Il punto

Bellinzonese e Alto Ticino, tutti pazzi per la bicicletta

Oltre cinquanta strutture ricettive a misura di ciclista - Il direttore dell’OTR Juri Clericetti: «Turismo a ridotto impatto ambientale» L’esempio del Velo Cafè di Giubiasco, appena aperto: «Stiamo riscontrando un grande interesse e molta curiosità»
Tre cicloamatori stanno... faticando sulla Tremola. © Ti-Press/S. Golay
Emma Jauch
25.03.2024 06:00

«Il Ticino è la terra del ciclismo». Così recitava uno slogan di Ticino Turismo alla fine degli anni Novanta. Il clima mite caratteristico del nostro Cantone rende una pedalata sotto il sole un’attività sempre più piacevole per la popolazione e per i turisti. Negli ultimi anni si è potuto osservare un netto aumento dell’uso della bicicletta, sia a scopo di svago sia utilitario. «Nonostante non si abbiano dati precisi al riguardo, si può certamente affermare che quello del cicloturismo è un settore che è stato soggetto ad una grande crescita negli ultimi anni e che continua a riscontrare interesse. La ricerca di attività all’aria aperta durante e dopo la pandemia è aumentata costantemente e, con essa, è soprattutto il mercato interno ad essere tornato a riscoprire il Ticino», spiega Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (OTR). Questa tendenza, che ha avuto un’impennata importante nel 2020, si è confermata anche in seguito: lo dimostrano le vendite delle bici elettriche (per le quali si registra una crescita del 15%) e le considerazioni di chi offre alloggi, che ha notato un aumento dei clienti.

In aumento anche i tracciati

Il turismo ciclistico si dimostra essere per l’intero Ticino molto importante, ma com’è la situazione nel Sopraceneri? L’OTR e l’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e valli stanno dedicando sempre più attenzione alla promozione di un’offerta completa e variegata. Lo dimostra l’aumento dei percorsi destinati alla mountain bike. «Fino a qualche anno fa la regione disponeva solo di 5-6 percorsi, mentre oggi ne abbiamo ben dodici e il tredicesimo arriverà prossimamente in Leventina. In totale disponiamo di 350 chilometri percorribili per mountain bike», afferma Juri Clericetti.

Il concetto di «bike friendly»

Interesse crescente da parte del turista, ma non solo: anche albergatori e ristoratori ticinesi richiedono sempre più spesso che le proprie strutture vengano riconosciute come «bike friendly», a misura di ciclista. «Nella nostra regione un tempo si chiamavano ‘Bike stop’, poi ‘Bike stop plus’, oggi a livello cantonale sono chiamate ‘Bike friendly’ tutte quelle strutture pronte ad accogliere i ciclisti che desiderano fare una sosta o pernottare e che mettono a disposizione servizi appositi. Attualmente abbiamo oltre cinquanta strutture ‘Bike friendly’ nella nostra regione, una gran parte delle quali offre alloggio ai ciclisti (hotel, capanne, campeggi, agriturismi, ecc.), mentre altre offrono ristoro e servizi di base», osserva il direttore dell’OTR. I criteri ai quali una struttura si deve attenere spaziano dalle informazioni relative alla mountain bike (percorsi, servizi, trasporti pubblici e così via), che devono essere messe a disposizione del turista, ai posteggi al chiuso per depositare le bici, dai lavaggi con acqua corrente per pulire, alla disponibilità di basici set d’attrezzi per le riparazioni in uno spazio dedito e, ancora, alla possibilità di lavare e asciugare scarpe e vestiti sportivi. «Criteri di base che verranno rivisti ed implementati prossimamente e uniformati a livello cantonale, così da garantire una sempre maggior qualità dei servizi offerti sull’intero territorio», precisa il nostro interlocutore.

«Questo genere di strutture, trattandosi prevalentemente di posti in cui pernottare, sono usate maggiormente dai turisti, ma anche molti ticinesi godono e approfittano di questi servizi», puntualizza Juri Clericetti. Il quale aggiunge subito che «nel promuovere attività e offerte destinate ad un turismo a ridotto impatto ambientale e che favorisce il contatto con la natura vi è senz’altro una finalità sostenibile». Non si parla solo di sostenibilità ambientale, bensì anche di sostenibilità sociale, come spiega il nostro interlocutore, in quanto si sta cercando di «offrire servizi che siano il più possibile inclusivi e accessibili a tutti. Parlando sempre di due ruote, ad Airolo e in Valle Bedretto abbiamo avviato un nuovo progetto relativo all’‘Hand-bike’. Nello specifico si tratta di una piccola bicicletta a tre ruote al servizio delle persone con disabilità».

Due amici lungimiranti

Da un mese ha aperto a Giubiasco Velo Cafè: la prima realtà in Ticino capace di offrire in un solo spazio un servizio di meccanica, un negozio di biciclette e un locale pubblico. Situato in via al Ticino, proprio prima del ponte che collega Giubiasco con Sementina, Velo Cafè è un punto di incontro sia per appassionati di ciclismo sia per semplici pedalatori... schiva traffico. Uniti da una grande passione per la bicicletta, due giovani imprenditori (Davide Antognini e Giona Sgroi) hanno aperto un’attività completa per la popolazione. Qui è possibile godersi gioviali momenti in compagnia, farsi aggiustare la bicicletta da un esperto meccanico e comprare oggettistica varia relativa al ciclismo. L’obiettivo è quello di creare connessioni nel mondo del ciclismo ma non solo. «Questi posti servono e siamo felici di vedere che nell’insieme sta funzionando bene. Stiamo riscontrando anche tanto interesse dalle associazioni ciclistiche dei Comuni confinanti», osservano i responsabili.

Attualmente la clientela è di «prevalenza locale: la seconda metà dell’inverno non è il periodo più adatto al turismo ciclistico. Siamo sicuri però che da Pasqua, con l’arrivo del bel tempo, vi sarà un’affluenza ancora maggiore a quella attuale. Noi puntiamo sulla clientela locale, ma se arrivano anche i turisti ben venga, naturalmente», concludono i nostri interlocutori, interpellati negli scorsi giorni.

Oltre 350 chilometri per le mountain bike

Le strutture «bike friendly» accolgono i ciclisti che desiderano fare una sosta oppure pernottare e mettono a disposizione servizi specifici per soddisfare anche le esigenze più difficili. Nel Bellinzonese e valli, come ci spiega nell’articolo principale il direttore dell’OTR Juri Clericetti, sono 350 i chilometri di sentieri ufficiali che aspettano il turista interessato a scoprire i mitici percorsi e le vette alpine mozzafiato. Non solo funicolari e seggiovie, pertanto: nella nostra regione esperti del mondo delle due ruote accolgono i visitatori offrendo consigli da insider e servizi su misura. Tutti i dettagli (e gli eventi in programma nel nostro comprensorio) li trovate cliccando sulla pagina Internet dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino all’indirizzo Web www.bellinzonaevalli.ch.