Pardo

«Arrivederci all’anno prossimo, Locarno»

Ieri sera in Piazza Grande si è tenuta la cerimonia di chiusura del Festival del Film di Locarno – Il presidente Marco Solari: «Sento il vostro affetto e il vostro appoggio, vi abbraccio»
Irene Solari
14.08.2022 07:00

Un caldo arrivederci all’anno prossimo. È questa l’emozione che resta a chi ieri sera ha partecipato alla cerimonia di chiusura del Locarno Film Festival. Un saluto commosso venuto dal palco sul quale, insieme a Giada Marsadri, c’erano il presidente Marco Solari e il direttore artistico del Festival Giona A. Nazzaro.

Le ultime premiazioni

La serata non è stata soltanto un momento dedicato ai saluti, ha spiegato Marsadri, c’erano ancora alcuni riconoscimenti da consegnare, oltre a quelli annunciati ieri pomeriggio. Il premio della giuria ecumenica è andato a Tales of the Purple House di Abbas Fahdel. Poi sono stati assegnati il premio della stampa americana Variety e il Prix du Public UBS.
Il primo è stato assegnato al film Annie Colère Di Blandine Lenoir, che con un messaggio ha ricordato l’importanza e l’attualità del diritto all’aborto: «Nel mondo dei diritti delle donne quando non si fa nulla per avanzare, si sta già tornando indietro».
Il secondo, come ha ricordato Marsadri, è particolarmente importante, «quello della giuria più grande del mondo: voi, il nostro pubblico» è andato a Last Dance di Delphine Lehericey, accompagnata sul palco dalla produttrice Elena Tatti. La regista ha ringraziato emozionata per il premio e ha dichiarato: «È un po’ banale dire che facciamo film per il pubblico, perché tutti i registi quando lavorano pensano al pubblico ma la frase è particolarmente vera per questo film: l’abbiamo realizzato con amore, impegno e con questo movimento che è della danza e del cuore». La ticinese Elena Tatti, produttrice del film si è detta anche lei molto contenta e onorata per aver ricevuto il premio del pubblico, «è un onore presentare un film in piazza e ricevere il premio del pubblico è al di là di tutte le nostre aspettative, da ticinese è un’emozione speciale».

© Locarno Film Festival / Ti-Press / Samuel Golay
© Locarno Film Festival / Ti-Press / Samuel Golay

Un palco affollato

Dopo l’assegnazione degli ultimi premi Nazzaro ha invitato a salire sul palco dapprima le giurie e poi tutti i premiati della cerimonia pomeridiana. «Sta cominciando ad essere affollato qui» ha detto divertita Marsadri, mano a mano che i premiati raggiungevano il palco. Un palco che in breve tempo si è riempito di volti felici, risate e colori. Da ultima ha raggiunto la scena la vincitrice del Pardo d’oro, la regista brasiliana Julia Murat alla quale è stato chiesto di dire due parole. «Mi hanno detto che dovevo salire qui solo per una foto, non ero pronta» ha scherzato Murat, che poi ha ringraziato commossa ancora molto il Festival e ne ha sottolineato l’importanza: «Un po’ tutti i festival del mondo stanno diventando “formali”. È incredibile essere qui a Locarno in un grande Festival, ma che è ancora abbastanza piccolo da poter parlare di cinefilia, uno degli unici. È un onore, spero che possiate continuare a mantenere questo trend perché ne abbiamo bisogno» ha concluso tra gli applausi. Una volta riuniti tutti sul palco, giurie e vincitori hanno deciso di scattarsi un selfie gigante con il pubblico di Piazza Grande.

Il momento del selfie con tutta la piazza. © CdT
Il momento del selfie con tutta la piazza. © CdT

Il Festival della libertà

È stata poi la volta dei sindaci della Regione, saliti sul palco capeggiati da quello di Locarno, Alain Scherrer che ha salutato entusiasta le persone sedute in piazza: «Buonasera al pubblico più bello del mondo!». E ha proseguito poi parlando di un importante valore, al centro del Festival: la libertà d’espressione. «Il mondo non può essere ridotto a un’unica storia anche se farebbe comodo a chi vuole limitare la libertà di espressione. Il mondo è formato da milioni, miliardi di storie e sta alla sensibilità degli autori e dei registi di raccontarcele, ognuno con la propria cultura. E sempre con la libertà di espressione. Una libertà che in questo Festival non mancherà mai e che questo premio sia lo stimolo a continuare, con la creatività, a stupirci e a farci innamorare di questo incredibile mondo che è il cinema» ha concluso Scherrer.

Niente discorsi, ma ringraziamenti

«Stasera niente discorso» chiarisce Solari, prendendo la parola: «Quello che doveva essere detto è stato detto in tanti incontri e interviste, ma vorrei rubarvi alcuni minuti per i ringraziamenti». Ringraziamenti rivolti dal presidente soprattutto al lavoro di squadra che ha reso possibile la realizzazione dell’evento: «Sottolineo che Festival è opera di una squadra, coesa, che ha portato a realizzare una bellissima edizione a giudicare dalle vostre reazioni». Sotto la direzione artistica di Nazzaro e, per la parte operativa, con il managing director di Raphaël Brunschwig. Calorosi ringraziamenti sono andati anche «a chi lavora nell’ombra, dietro il Festival, della cui presenza magari nemmeno ci accorgiamo: gli operatori e i tecnici del Festival, ma anche camerieri, agenti di polizia, donne e uomini delle pulizie. Tutti coloro che fanno sì che possiamo godere di questo Festival e di questa piazza».

Un abbraccio al pubblico

Infine, Solari ci ha tenuto ad accomiatarsi dal pubblico di Piazza Grande: «Da parte mia e di tutti, finalmente ringrazio voi, il pubblico di Locarno. È un pubblico speciale questo, perché è critico, competente, che sa perdonare ma sa anche essere severissimo. Vi sono grato perché sento il vostro affetto e appoggio. Vi abbraccio». Un saluto velato da un po’ di malinconia, dato che, come anticipato ieri, la prossima edizione dovrebbe essere l’ultima da presidente. Ma Solari ha voluto concludere con uno slancio positivo pensando al Festival 2023: «L’anno prossimo sarà verosimilmente la mia ultima edizione. Abbiamo un anno per prepararla e vi prometto che daremo tutto e che sarà, mi auguro, una splendida edizione. Con tanta gioia io vi do appuntamento al 2 agosto del 2023».

Si chiude con un film svizzero

Prima di salutare il pubblico con un caloroso arrivederci, Nazzaro e Marsadri hanno presentato il film conclusivo del Festival. La produzione svizzera Alles über Martin Suter. Ausser die Wahrheit di André Schäfer.

Arrivederci all'anno prossimo. © CdT
Arrivederci all'anno prossimo. © CdT
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