Il punto

Attentato a Gerusalemme: ecco che cosa sappiamo

Almeno tre le vittime e tredici i feriti – Hamas ha rivendicato l'attacco – Gantz: «Un'ulteriore prova del nostro obbligo di continuare a combattere con forza e determinazione contro il terrorismo omicida»
© EPA/ABIR SULTAN
Red. Online
30.11.2023 12:27

Un attentato ha avuto luogo nelle prime ore del mattino a una fermata del tram sul boulevard Weizman, all'ingresso della città di Gerusalemme. Sono tre per ora gli israeliani rimasti uccisi nell'attacco. Secondo il sito internet del quotidiano israeliano Haaretz le vittime sarebbero Elimelech Wasserman, 73 anni; Hana Ifergan, 67 anni; e Liviya Dickman, 24 anni. Wasserman era un giudice di un tribunale rabbinico; Hanna Ifergan era la preside di una scuola femminile mentre Liviya Dickman, incinta, era un'insegnante. Tredici invece i feriti, secondo le fonti ospedaliere citate dal Guardian.

Gli attentatori, due palestinesi di Gerusalemme est, sono stati uccisi dall'intervento immediato di due soldati e di un civile che erano presenti sul posto; ha riferito il capo della polizia cittadina Doron Turgeman. I due sono arrivati sul luogo dell'attacco con un'automobile dalla quale sono scesi aprendo il fuoco con un fucile M-16 ed una pistola. Nella vettura, riferisce la polizia, sono stati trovati centinaia di proiettili: questo elemento ha portato gli investigatori a pensare che i due stessero progettando un attentato di grandi dimensioni.

Nota l'identità degli autori dell'attacco: si tratta di due fratelli: il 38.enne Murad Nimer e il 30.enne Ibrahim Nimer, entrambi residenti nel rione di Tsur Baher e detentori di una carta di identità israeliana. La radio militare sottolinea inoltre come entrambi, in passato, avessero trascorso periodi in regime detentivo nello Stato ebraico a causa di «attività terroristiche». Haaretz precisa che Murad Namer fu condannato nel 2010 con le accuse di «aiutare il nemico in tempo di guerra», «contatti con agenti stranieri» e «appartenenza a un'organizzazione terroristica». Per queste ragioni gli furono inflitti 10 anni di reclusione, che finì di scontare nel 2020. L'agenzia di intelligence per gli affari interni dello stato di Israele Shin Bet considerava inoltre pericoloso l'uomo, tanto che parte del periodo detentivo lo trascorse in isolamento.

Dopo un primo sopralluogo sulla scena dell'attacco, inoltre, il ministro per la sicurezza nazionale Itamar ben Gvir ha dichiarato che gli attentatori sembrerebbero essere collegati ad Hamas. «Attivisti dell'organizzazione palestinese hanno pianificato l'attentato. Hamas ci parla a due voci: una è quella della tregua, l'altra è quella del terrorismo». Ben Gvir ha quindi aggiunto che Israele non deve «mostrare alcuna debolezza» e che con l'organizzazione palestinese si deve «dialogare solo attraverso i mirini e mediante la guerra». La conferma di un coinvolgimento di Hamas è arrivata dopo qualche ora, quando la stessa organizzazione ha così rivendicato l'attentato con un comunicato: «Questa operazione è una risposta naturale ai crimini senza precedenti dell'occupante nella Striscia di Gaza e contro i bambini a Jenin».

Dal canto suo il ministro israeliano Benny Gantz ha dichiarato su X che l'attacco terroristico rafforza la determinazione di Israele a continuare la guerra contro Hamas a Gaza. «Questo attacco terroristico è un'ulteriore prova del nostro obbligo di continuare a combattere con forza e determinazione contro il terrorismo omicida che minaccia i nostri cittadini a Gerusalemme, a Gaza, in Giudea e Samaria e ovunque». Egli ha quindi inviato le «più sentite condoglianze alle famiglie delle persone uccise nell'attacco a Gerusalemme» e augurato «ai feriti una pronta guarigione».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu il quale, come riporta Haaretz, ha affermato che il governo «continuerà a distribuire armi ai civili» in quanto «la misura si è ripetutamente dimostrata efficace nella lotta al terrorismo». In un messaggio su Telegram egli ha quindi aggiunto che «la rapida reazione dei due soldati e del civile presenti sul luogo dell'attacco nell'uccidere i terroristi ha impedito che le conseguenze fossero più gravi».

Un altro attacco a Beqaot

Nel frattempo, un secondo attacco si è verificato nella zona di Beqaot, nella valle del Giordano. Due militari israeliani, ha fatto sapere l'esercito, sono rimasti leggermente feriti quando un veicolo li ha travolti. Il conducente «è stato neutralizzato» e l'esercito sta setacciando la zona alla ricerca di possibili complici.

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