Salute

Arteriosclerosi: «Dimostrata la degradazione e la stabilizzazione delle placche pericolose»

Il professor Lorenz Räber, primario di cardiologia all'ospedale Inselspital di Berna, ha mostrato per la prima volta come alcuni medicamenti degradano e stabilizzano i depositi di colesterolo particolarmente pericolosi nelle arterie coronarie – Per i suoi studi, Räber riceverà oggi il Premio per la ricerca 2023 della Fondazione Svizzera di Cardiologia
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Ats
11.05.2023 08:55

L'arteriosclerosi delle arterie coronarie ha conseguenze gravi, come l'infarto cardiaco o la morte. Il professor Lorenz Räber, primario di cardiologia all'ospedale Inselspital di Berna, ha mostrato per la prima volta in immagini come alcuni medicamenti degradano e stabilizzano i depositi di colesterolo particolarmente pericolosi nelle arterie. Per i suoi studi, Räber riceverà oggi a Zurigo il Premio per la ricerca 2023 della Fondazione Svizzera di Cardiologia.

L'arteriosclerosi è considerata da tempo il killer numero uno in Svizzera e in altri Paesi industrializzati. Essa fa sì che le pareti interne delle arterie si induriscano e ispessiscano: di conseguenza l'apporto di sangue a importanti organi e parti del corpo viene limitato, con conseguenze spesso drammatiche come infarto cardiaco, ictus cerebrale o disfunzione renale. Una caratteristica cruciale dell'arteriosclerosi è l'accumulo di colesterolo LDL sulla parete interna delle arterie e la formazione di depositi di grasso, le cosiddette placche. Ma qui vi sono delle differenze. «Certe placche ci preoccupano particolarmente», spiega il cardiologo professor Lorenz Räber, responsabile del laboratorio di cateterismo cardiaco dell'ospedale Inselspital di Berna. Le placche grandi che sono piene di molto colesterolo e che presentano cellule infiammatorie e un tappo soltanto sottile tendono a rompersi facilmente, portando così alla formazione di un coagulo pericoloso. La conseguenza è un'occlusione acuta dei vasi sanguigni. «Le placche instabili nelle arterie coronarie causano almeno il 70% degli infarti cardiaci», spiega il professor Räber, «ed è per questo che cerchiamo i modi per disinnescarle».

Dimostrata la stabilizzazione delle placche

L'effetto preventivo rispetto agli infarti cardiaci svolto dalla riduzione medicamentosa del colesterolo è stato dimostrato in numerosi studi. Il professor Lorenz Räber ora, in uno studio che ha avuto ampia eco a livello internazionale, ha documentato per la prima volta in immagini che un'intensa riduzione del colesterolo stabilizza le placche instabili. Egli ha utilizzato l'ecografia intravascolare, la tomografia intracoronarica a coerenza (OCT) e la spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS). Questi tre metodi di cateterismo di imaging (ovvero per immagini) hanno fornito dati sulle arterie coronarie di 300 pazienti con una risoluzione pressoché microscopica. Le immagini hanno mostrato che i nuovi medicamenti che abbassano il colesterolo, i cosiddetti inibitori di PCSK9, influiscono positivamente su tutti i principali fattori di rischio: riducono le dimensioni delle placche, abbassano il tasso di colesterolo e aumentano lo spessore del tappo della placca. «Questi risultati dimostrano significativamente che la riduzione medicamentosa del colesterolo continua a essere un importante modo per scongiurare infarti cardiaci e, quindi, decessi», afferma il professor Thomas F. Lüscher, presidente della Commissione per la ricerca della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Per questi risultati emersi dal suo studio e altre conoscenze nell'ambito della ricerca sull'arteriosclerosi, il professor Lorenz Räber riceve oggi il Premio per la ricerca 2023 della Fondazione Svizzera di Cardiologia, che ha una dotazione di 20.000 franchi.