Berlusconi, l’apertura del testamento slitta a luglio

Si dovrà aspettare i primi giorni di luglio per conoscere le ultime volontà di Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno. L’apertura del testamento, che alcune indiscrezioni davano per ieri, è prevista dopo l’assemblea della holding Fininvest, presieduta da Marina Berlusconi, in calendario il 29 giugno. Le ultime volontà del fondatore di Mediaset e di Forza Italia sono custodite nello studio del notaio Arrigo Roveda. È una questione burocratica, scrive oggi La Stampa. Ci sono documenti da attendere, inventari da compilare e perizie da terminare. Ma da quel poco che trapela dalla stampa italiana, non ci sarebbero conflitti né tensioni ad accompagnare l’attesa della famiglia Berlusconi. I figli già conoscerebbero il destino «dell’impero», e con loro i manager di una vita.
Silvio Berlusconi — ricostruisce il Corriere della Sera — avrebbe disegnato l’assetto del gruppo in modo tale che Marina e Pier Silvio possano mantenere la gestione di Mondadori e Mfe-Mediaset oltre che una «presa» operativa sulla capogruppo Fininvest. Per gli altri tre figli, Barbara, Luigi ed Eleonora, sarebbe riconfermato il ruolo di azionisti attivi, anche nelle scelte strategiche di competenza del consiglio di amministrazione. Con la quota dell’eredità, i tre figli più giovani potranno arrivare al 46% circa, Marina e Pier Silvio al 32% complessivo. Il testamento chiarirà come sarà collocato quel restante (circa) 20%. Una quota sufficiente per stravolgere gli equilibri in Fininvest o dettare la linea della continuità.
I figli, dunque, sarebbero già a conoscenza delle ultime volontà del Cavaliere. Ma c'è di mezzo la burocrazia. Bisogna dare valore, tra le altre cose, alle opere d’arte acquistate alle aste, alle case, le barche, l’elicottero, i jet. Bisogna mettere insieme gli accordi per i divorzi e raffrontare il tutto con la cosiddetta quota disponibile (pari a un terzo del patrimonio totale).
Il testamento in Colombia nel 2021
Intanto, spunta «il testamento in Colombia». Un lascito testamentario. Beneficiario – scrive il Fatto Quotidiano – sarebbe il torinese Marco Di Nunzio, classe 1968, che dice di essere il primo dei legatari. E anche di avere diffidato Fininvest e il notaio Arrigo Roveda. Minacciando l’addebito dei danni «con sequestro di azioni della società». Marco Di Nunzio è imprenditore nel settore della cantieristica navale e membro del Comites in Colombia. Sostiene di avere in mano un atto che funge da «integrazione di testamento». Che Berlusconi avrebbe sottoscritto in Colombia il 21 settembre 2021. Il quotidiano fa sapere che è stato pubblicato quattro giorni fa dalla cancelleria del ministero degli Esteri colombiano con tanto di postilla. E che per l'ordinamento italiano non diviene efficace finché non viene depositato nell’archivio notarile.
Il documento sarebbe stato stipulato nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa a Barrio Espinal, Carrera 15 di Cartagena. Alla presenza di due testimoni. Il Fatto Quotidiano riporta anche il testo: «Nomino legato il signor Marco Di Nunzio che possa disporre alla mia morte della somma di euro 20 milioni con l’onere di innalzare la struttura politica di Forza Italia e i Club Forza Silvio in Colombia; la somma di 6 milioni con l’onere di regali da depositarsi sul conto corrente in Miami, Florida». Poi, l’elenco delle proprietà: «La Nave Principessa Vai Via e tutte le mie imbarcazioni, navi e natanti in mio possesso; il 100% delle azioni delle società proprietarie delle ville ad Antigua e nelle Antille con annesso terreno; il 2% della holding Fininvest Finanziaria di Investimento Spa. Per quanto riguarda i canoni, vanno trasmessi al legatario dal giorno della morte di Berlusconi».
Ma ci sono tanti «ma». Il «Principessa Vai Via» non sarebbe più di Berlusconi, ad esempio, venduto a Ennio Doris (nel frattempo scomparso). E, soprattutto, Fininvest conferma la ricezione dell’atto, ma dice che nel presunto giorno della stipula in Colombia Berlusconi si trovava invece ad Arcore. Lo studio Roveda, dal canto suo, fa sapere: «Non è l’unica telefonata che abbiamo ricevuto sull’argomento».