Il fenomeno

Bellinzona città del cuore: «Non tornerei indietro»

Ginevra Cenci è una giovane contabile che ha deciso di trasferirsi da Lugano nella Turrita – Una scelta fatta per amore del proprio compagno ma non solo: anche perché ha trovato un luogo accogliente, tutt’altro che «monotono» e dove, ormai, si sente a casa
© Ti-Press/Samuel Golay
Irene Solari
21.02.2025 06:00

«Sono felice della scelta che ho fatto e non tornerei mai indietro». A raccontarci la sua storia è Ginevra Cenci, una luganese di 28 anni, specialista in finanze e contabilità e fresca di trasferimento a Bellinzona. «Sono venuta a vivere nella capitale proprio all’inizio di quest’anno, ma prima di cambiare ho sempre abitato a Lugano». Ginevra è una delle diverse persone che nel corso degli ultimi mesi ha deciso di lasciare la Perla del Ceresio per trasferirsi nella Turrita. Un fenomeno descritto anche dalle cifre sulla demografia del 2024 e sul quale avevamo già scritto una prima puntata, raccontando la storia di una famiglia luganese. Nell’arco dello scorso anno, infatti, quasi un luganese al giorno si è stabilito all’ombra dei castelli, segnando un terzo del totale degli arrivi dalle altre destinazioni cantonali: la quota maggiore. Diverse anche - va detto - sono state le persone che hanno deciso di fare il percorso inverso e di lasciare Bellinzona in direzione Lugano.

Costruire il futuro

«Ho deciso di trasferirmi qui soprattutto per amore, visto che il mio compagno è bellinzonese», ci racconta la nostra interlocutrice spiegando dal principio il perché di questa scelta di vita. Amore in primis, quindi. Ma non solo. «In questo modo mi sono anche avvicinata di più a Locarno, il luogo in cui lavoro». Anche la centralità geografica ha quindi giocato un ruolo oltre, naturalmente, alla possibilità di trovare affitti più bassi nella Turrita rispetto a Lugano. Un aspetto non da poco per due giovani che stanno iniziando a costruire il loro futuro insieme. «Era da un po’ che con il mio compagno coltivavamo l’idea di trasferirci da qualche parte con la speranza di trovare un appartamento abbastanza ampio ma con un costo abbordabile. E, se possibile, dotato anche di un piccolo spazio verde». Le destinazioni sul tavolo erano proprio Lugano e Bellinzona (le rispettive città dei due). «Ma dalle mie parti era molto difficile trovare qualcosa che rispondesse a queste esigenze mentre invece qui lo abbiamo scovato al primo colpo. E così ho deciso che era ora di cambiare città».

Miti da sfatare

Eppure la scelta fatta da Ginevra ha suscitato non poche reazioni di sorpresa - quasi di incredulità - soprattutto tra i suoi amici e coetanei, come ci spiega lei stessa. «Mi chiedevano tutti stupiti ‘come mai vai proprio Bellinzona?’ e poi ‘lì non c’è nulla da fare’». Un preconcetto che invece la nostra interlocutrice vuole sfatare. «Non è assolutamente vero che Bellinzona è una città morta. Anzi, secondo me c’è molta più vita qui che in altri posti. Io mi trovo benissimo e riesco a fare tante cose in più rispetto quando vivevo a Lugano». Ginevra racconta che nella Turrita ha scoperto diverse attività: «Oltre ai classici eventi come il Rabadan ci sono molte manifestazioni più piccole che trovo coinvolgenti e piacevoli, come quelle proposte da diversi locali, carini e accoglienti». Ma non solo. La 28.enne apprezza anche il fatto di essere circondata dalla natura: «Ci sono le montagne vicine e si possono fare diverse passeggiate nel verde». Una cosa che invece manca a Ginevra è la presenza del lago. «Quello lo porterei volentieri con me se potessi, ma a parte questo dettaglio non cambierei nulla».

Centri a confronto

E per quanto riguarda la vita del centro cittadino, diversa rispetto a Lugano, la nostra interlocutrice si dice soddisfatta. «Ne apprezzo la tranquillità e il fatto che al contempo - sempre a dispetto del luogo comune - nel centro storico ci sia sempre della gente in giro. Certo, qui trovo un po’ meno varietà di negozi rispetto a come ero abituata ma quando cerco qualcosa di specifico mi basta raggiungere la zona di Sant’Antonino con suoi grandi centri commerciali». E, a tal proposito, rileva, «i mezzi di trasporto di Bellinzona sono molto accessibili, comodi e li uso spesso per spostarmi».

Chi arriva e chi parte

Le cifre sulla demografia raccolte dalla Città mostrano che nella Turrita si sono registrati più arrivi che partenze. Tra chi si è stabilito qui, la parte del leone la fanno i luganesi con il 31,4% del totale. Segue chi proviene dal Locarnese e Valli (23,7%), dal Bellinzonese (21,9%), dalle Tre Valli (16,9%) e dal Mendrisiotto (6,1%). Per quanto riguarda i gli abitanti della capitale che si sono spostati, la fetta più grande delle partenze si è mossa verso il resto del Bellinzonese (27,8%), seguito dal Locarnese e Valli (25,2%), Luganese (22%), Tre Valli (17,6%) e Mendrisiotto (7,4%).

Correlati
«Zurigo e Lugano? Stiamo benone a Bellinzona»
Uno dei tanti luganesi che hanno scelto di trasferirsi nella capitale ci racconta la sua storia – Dopo quasi 40 anni trascorsi abitando tra le rive del Ceresio e quelle della Limmat, Francesco Barletta ha deciso di stabilirsi a Giubiasco insieme alla moglie e ai loro due bambini