Assalto a Capitol Hill, rivisto l'atto d'accusa a Trump

Il procuratore speciale Jack Smith ha rivisto l'incriminazione contro Donald Trump in un atto d'accusa sostitutivo sul caso del 6 gennaio. «L'atto d'accusa sostitutivo, presentato a un nuovo gran jury che non aveva ascoltato in precedenza le prove sul caso, riflette gli sforzi del governo per rispettare e attuare» la decisione della Corte Suprema sull'immunità, si legge nei documenti depositati.

Smith nell'atto di accusa sostitutivo lima le accuse contro Trump alla luce della sentenza della Corte Suprema sull'immunità. Nessuno dei quattro capi di accusa viene rimosso, ma la loro portata viene ridotta e si sottolinea che l'ex presidente non aveva alcun incarico presidenziale assegnato dalla costituzione in merito alla transizione post-elettorale. «L'imputato non aveva responsabilità ufficiali relative al procedimento di certificazione» di voto «ma aveva un interesse personale a essere nominato vincitore delle elezioni», si legge nei documenti depositati da Smith.

L'originale incriminazione di Trump è stata ridotta da 45 a 36 pagine in seguito alla rimozione di alcune accuse, quali la volontà di Trump di far sì che il Dipartimento di Giustizia sostenesse la sue rivendicazioni di potenziali frodi elettorali.

I legali di Donald Trump si attendevano un atto di accusa sostitutivo per l'incriminazione ma sono rimasti colpiti dalla tempistica. Lo riporta CNN citando alcune fonti, secondo le quali gli avvocati dell'ex presidente lo attendevano più avanti nel corso dell'anno.