Sanità

AstraZeneca ritira il suo vaccino anti-Covid in tutto il mondo

L'azienda farmaceutica parla di un'«eccedenza di vaccini aggiornati disponibili» per le varianti
©ANTONIO DASIPARU
Red. Online
08.05.2024 07:39

L’azienda farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca ha dichiarato di aver avviato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19. La notizia è stata anticipata dal Telegraph e ripresa da diversi media britannici. Stando a quanto riferito, AstraZeneca ha giustificato la sua decisione parlando di una «eccedenza di vaccini aggiornati disponibili» per le nuove varianti del coronavirus.

Il recente annuncio arriva dopo che la società farmaceutica a marzo aveva deciso di ritirare volontariamente l'autorizzazione all'immissione in commercio del vaccino nei Paesi UE: da ieri, 7 maggio, il vaccino non sarà più utilizzabile in Europa.

AstraZeneca ha fatto sapere che oggi sono disponibili vaccini più recenti, i quali sono stati adattati per colpire le varianti di Covid-19 maggiormente diffuse e questo ha portato a un calo della domanda del suo prodotto. Stando all’ultimo avviso sui vaccini anti-Covid emesso ad aprile dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), gli aggiornamenti dei preparati contro il coronavirus dovrebbero cercare di contrastare la variante JN.1, la quale sta sostituendo le varianti XBB esistenti.

In una nota citata dal Guardian si legge: «Secondo stime indipendenti, solo nel primo anno di utilizzo sono state salvate oltre 6,5 milioni di vite umane e sono state fornite oltre 3 miliardi di dosi a livello globale. I nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono stati ampiamente riconosciuti quale componente fondamentale per la fine della pandemia. Ora lavoreremo con le autorità di regolamentazione e i nostri partner per allinearci su un chiaro percorso da seguire per concludere questo capitolo e dare un contributo significativo alla pandemia di Covid-19».

AstraZeneca, nel 2021, aveva cambiato il nome del suo vaccino in Vaxzevria. Questo era stato autorizzato per l’uso nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni, somministrato attraverso due iniezioni a circa tre mesi di distanza l’una dall’altra.

L'azienda anglo-svedese alla fine di aprile, nell'ambito di un procedimento penale che sta affrontando presso l'Alta corte di giustizia del Regno Unito, ha ammesso per la prima volta la possibilità di una reazione avversa che causa la formazione di coaguli nel sangue e porta a un basso numero di piastrine. L'accusa cita 51 casi e chiede un risarcimento danni complessivo che può arrivare fino a 100 milioni di sterline.

Stando al Telegraph, il primo caso segnalato alla magistratura britannica è stato quello di Jamie Scott, un uomo che dopo aver ricevuto il vaccino nell’aprile del 2021 riportò danni cerebrali irreversibili in seguito alla formazione di un coagulo di sangue e a un'emorragia cerebrale. In quello stesso mese l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) aveva ipotizzato che le rare reazioni avverse potessero essere causate dal prodotto di AstraZeneca, ribadendo comunque i benefici del vaccino rispetto ai rischi del virus. 

Dopo aver inizialmente respinto le accuse, AstraZeneca ha ora ammesso in un documento giudiziario che «il vaccino può causare la TTS (sindrome da trombosi con trombocitopenia) in casi molto rari», aggiungendo che le cause dell’effetto collaterale sono sconosciute.

Sebbene il vaccino sia risultato generalmente sicuro ed efficace, è stato riconosciuto il rischio di un raro effetto collaterale noto come sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS), il quale si è verificato in circa 2/3 casi ogni 100 mila persone vaccinate con Vaxzevria.

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