«Auto in fuga dal branco» a Milano, al volante un «31.enne svizzero»

Il video sta già facendo il giro dei social. Un ragazzo fermo in piedi davanti a un'auto, con un braccio puntato verso la vettura. A bordo ci sono due persone, un ragazzo e una ragazza. Un attimo dopo, almeno dieci giovani circondano la Mini Cooper e prendono a pugni i finestrini. Il guidatore mette la prima e parte, investendo uno di loro e urtando le macchine parcheggiate al lato della strada. Un pneumatico sembra esplodere. La scena si ripete un altro paio di volte, con i giovani che si lanciano all'assalto della vettura e il conducente che riparte, trascinando per qualche metro alcuni del gruppo, aggrappati al parabrezza. È successo tutto nella notte tra giovedì e venerdì in via San Vito, nel centro di Milano, in zona Colonne di San Lorenzo.
I media italiani riferiscono che all'interno dell'auto – dal video sembra con targa italiana – c'era una coppia. Lui è un 31.enne «originario della Svizzera», accanto c'è la sua fidanzata. La scena viene ripresa dall'alto, con il telefonino, da un residente.
La serata finisce per tutti in ospedale, anche se nessuno è in gravi condizioni. Un 17.enne, un 24.enne, un 18.enne, un 19.enne, una 23.enne. Ma anche i due occupanti della Mini Cooper. Il 31.enne («italiano nato in Svizzera») è stato sottoposto all'alcoltest ed è risultato in stato d’ebbrezza. Ora è indagato dalla polizia locale.
Che cosa è successo? Le versioni divergono. Il 31.enne racconta di aver visto un gruppo di persone «bivaccare» intorno alla sua auto. Da lì sarebbe nata una discussione poi sfociata in aggressione. Ecco perché avrebbe quindi tentato di allontanarsi. Gli altri dicono di aver notato qualche istante prima l'auto urtare i veicoli in sosta e di avere «semplicemente» tentato di fermarla. Spetterà agli inquirenti fare luce su quanto accaduto.
Il video è stato condiviso sui social anche dal vicepremier italiano e leader della Lega, Matteo Salvini. Che parla di «giovani maranza» in crescita: «Qui siamo oltre la stupidità, siamo al vandalismo più scellerato, col rischio di uccidere qualcuno».