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«Benvenuto in Svizzera, presidente Zelensky»

Il consigliere federale Ignazio Cassis dà il benvenuto al presidente ucraino, atterrato a Zurigo: oggi a Berna l'incontro con la presidente della Confederazione Viola Amherd – Conferenza stampa alle 17.30
© KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE
Red. Online
15.01.2024 16:14

(Aggiornato) L'aereo con a bordo il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky è atterrato attorno alle 11.30 all'aeroporto di Zurigo-Kloten, dove la sicurezza era ai massimi livelli. È stato accolto sulla pista dal ministro degli esteri Ignazio Cassis che, alle 12.15, ha condiviso su X una foto che lo ritrae insieme al leader ucraino: «Benvenuto in Svizzera, signor presidente», ha scritto il direttore del DFAE, anche in lingua ucraina. I due hanno poi lasciato Zurigo a bordo di un elicottero dell'esercito svizzero.

L'attesa dell'aereo

Attorno alle 10.30, 20 Minuten e il Blick avevano segnalato l'arrivo di sei Super Puma dell'esercito sulla pista. Poco dopo è atterrato un jet privato blu e si è pensato fosse l'aereo del presidente. Alle 11.25, poi, l'arrivo di un A319 dell'Ukraine Air Enterprise ha reso ufficiale la notizia: Zelensky è arrivato proprio a bordo di questo aereo. Anche due F/A-18 Hornet hanno sorvolato lo spazio aereo sopra Zurigo.

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Zelensky sta effettuando la sua prima visita ufficiale in Svizzera. È stato accolto dalla presidente della Confederazione Viola Amherd e dai consiglieri federali Ignazio Cassis e Beat Jans. Zelensky ha incontrato pure i presidenti dei due rami del Parlamento: Eva Herzog (PS/BS) per il Consiglio degli Stati e Eric Nussbaumer (PS/BL) per il Consiglio nazionale. 

Sul suo account X, Zelensky ha scritto che vorrebbe affrontare il problema delle sanzioni alla Russia e dei modi per utilizzare i patrimoni russi congelati. Altri temi da affrontare riguardano lo sminamento umanitario, in cui è coinvolta la Svizzera, l'aiuto finanziario e la ricostruzione.

Tornando a Nussbaumer e Herzog, i due hanno ribadito a Zelensky che l'Ucraina potrà contare sulla solidarietà della Svizzera. Nussbaumer e Herzog hanno informato inoltre il loro interlocutore circa l’attività parlamentare in corso in Svizzera, ribadendo la rilevanza del sostegno a lungo termine per l’Ucraina e la sua ricostruzione. A margine dell’incontro odierno ha avuto luogo anche uno scambio di opinioni tra il presidente Zelensky e diversi presidenti di gruppi parlamentari e presidenti di partiti.

Subito dopo l’aggressione russa all’Ucraina, i due rami del Parlamento avevano rilasciato una dichiarazione con cui chiedevano un cessate il fuoco immediato, aiuto umanitario e l’associazione della Svizzera alle sanzioni adottate dall’Unione Europea contro la Russia.

Una conferenza stampa – in un luogo per il momento segreto – è prevista alle 17.30.

Piazza federale, a Berna, è stata sigillata, come pure le vie di accesso. Già la settimana scorsa, la polizia cantonale aveva annunciato l'adozione di importanti misure di protezione.

Domani a Davos

Domani il presidente ucraino è atteso al Forum economico mondiale (WEF) di Davos, dove terrà un discorso con l'obiettivo di cercare di rilanciare il sostegno al suo Paese in un momento in cui sembrano calati gli aiuti da parte degli Stati Uniti e in alcune altre nazioni europee. Ma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito l'incontro in programma per discutere la formula di pace di Kiev come «una conversazione fine a se stessa» che non porterà ad alcun risultato, perché la Russia non sarà presente. Le iniziative di pace in assenza della Russia «non hanno alcuna prospettiva di arrivare a un risultato», ha sottolineato, citato dall'agenzia Interfax.

Ieri, a Davos, il consigliere federale Ignazio Cassis ha detto che «è necessario fare un passo per coinvolgere Mosca in un modo o nell'altro». Senza la Russia non ci sarà pace, ha dichiarato davanti ai media. Il piano ucraino è una «base» per mettere un punto al conflitto. «Dobbiamo essere pronti per il momento in cui le condizioni permetteranno i colloqui di pace».

Zelensky ha commentato su X la sua partecipazione al WEF. Tra le altre cose, intende tenere incontri bilaterali con i rappresentanti dell'UE e della NATO. L'obiettivo è promuovere l'integrazione dell'Ucraina nell'area euro-atlantica.

Altro ospite di spicco, quest'anno a Davos, è il Primo ministro cinese Li Qiang, atterrato ieri in Svizzera e accolto dalla consigliera federale Amherd.

© KEYSTONE
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Anche a Davos sono quindi previste misure di sicurezza imponenti: per l'occasione la località grigionese può contare sia sull'esercito – compresa l'aviazione militare che esercita la sorveglianza dello spazio aereo – sia su agenti di polizia di altri cantoni.