Biden: «Putin è un dittatore omicida, un puro criminale» – Segui il live

(AGGIORNAMENTO 23.45)
Il punto della giornata
«Da pochi giorni a una settimana e mezzo»: questo l'orizzonte temporale entro il quale l'Ucraina punta ad arrivare ad un accordo di pace con la Russia, secondo quanto annunciato dal capo negoziatore di Kiev, Mikhailo Podolyak. Dieci giorni che diranno se è possibile non solo mettere fine al bagno di sangue ma anche rafforzare la sicurezza futura dell'intera Europa.
A fare da garanti per tale intesa, fa sapere Ankara, dovrebbero essere diversi Paesi, tra cui i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU (compresa dunque la Russia), la Turchia e la Germania.
È dunque un accordo di vasto respiro quello al quale si sta lavorando, grazie al ruolo sempre più marcato della Turchia, il cui ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu è arrivato a Leopoli dopo colloqui avuti il giorno prima a Mosca.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a parlare al telefono con il suo omologo russo Vladimir Putin. Mentre il punto sulle trattative sarà fatto anche in una conversazione telefonica in programma venerdì tra il presidente degli USA Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. Il possibile ruolo della Repubblica popolare, che ha ottimi rapporti di cooperazione con la Russia ma anche con l'Ucraina (di entrambi è il primo partner commerciale), è visto del resto come fondamentale da diverse fonti diplomatiche. Mentre il Consiglio di sicurezza dell'ONU è tornato intanto a riunirsi per esaminare la situazione sul terreno
Le previsioni su un possibile accordo imminente, fatte da Podolyak in un'intervista al portale polacco Wirtualna Polska, non giustificano tuttavia ancora l'ottimismo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un'intervista all'emittente televisiva statunitense Nbc, ha parlato infatti di negoziati ancora «abbastanza difficili». Il suo ministro degli esteri Dmytro Kuleba riconosce che la delegazione del suo Paese e quella della Russia sono ancora «lontane» da un accordo. Mentre secondo il segretario di Stato degli USA Antony Blinken, Mosca non starebbe facendo «sforzi significativi» nelle trattative.
D'altra parte, con buona pace dei negoziatori, l'unico a decidere in Russia resta Vladimir Putin, che oggi Biden è tornato a chiamare «un dittatore omicida» dopo avergli dato del «criminale di guerra». «Tutti cerchiamo la pace, ma purtroppo il presidente Putin non vuole la pace», ha chiosato anche il premier italiano Mario Draghi.
Podolyak comunque non ha voluto confermare la lista dei paesi che dovrebbero fare da garanti all'intesa, accennando alla possibilità che possa comprendere anche la Polonia. Per ora, ha spiegato, i lavori delle due delegazioni proseguono a livello di sottocommissioni per affrontare temi specifici, quali le questioni umanitarie, le evacuazioni dei civili e i problemi economici.
Ma l'argomento più spinoso è quello legale. L'intesa infatti non dovrà violare gli accordi internazionali già esistenti e le Costituzioni dei due Paesi. E, soprattutto, dovrà essere trovata una formula precisa e vincolante su quali siano le garanzie di sicurezza riconosciute a Kiev una volta che avrà accettato di rinunciare ad entrare nella NATO e si dichiarerà paese neutrale.
A questo proposito il capo negoziatore ucraino ha citato il precedente che ancora brucia a Kiev e che contribuisce a minare la sua fiducia nei confronti non solo della Russia ma anche dell'Occidente: l'accordo, ha affermato, non dovrà essere «un nuovo Memorandum di Budapest». Cioè il documento firmato nel 1994 con il quale l'Ucraina rinunciava al suo arsenale nucleare, eredità dell'era sovietica.
Quel memorandum fu controfirmato da Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti, che con esso si impegnavano a rispettare la sovranità dell'Ucraina e ad astenersi dall'uso della forza contro di essa. Come sia finita è in questi giorni sotto gli occhi di tutti.
L'invasione ha fatto saltare in aria i ponti, ha sottolineato Podolyak, affermando che se anche se un accordo di pace sarà raggiunto, il suo Paese creerà un «confine forte» e tratterà «la Russia con la freddezza che merita un Paese che ha invaso la nostra casa per ucciderci».
(AGGIORNAMENTO 22.10)
«Abbiamo deciso di non mettere al voto domani la nostra bozza di risoluzione umanitaria sull'Ucraina, ma non la ritiriamo. Invece chiediamo per domattina una nuova riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU in relazione ai laboratori biologici gestiti dagli USA». Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca all'ONU, Vassily Nebenzia. In precedenza, fonti diplomatiche citate dall'agenzia France-Presse (Afp) avevano indicato che la Russia aveva rinunciato al voto all'ONU sulla sua bozza di risoluzione umanitaria perché le mancavano alleati.
(AGGIORNAMENTO 21.19)
La Camera statunitense ha approvato, con 424 voti a favore e otto contrari, il provvedimento che revoca alla Russia i suoi privilegi commerciali, aprendo la strada a dazi sui suoi prodotti. Il Senato dovrebbe valutare a breve la misura, che punta a isolare sempre di più la Russia sospendendo i suoi normali rapporti commerciali con gli Stati Uniti.
(AGGIORNAMENTO 19.59)
La Russia «sta preparando il terreno per attacchi biologici o chimici sotto falsa bandiera», ha detto il segretario di Stato degli USA Antony Blinken. «La Russia continua ad attaccare ospedali e scuole in Ucraina. Ieri le forze russe hanno bombardato un teatro, e hanno aperto il fuoco su un gruppo di civili che erano in fila per il pane. Personalmente sono d'accordo con (il presidente) Joe Biden», secondo il quale il capo del Cremlino Vladimir Putin sta commettendo crimini di guerra, ha inoltre affermato Blinken, sottolineando che «mirare volontariamente i civili è un crimine di guerra». «Siamo preoccupati dalla possibilità che la Cina possa considerare di aiutare la Russia», ha anche dichiarato il ministro degli esteri degli USA. La Cina ha la responsabilità di usare la sua influenza su Putin per difendere le regole e i principi internazionali, ha detto, aggiungendo che gli USA non esiteranno a imporre costi a Pechino se aiuterà Mosca. La Russia probabilmente sequestrerà sistematicamente dirigenti locali in Ucraina e li rimpiazzerà con 'fantocci'», ha poi affermato, spiegando che quest'operazione è già cominciata.
(AGGIORNAMENTO 19.29)
«Un dittatore omicida», un «puro criminale»: così il presidente degli USA Joe Biden ha definito oggi il suo omologo russo Vladimir Putin, durante un evento a Capitol Hill per la festa di San Patrizio. Ieri lo aveva chiamato un «criminale di guerra».
(AGGIORNAMENTO 19.06)
L'esercito russo ha lanciato «bombe a grappolo» sul villaggio di Kozacha Lopan, nella regione di Kharkiv, uccidendo almeno sei persone. Lo ha denunciato il sindaco di una località vicina, Viacheslav Zadorenko su Facebook, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa nazionale ucraina Ukrinform. Secondo il sindaco di Derhachi, i russi hanno colpito la stazione ferroviaria, i negozi, le farmacie e altri edifici pubblici situati nel centro del villaggio.
(AGGIORNAMENTO 18.10)
A Mariupol distrutto il 90% degli edifici cittadini. Le autorità della città assediata di Mariupol, nel sudest dell'Ucraina, hanno affermato che il 90% degli edifici della città è stato distrutto dalle forze russe nei bombardamenti quotidiani. Lo riferisce la BBC. Sempre secondo le autorità locali, sono 30.000 le persone sfollate questa settimana da Mariupol.
(AGGIORNAMENTO 18.06)
Il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, presieduto dall'Italia, ha deciso di sospendere tutte le relazioni con la Bielorussia perché il paese sta attivamente partecipando all'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Minsk non potrà più partecipare ad alcuna riunione o attività dell'organizzazione, né continuare a partecipare ad organismi come la Commissione di Venezia. Il comitato ha invece deciso di rafforzare le relazioni con la società civile bielorussa e con l'opposizione in esilio.
(AGGIORNAMENTO 17.43)
«Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi» nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. Lo dice il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak in un'intervista ai media polacchi. «La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato», aggiunge il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky.
(AGGIORNAMENTO 16.57)
Si moltiplicano i tentativi di ripresa dei negoziati tra Russia e Ucraina da parte dei diversi leader mondiali in attesa che i colloqui tra le parti in conflitto riprendano. Oggi c'è stata una telefonata tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il suo omologo russo Vladimir Putin. E secondo il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con Zelensky.
(AGGIORNAMENTO 16.39)
Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto che la Turchia sia «uno dei garanti» di un possibile accordo con la Russia. Lo ha annunciato il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu durante una visita a Lepoli, nell'Ucraina occidentale. «L'Ucraina ha fatto un'offerta sull'accordo di sicurezza collettiva: P5 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza), più Turchia e Germania», ha detto Cavusoglu, assicurando che «la Federazione Russa non ha obiezioni».
(AGGIORNAMENTO 16.36)
Il Fondo monetario internazionale (FMI) sta valutando la creazione di un conto controllato dallo stesso organismo che consenta ai donatori interessati di concedere risorse e prestiti per assistere l'Ucraina a far fronte le necessità di bilancio. Lo ha detto il portavoce Gerry Rice. La guerra in Ucraina è un colpo per l'economia globale, ha aggiunto l'addetto stampa. «Avrà effetti sulla crescita e farà salire i prezzi».
(AGGIORNAMENTO 16.19)
Kadyrov: «Migliaia di combattenti ceceni verso l'Ucraina». Sarebbero «migliaia» i volontari ceceni diretti in Ucraina. Lo assicura il leader ceceno Ramzan Kadyrov. Intanto, i miliziani ceceni avrebbero preso il controllo dell'impianto siderurgico di Azovstal, a Mariupol. A testimoniarlo alcuni video postati su Telegram che mostrano i temuti combattenti agli ordini del capo della Repubblica cecena Kadyrov che pattugliano le strade attorno al sito per la produzione dell'acciaio sulla costa del Mare d'Azov. L'offensiva per prendere il controllo dello stabilimento, il più grande di quella che ormai è la città martire della guerra in Ucraina, era stata preannunciata nelle scorse ore proprio dal sanguinario leader ceceno, stretto alleato del presidente russo Vladimir Putin. Le immagini mostrano un nutrito gruppo di miliziani dei battaglioni nazionalisti ceceni armati che sembrano essere oramai in pieno controllo dell'area e che esultano gridando Allah akbar, generalmente resa come «Allah è grande».
(AGGIORNAMENTO 16.07)
Gli Emirati arabi uniti desiderano collaborare con la Russia per migliorare la sicurezza energetica globale. Lo ha affermato oggi il ministro degli esteri degli Emirati arabi uniti, sheikh Abdullah bin Zayed Al-Nahyan, al termine del suo incontro a Mosca con il ministro degli esteri russo Seghei Lavrov. «È importante mantenere la stabilità dei mercati energetici e alimentari», ha detto il ministro degli Emirati, citato dal sito web in lingua inglese pubblicato in Arabia Saudita Arab News. «Accogliamo con favore tutti gli sforzi di mediazione nella crisi ucraina. Gli Emirati Arabi Uniti sono pronti a impegnarsi con le parti per rafforzare le opportunità per una risoluzione pacifica» del conflitto tra Russia e Ucraina, ha inoltre affermato sheikh Abdullah.
(AGGIORNAMENTO 15.20)
Almeno 21 persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv. Lo ha riferito la procura della seconda città dell'Ucraina, nell'est del Paese, citata dall'agenzia di stampa France-Presse (AFP). Il fuoco dell'artiglieria russa ha provocato almeno 21 morti e 25 feriti nelle prime ore di questa mattina nella città di Merefa, vicino a Kharkiv, ha reso noto l'ufficio del procuratore regionale. «Una scuola e un centro culturale sono stati distrutti. Ventuno persone sono rimaste uccise e 25 ferite, di cui dieci in gravi condizioni », è stato spiegato.
(AGGIORNAMENTO 15.10)
Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha fatto sapere il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta il quotidiano turco Sabah, parlando ad una conferenza stampa congiunta con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba durante una visita a Leopoli, in Ucraina. «Siamo disposti a ospitare un incontro di questo tipo», ha affermato Cavusoglu durante la conferenza stampa, trasmessa dalla televisione di Stato Trt, ribadendo una posizione già espressa dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, già prima dell'invasione russa il 24 febbraio, che aveva in più occasioni invitato Zelensky e Putin ad incontrarsi in Turchia. «I due leader si potrebbero incontrare e Zelensky, in più occasioni, ha espresso la sua disponibilità a questo proposito», ha affermato il ministro degli esteri turco. «È difficile fare una stima di quando questo incontro potrebbe avvenire, i due leader dovrebbero prepararsi e dovrebbero loro stessi fare sapere una data», ha detto Cavusoglu. Oggi c'è stata una telefonata tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il leader russo, ha indicato lo stesso Cavusoglu, stando sempre a quanto riporta Sabah. Cavusoglu ha affermato che vorrebbe ospitare nuovamente il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e Kuleba in Turchia, nello stesso formato dell'incontro che si è svolto la scorsa settimana ad Antalya. «La vostra determinazione, il vostro coraggio e la sua personale visita qui provano che la Turchia è diventata un attore attivo», ha affermato Kuleba durante la conferenza stampa.
(AGGIORNAMENTO 14.29)
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU torna a riunirsi sulla situazione in Ucraina alle 15 locali, le 20 in Svizzera. L'incontro di emergenza è stato chiesto chiesto ieri da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Albania, Norvegia e Irlanda a causa del deterioramento della situazione umanitaria. «La Russia sta commettendo crimini di guerra e prende di mira i civili», ha affermato la missione diplomatica di Londra presso le Nazioni Unite, sottolineando che «la guerra illegale di Mosca contro l'Ucraina è una minaccia per tutti noi». Per quanto riguarda la bozza russa sulla situazione umanitaria, invece, il voto prima previsto mercoledì e poi rinviato a oggi pomeriggio è slittato nuovamente. Ora è in programma domattina alle 10 locali (le 15 in Svizzera), a meno che il testo non venga ritirato del tutto per mancanza di sostegno da parte degli alleati di Mosca.
(AGGIORNAMENTO 13.55)
Il presidente statunitense Joe Biden parlerà con il leader cinese Xi Jinping domani sull'Ucraina. Lo afferma la Casa Bianca. «Joe Biden parlerà con il presidente cinese Xi Jinping venerdì nell'ambito degli sforzi per mantenere aperte le linee di comunicazione fra gli Stati Uniti e la Cina. I due leader discuteranno della gestione della concorrenza fra i due paesi, della guerra della Russia contro l'Ucraina e di altri temi», afferma la Casa Bianca.
(AGGIORNAMENTO 13.27)
«Le sanzioni contro la Russia creano problemi ma aprono nuove opportunità». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dalla Tass. «Le grandi aziende e le banche che prima temevano le sanzioni in Crimea, ora possono entrare tranquillamente nella penisola», ha aggiunto Putin.
(AGGIORNAMENTO 12.50)
Più di 100.000 rifugiati ucraini hanno lasciato il Paese in 24 ore. Lo rende noto l'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Dall'inizio della guerra, 3.169.897 ucraini sono fuggiti oltre il confine. «Più di tre milioni di persone sono fuggite dal Paese, la stragrande maggioranza donne, bambini e anziani che si sono lasciati alle spalle le loro case e spesso i loro familiari, senza sapere cosa li aspetta», ha detto l'agenzia. «Ora dopo ora, minuto dopo minuto, le persone stanno fuggendo dalla terrificante realtà della violenza in Ucraina. A meno che il conflitto non finisca, questa crisi che spezza il cuore è destinata a crescere. Abbiamo bisogno di pace, ora». L'UNCHR ha aggiunto che più di due milioni di persone ancora all'interno dei confini dell'Ucraina hanno dovuto lasciare le loro case.
(AGGIORNAMENTO 12.39)
Sono circa 14.000 i militari russi morti finora nella guerra contro l'Ucraina, ha annunciato lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook ripreso dall'agenzia Ukrinform. Secondo lo stato maggiore, sono stati abbattuti 86 aerei e 108 elicotteri, distrutti 444 carri armati e 1.435 blindati oltre a 2 navi. Il capo dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv Oleg Sinegubov ha invece riferito che negli ultimi giorni le forze di occupazione russe hanno effettuato 49 attacchi nelle aree di Kharkiv. Lo afferma in un post sul canale Telegram citato dall'agenzia Unian. «Il nemico non smette di cercare di avanzare attraverso la città di Izyum, città dell'Oblast di Charkiv nella parte orientale dell'Ucraina, ma senza successo», ha aggiunto.
(AGGIORNAMENTO 12.06)
Sono 130 le persone finora uscite vive dal teatro di Mariupol, bombardato dai russi. Lo afferma l'agenzia Ukrinform citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna. «Il rifugio antiaereo vicino al Mariupol Drama Theatre ha resistito. Circa 130 persone sono già state salvate. I blocchi sono stati smantellati», ha scritto su Facebook la deputata.
(AGGIORNAMENTO 11.52)
«La Germania dà il suo contributo e continuerà a farlo. Ma una cosa è chiara: la NATO non entrerà in questo conflitto». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa a Berlino con il capo della NATO Jens Stoltenberg. «Oggi il presidente ucraino si è rivolto al Bundestag con parole che hanno lasciato una forte impressione, e noi siamo con l'Ucraina», ha anche detto. «Questa è la guerra di Putin e lui deve mettervi fine», ha aggiunto dal canto suo il segretario generale della NATO poco prima dell'incontro bilaterale con Scholz. «La NATO - ha sottolineato Stoltenberg - ha la responsabilità di non permettere un'ulteriore escalation di questo conflitto. Questo sarebbe ancora più pericoloso, porterebbe ancor più sofferenza e distruzione».
(AGGIORNAMENTO 11.28)
Il Cremlino rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia ONU dell'Aja di sospendere l'operazione militare in Ucraina. «Noi non possiamo tenere conto di questa decisione», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sottolineando che le due parti, la Russia e l'Ucraina, devono essere d'accordo perché la decisione possa essere attuata. «In questo non può esserci consenso», ha aggiunto. Ieri la Corte internazionale di Giustizia ha detto che la Russia deve «sospendere immediatamente l'operazione militare avviata il 24 febbraio 2022 sul territorio dell'Ucraina». Nel frattempo oggi riprendono i contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass. Il portavoce ha detto che i colloqui «sono attesi oggi» aggiungendo di non sapere «se sono già in corso, ma ci si aspetta che si svolgano su vari binari». Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata da Tass, il fatto stesso che i negoziati stiano continuando è «un segno di progresso». «Tuttavia, è impossibile dire se ci sono progressi o no senza rivelare l'essenza dei negoziati, sono colloqui a porte chiuse», ha detto. «Noi prima di tutto nel corso dei negoziati affrontiamo la questione del cessate il fuoco e dei corridoi umanitari. E solo in un secondo momento sarà possibile forse lavorare ai termini della pace, ma il popolo ucraino non accetterà di capitolare. Oggi i negoziati sono a livello tecnico, sono coinvolti giuristi, politici. Non voglio entrare in ulteriori dettagli ma vi posso assicurare che per il momento non c'è ancora nulla di cui ritenersi soddisfatti», ha detto dal canto suo il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo.
(AGGIORNAMENTO 10.36)
La Russia continuerà a fare ogni sforzo per assicurare la sicurezza della Centrale nucleare di Chernobyl. Lo ha detto la portavoce del ministero degli esteri di Mosca Maria Zakharova, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Siamo determinati a continuare a fare ogni sforzo per assicurare la sicurezza dell'impianto», ha detto.
(AGGIORNAMENTO 10.18)
«I piani dell'Occidente per riformare la Russia, renderla obbediente o farla a pezzi non possono essere realizzati»: lo ha detto il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev nel suo primo post su Telegram, come riporta la Tass. «Hanno un bisogno urgente di mettere all'angolo il nostro paese, metterlo in ginocchio e riformarlo sulla base dei progetti del mondo anglosassone, per renderlo debole e obbediente, o meglio ancora, per farlo a pezzi», ha sottolineato Medvedev parlando delle intenzioni dell'Occidente. «Non funzionerà. La Russia è abbastanza forte da mettere tutti i suoi nemici al loro posto», ha aggiunto l'ex presidente della Russia. «Continueremo a lottare per un ordine mondiale che si adatti alla Russia e al nostro popolo, libero dai teppisti nazisti, dalle bugie storiche e dal genocidio. Proprio come prima, abbiamo la forza morale e la verità storica dalla nostra parte», ha sottolineato Medvedev.
(AGGIORNAMENTO 10.15)
L'invasione russa dell'Ucraina avrà un forte impatto sull'economia tedesca, con una crescita che raggiungerà solo il 2,1% anziché il 4,0% precedentemente previsto per il 2022. È la stima dell'Istituto per l'economica mondiale di Kiel (IFW). «Lo shock ucraino ritarderà il ritorno ai livelli pre-pandemici nel secondo semestre», ha affermato l'istituto, il primo ad emettere una previsione dall'inizio dell'assalto della Russia il 24 febbraio.
(AGGIORNAMENTO 09.55)
La città di «Volnovakha esiste ormai solo sulla cartina, perché in realtà Volnovakha non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo, parlando della città dell'est, nell'Oblast di Donetsk.
In tutta l'Ucraina, «in tre settimane sono state distrutte 400 scuole, 110 ospedali e più di 1.000 edifici residenziali. Anche le operazioni di soccorso vengono impedite, intere famiglie vengono rapite e uccise, uccidono i preti e i sindaci che non collaborano gli occupanti russi», ha detto il ministro della Difesa ucraina. «Oggi la Russia ha l'unico scopo di distruggere l'Ucraina», ha aggiunto.
Nel frattempo 53 civili sono stati uccisi nelle ultime 24 ore nei bombardamenti russi a Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, vicino al confine bielorusso. Lo ha riferito Viacheslav Chaus, capo dell'amministrazione regionale di Chernihiv in una dichiarazione pubblicata su Facebook citato da Ukrinform. «Nelle ultime 24 ore, 53 corpi di persone civili uccise dai russi sono stati portati all'obitorio», ha detto.
(AGGIORNAMENTO 09.30)
Nelle ultime 24 ore, la difesa aerea delle forze armate ucraine ha distrutto 10 bersagli aerei nemici. Lo riferisce il centro stampa dello Stato maggiore delle Forze armate. Proseguono intanto gli scontri in diverse zone del Paese. «Ieri 10 bersagli aerei nemici sono stati distrutti: due cacciabombardieri Su-34, tre caccia Su-34SM, tre elicotteri e un UAV (drone, ndr) di livello operativo-tattico», si legge nella nota, come riferisce l'agenzia di stampa ucraina Unian. Si segnala che sono in corso di chiarimento le informazioni sul tipo di un altro aereo abbattuto e sulla morte dei piloti.
Mariupol, si stimano 20.000 vittime
«Non è rimasto un solo edificio integro a Mariupol, nella regione di Donetsk, o è distrutto o è danneggiato. Credo che l'80-90% sia stato bombardato», ha affermato dal canto suo il vicesindaco della città Sergei Orlov in un'intervista a Forbes Ucraina. «Le infrastrutture sono quasi inesistenti e i residenti soffrono per la mancanza d'acqua - ha raccontato - hanno sciolto la neve, raccolta nelle pozzanghere e scaricata dalle batterie». Orlov ha ribadito che la città ha un disperato bisogno di un corridoio umanitario e di un'evacuazione. Nel frattempo, autobus con circa 300 rifugiati sono arrivati dalla città assediata di Mariupol oltre il confine nella regione russa di Rostov. Lo fa sapere la BBC che riporta i media russi.
«Mariupol prima era una città di 400.000 mila persone, da tre settimane è in condizioni di sopravvivenza senza acqua, corrente elettrica. Viene colpita da missili in continuazione, anche i convogli umanitari vengono bombardati. Si stima che le perdite civili siano 20.mila. Ieri è stato bombardato il teatro della città dove si rifugiavano 1.200 donne e bambini. C'erano segnali che all'interno c'erano i bambini, ma il mostro ha colpito lo stesso». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo.
Stoccaggio munizioni
Un attacco missilistico russo ha distrutto un sito di stoccaggio di munizioni nella regione ucraina di Rivne nell'Ucraina occidentale. Lo riporta la Tass riferendo quanto detto dal portavoce del ministero della Difesa russo, il maggior generale Igor Konashenko. «Un sito di stoccaggio di munizioni nella città di Sarny, nella regione di Rivne, è stato preso di mira da missili ad alta precisione la sera del 16 marzo», ha osservato. Secondo Konashenkov, l'attacco ha distrutto il sito di stoccaggio contenente munizioni e missili.
Sabotatori russi
«I sabotatori russi sono ovunque in Ucraina, in tutti gli angoli, anche nelle regioni occidentali. Sono presenti pure nelle regioni di Lviv, Ivano-Frankivsk e Rivne. Noi non nomineremo più le aree in cui non ci sono stati bombardamenti», ha affermato il ministro dell'Interno ucraino Denis Monastyrsky, citato dal servizio stampa del Consiglio dei Ministri. Secondo il capo del ministero dell'Interno, i sabotatori nemici sono detenuti in diverse regioni del Paese.
Corridoi umanitari
L'Ucraina spera di aprire nove «corridoi umanitari» da diverse località del Paese, compresa la città assediata di Mariupol, nel sud est. Lo ha indicato la vice prima ministra Iryna Vereshchuk, secondo quanto riporta la BBC, aggiungendo che il governo di Kiev spera anche di aprire nuovi corridoi nel corso della giornata.
(AGGIORNAMENTO 08.00)
La Russia ha attaccato nella notte la città di Merefa nell'Oblast' di Kharkiv, nella parte orientale dell'Ucraina. Gli amministratori locali hanno riferito che ci sono vittime tra i militari ucraini. Lo riporta The Kyiv Independent. Merefa, che ha 21.500 residenti, è stata colpita da un attacco aereo, una scuola locale è stata danneggiata e il centro comunitario locale distrutto.
Notte di relativa calma invece a Leopoli e nell'Ovest dell'Ucraina dopo giorni segnati dagli allarmi anti-aerei. Dopo una giornata nella quale le sirene hanno suonato una sola volta, nella mattinata, nella principale città dell'Ovest del Paese e nei suoi dintorni non si è verificato alcun attacco da parte dell'esercito russo. Nella regione l'allarme è suonato una sola volta nel corso della notte, rientrando dopo meno di un'ora.
Le ore di relativa tranquillità hanno seguito, tuttavia, i drammatici attacchi che ancora imperversano a Kiev e nel Sud dell'Ucraina, dove è stato bombardato il teatro di Mariupol, rifugio per centinaia di civili.
Sui canali social ucraini e internazionali, nelle ore scorse, sono inoltre rimbalzate notizie di esplosioni in diverse città della Bielorussia: nella centrale Slutsk ma anche a Stolin e Luninets, città non lontane dal confine ucraino. La notizia non ha avuto alcuna conferma ufficiale ma, secondo alcuni media internazionali, le esplosioni sarebbero state causate da una massiccia esercitazione dell'esercito bielorusso.
L'invasione russa è «in gran parte in stallo su tutti i fronti», afferma dal canto suo su Twitter il ministero della difesa britannico che ha rilasciato il suo ultimo rapporto di intelligence.
«Le forze russe hanno fatto progressi minimi su terra, mare o aria negli ultimi giorni e continuano a subire pesanti perdite - si legge nel tweet - La resistenza ucraina rimane forte e ben coordinata. La stragrande maggioranza del territorio ucraino, comprese tutte le principali città, rimane in mani ucraine».
(AGGIORNAMENTO 07.20)
«L'Occidente con le sanzioni vuole dividere la società russa e distruggerci. Ma il popolo russo sarà sempre in grado di distinguere i veri patrioti dai traditori e saprà sputare via questi ultimi come moscerini finiti accidentalmente nella bocca»: è il tetro messaggio di Vladimir Putin nel suo ultimo intervento televisivo, rivolto stavolta a chi attorno allo zar del Cremlino comincia a prendere le distanze dalla guerra in Ucraina. «Le sanzioni hanno un solo obiettivo, la distruzione della Russia», ha affermato Putin secondo quanto riportano diversi media internazionali, accusando l'Occidente di aver «gettato la maschera».
(AGGIORNAMENTO 07.18)
Il sito web del ministero russo per le situazioni di emergenza è stato 'hackerato'. Sulla homepage sono apparsi vari messaggi sul conflitto in Ucraina, tra cui «Più di 13.000 soldati russi sono morti in guerra» oppure «Non credere ai media russi: mentono». L'attacco si è verificato la sera del 16 marzo. Prontamente sono intervenuti i tecnici e ora il sito risulta essere in manutenzione e «temporaneamente non raggiungibile».
(AGGIORNAMENTO 07.00)
Il dipartimento dell'Energia Usa ha annunciato che tutti i 30 milioni di barili di petrolio proveniente dalle riserve americane sono stati messi in vendita per far fronte alle difficoltà dovute alla guerra della Russia in Ucraina. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota.
Si tratta di un'operazione in coordinamento con l'Agenzia internazionale per l'energia per un totale di 60 milioni di barili dalle riserve petrolifere strategiche americane messe a disposizione a prezzi competitivi dei 30 Paesi membri.
(AGGIORNAMENTO 06.25)
I resti di un missile da crociera abbattuto dalla contraerea hanno colpito un edificio residenziale a Kiev, nel distretto di Darnytskyi. È avvenuto intorno alle ore 5.00 locali. Il bilancio - secondo quanto riferito dal Servizio di emergenza statale ucraino - è di un morto e tre feriti. Trenta persone inoltre sono state evacuate.
IL PUNTO ALLE
06.00
Diverse esplosioni sono state segnalate ieri sera, mercoledì 16 marzo, in varie
città della Bielorussia, in particolare nella regione meridionale di Brest,
vicino al confine con l'Ucraina. Alcuni video, apparentemente registrati dagli
abitanti delle zone interessate, sono stati diffusi sui social media. Secondo
la Ukrainska Pravda, il capo del comitato esecutivo di Brest, Oleksandr
Rogachuk, aveva riferito che nella regione si sarebbero svolte esercitazioni
programmate di artiglieria. In tarda serata, i membri occidentali del Consiglio
di Sicurezza dell'ONU hanno chiesto per quest’oggi una riunione d'emergenza
sull'Ucraina. Lo riferiscono fonti diplomatiche. Il presidente dell'Ucraina,
Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato sui social per fare il punto sul
ventunesimo giorno di guerra ha invece affermato: «Le mie priorità nei
negoziati sono assolutamente chiare: fine della guerra, garanzie di sicurezza,
sovranità, ripristino dell'integrità territoriale, garanzie reali per il nostro
Paese, protezione reale per il nostro Paese».
Durante la notte sono tornate a suonare per «attacco aereo» nella regione di Kiev. L'allarme è scattato alle 2.25 nella capitale ucraina e nelle zone limitrofe. Il ministro degli esteri ucraino, Dymtro Kuleba, ha invece dichiarato quanto segue in un’intervista alla CNN: «Devo essere chiaro, entrambe le delegazioni, quella russa e quella ucraina, sono lontane dal raggiungere un accordo sulla situazione attuale. Ci sono una serie di fattori che fanno la differenza nella posizione russa nei colloqui. Il primo è la feroce resistenza dell'esercito e del popolo ucraini sul campo, la seconda sono le sanzioni imposte alla Russia, che fanno crollare e soffrire l'economia russa. Fattori che hanno costretto la Russia a cambiare leggermente posizione». In merito al bombardamento del Teatro drammatico di Mariupol, si è esposto il referente di Human Rights Watch: «Finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell'area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili». «Ci sono serie preoccupazioni - ha aggiunto - su quale fosse l'obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti». Nelle immagini satellitari si vedono due scritte «bambini» in caratteri cirillici davanti e dietro la struttura.