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Biden: «Quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio»

Il presidente statunitense reagisce con forza alla richiesta del procuratore capo della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto nei confronti di Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant per «crimini di guerra e crimini contro l'umanità» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Biden: «Quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio»
Red. Online
20.05.2024 07:00
23:54
23:54
Biden: «Quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio»

«Vogliamo che i macellai di Hamas siano sconfitti e siamo a fianco di Israele. Rigettiamo la CPI: non c'è equivalenza fra Israele e Hamas. Quello che sta accadendo a Gaza «non è genocidio». Lo ha affermato il presidente statunitense Joe Biden, in serata.

23:46
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La Francia «sostiene la CPI e la lotta contro l'impunità»

La Francia «sostiene la Corte Penale Internazionale (CPI), la sua indipendenza, e la lotta contro l'impunità in tutte le situazioni»: lo ha fatto sapere stasera uno dei portavoce del ministero dell'Europa e degli Affari esteri francese in merito alla richiesta di mandati d'arresto internazionali nei confronti di dirigenti israeliani e di Hamas.

In una dichiarazione, il portavoce precisa che «la Francia ha condannato dal 7 ottobre i massacri antisemiti perpetrati da Hamas», mentre «riguardo Israele, spetterà alla Camera preliminare della Corte pronunciarsi su questi mandati, dopo aver esaminato gli elementi di prova avanzati dal Procuratore per giustificare le sue accuse, tenendo conto del principio di complementarietà e della possibile azione delle giurisdizioni israeliane. La Francia - continua il Quai d'Orsay - allerta da molti mesi sull'imperativo del rispetto stretto del diritto umanitario internazionale e in particolare sul carattere inaccettabile delle perdite civili nella striscia di Gaza e di un accesso umanitario insufficiente».

20:34
20:34
Regno Unito, la decisione della CPI contro Netanyahu «non aiuta»

Il mandato d'arresto predisposto dal procuratore capo britannico della Corte Internazionale Penale dell'Onu (Cpi), Karim Khan, per crimini di guerra e contro l'umanità contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e contro il suo ministro della Difesa Yoav Gallat (oltre che contro i leader di Hamas) è «un atto che non è d'aiuto in relazione agli sforzi per il raggiungimento di una pausa dei combattimenti» a Gaza, «del rilascio degli ostaggi e dell'arrivo di aiuti umanitari» nella Striscia.

Lo ha affermato oggi una portavoce di Downing Street, non senza contestare la giurisdizione della Cpi nei territori in questione visto che Israele non ha sottoscritto «lo Statuto di Roma» e la Palestina «non è ancora riconosciuta» come Stato.

La reazione del governo di Rishi Sunak, leader di uno dei principali alleati europei d'Israele e del più stretto alleato degli Usa, resta peraltro lontana nei toni a quella furiosa del presidente americano Joe Biden.

Il procuratore Khan è d'altronde uno dei più celebri avvocati ed esperti di diritto internazionale britannici, in passato già consulente di diversi governi di Londra, del Tribunale Penale Internazionale sui crimini nella ex Jugoslavia (Tpi) e di quello sui crimini del genocidio in Ruanda. Uno dei suoi fratelli, Imran Ahmad Khan, è stato inoltre deputato Tory alla Camera dei Comuni, prima di essere espulso nel 2022 dal Partito Conservatore in seguito a una condanna per molestie sessuali.

20:21
20:21
Netanyahu: l'ordine della CPI «è diretto contro Israele»

«L'ordine assurdo e falso del pubblico ministero dell'Aja non è diretto solo contro il Premier e il ministro della Difesa, ma è diretto contro l'intero Stato di Israele». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

«Respingo con disgusto - ha aggiunto - il paragone del procuratore dell'Aja tra l'Israele democratico e gli assassini di massa di Hamas. Questo è esattamente l'aspetto del nuovo antisemitismo, che si è spostato dai campus dell'Occidente all'Aja». «Prometto - ha concluso - che nessuna pressione e nessuna decisione in qualsiasi forum internazionale ci impedirà di colpire coloro che cercano di distruggerci».

19:01
19:01
Gli Stati Uniti respingono la richiesta della CPI

«La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di mandati di arresto contro i leader israeliani è vergognosa. E vorrei essere chiaro: qualunque cosa questo procuratore possa implicare, non esiste alcuna equivalenza - nessuna - tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza»: così il presidente USA Joe Biden in una nota.

In precedenza anche il segretario di Stato Antony Blinken ha annunciato che gli Stati Uniti «respingono» la richiesta del procuratore della CPI di emettere mandati di arresto per Benyamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader di Hamas. «Rifiutiamo l'equiparazione di Israele con Hamas.

La richiesta è vergognosa», ha detto Blinken sottolineando che l'annuncio potrebbe mettere in pericolo le trattative per un cessate il fuoco.

18:37
18:37
«Israele fermi l'operazione a Rafah o disastro sicuro»

Il portavoce delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, Jens Laerke, ha avvertito che «ulteriori movimenti militari nella città palestinese di Rafah causerebbero molti problemi e porterebbero a un disastro sicuro».

In un intervento sul canale Al-Qahera News, Laerke ha espresso la disponibilità delle Nazioni Unite a fornire maggiori aiuti ai palestinesi della Striscia di Gaza, osservando che però «la perdurante continua chiusura dei valichi terrestri come Rafah e Kerem Shalom lo impedisce». «E' perciò necessario - ha aggiunto - aprirli immediatamente per evitare di far morire la gente di fame».

Il portavoce dell'Onu ha poi definito «una fantasia» la promessa israeliana di provvedere a «rifugi sicuri», sottolineando come 810.000 cittadini siano stati sfollati dalla Rafah palestinese «verso aree che Israele ritiene sicure mentre tutte le strade sono pericolose e spaventose, soprattutto con il collasso delle infrastrutture».

«I pochi aiuti che entrano a Gaza attraverso il molo galleggiante degli Stati Uniti - ha aggiunto - stanno finendo rapidamente poiché persistono carestia e grave carenza di cibo».

«L'attraversamento della terraferma e un cessate il fuoco sono essenziali per evitare l'incombente catastrofe umanitaria» - ha concluso - sottolineando «la necessità di affrontare l'intransigenza israeliana riguardo all'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza, nonché l'importanza di facilitare il lavoro del personale umanitario internazionale e di soccorso all'interno della Striscia di Gaza».

18:37
18:37
«I corpi dei 3 ostaggi erano in tunnel Hamas a Jabalya»

L'esercito israeliano ha rivelato che i corpi dei tre ostaggi trovati la settimana scorsa dai soldati erano nascosti in un tunnel di Hamas nel capo profughi di Jabalya nel nord della Striscia dove sta operando l'IDF.

I corpi di Itzhak Gelerenter, Amit Buskila e Shani Louk sono stati trovati nel tunnel la cui area circostante era presidiata dagli uomini della fazioni islamica. In un vicolo vicino all'imbocco del tunnel - ha proseguito l'esercito - gli operativi di Hamas avevano piazzato un grosso ordigno esplosivo, che è stato disarmato dalle truppe.

18:06
18:06
«La CPI mette sullo stesso piano Hamas e Israele»

Praga e Vienna criticano la richiesta del procuratore capo della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader di Hamas per crimini di guerra e contro l'umanità.

Per il primo ministro ceco, Petr Fiala, «la proposta del Procuratore capo della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto per i rappresentanti di un governo democraticamente eletto insieme ai leader di un'organizzazione terroristica islamica è spaventosa e del tutto inaccettabile».

«Non dobbiamo dimenticare - spiega in un tweet - che è stato Hamas ad attaccare Israele in ottobre, uccidendo, ferendo e rapendo migliaia di persone innocenti. È stato questo attacco terroristico del tutto immotivato che ha portato all'attuale guerra a Gaza e alle sofferenze dei civili a Gaza, in Israele e in Libano».

Della stessa opinione il cancelliere austriaco Karl Nehammer, secondo cui «non è comprensibile che il leader dell'organizzazione terroristica Hamas, il cui obiettivo dichiarato è l'estinzione dello Stato di Israele, venga citato contemporaneamente ai rappresentanti democraticamente eletti di quello stesso Stato».

17:52
17:52
«Azioni a Rafah e a Gaza ancora lunghe»

L'operazione a Rafah «durerà settimane o mesi e sarà lenta e graduale, a causa della complessità dell'azione» e combattere Hamas nella Striscia potrà durare ancora fino «ad ottobre o anche di più». Lo ha detto il portavoce dell'esercito israeliano confermando che finora da Rafah è stato evacuato quasi un milione di persone.

L'IDF - ha spiegato - controlla ora nella zona di Rafah circa la metà del Corridoio Filadelfia, nella parte sud-orientale di Gaza che confina con il Sinai egiziano.

«Le forze stanno operando sopra e sotto terra, facendo irruzione nelle infrastrutture terroristiche, localizzando molte armi, inclusi lanciatori e cariche, ed eliminando i terroristi nell'area». Poi ha detto che finora nell'operazione «le forze hanno eliminato più di 130 terroristi, individuato dozzine di imbocchi di tunnel, nonché un numero significativo di percorsi sotterranei che ora sono esplorati». La zona è ricca di passaggi verso l'Egitto.

15:36
15:36
UE: «Dal 7 ottobre colpiti a Gaza 31 ospedali su 36»

«Dall'inizio del conflitto a Gaza, dopo i brutali attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, 31 ospedali su 36 sono stati danneggiati o distrutti. Tra quelli distrutti c'è l'ospedale Al-Shifa, il più grande complesso medico di Gaza, che rimane oggi completamente fuori servizio.

I restanti ospedali di Gaza sono parzialmente funzionanti e operano con gravi limitazioni. A causa della situazione disastrosa, molti di essi sono sull'orlo del collasso o hanno dovuto essere chiusi.

L'accesso alle cure mediche di emergenza è ancora più cruciale in un momento in cui i palestinesi di Gaza vivono sotto un costante bombardamento e più di 9.000 feriti gravi rischiano di morire a causa della mancanza di un'adeguata assistenza sanitaria». Lo dichiarano l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell e il Commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič.

«Dal 7 ottobre l'Oms ha registrato un totale di 890 attacchi contro strutture sanitarie, di cui 443 a Gaza e 447 in Cisgiordania. Gli attacchi agli operatori sanitari, agli ospedali e alle ambulanze interrompono servizi medici vitali. Privano le persone di cure salvavita. Questi attacchi devono cessare. Allo stesso tempo, per quanto riguarda la protezione obbligatoria dei civili ai sensi del diritto umanitario internazionale, l'Ue condanna fermamente l'uso degli ospedali per scopi diversi da quelli medici».

«Tutte le parti devono rispettare il diritto umanitario internazionale. La situazione degli innocenti a Gaza è più disperata che mai. Lo stesso vale per gli ostaggi ancora detenuti da Hamas, che certamente si trovano anch'essi in gravi difficoltà. L'Ue è anche preoccupata per i continui attacchi all'assistenza sanitaria in Cisgiordania, dove negli ultimi mesi sono state deliberatamente danneggiate oltre 50 strutture sanitarie e 300 ambulanze».

«In risposta alla crisi umanitaria, l'Ue ha mobilitato tutti i suoi strumenti di risposta alla crisi per convogliare gli aiuti medici a Gaza, compresi i voli del ponte aereo umanitario dell'Ue che trasportano tonnellate di aiuti medici, e ha aumentato significativamente i finanziamenti ai partner umanitari. Ma questo sostegno può offrire solo un sollievo temporaneo alle persone che soffrono».

«Una tragedia umana si sta svolgendo in tempo reale sotto i nostri occhi. L'Unione Europea è profondamente preoccupata per le sofferenze della popolazione civile di Gaza. Ribadiamo il nostro appello per un cessate il fuoco immediato, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e il pieno accesso umanitario».

15:35
15:35
Israele annuncia una commissione contro la decisione della CPI

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha annunciato la «costituzione di una commissione speciale presso il ministero con lo scopo di lottare contro la decisione» del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan «che intende innanzitutto legare le mani a Israele e negargli il diritto di legittima difesa».

15:34
15:34
Katz: «Dalla CPI un attacco frontale alle vittime del 7 ottobre»

«La scandalosa decisione del Procuratore Generale della Corte penale (Cpi) dell'Aia è un attacco frontale e senza riserve contro le vittime del 7 ottobre e i nostri 128 rapiti a Gaza». Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.

«Mentre gli assassini di Hamas commettono crimini contro l'umanità contro i nostri fratelli e sorelle», il Procuratore «cita contemporaneamente il primo ministro e il ministro della Difesa dello Stato di Israele insieme agli abominevoli mostri nazisti di Hamas». «Una vergogna storica - ha detto - che sarà ricordata per sempre».

15:31
15:31
Gantz: «Dalla CPI un crimine storico che non scomparirà»

«La posizione del pubblico ministero all'Aia sarà un crimine storico che non scomparirà». Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz sulla decisione del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan di chiedere mandati di arresto per il premier Benjamin Netanyahu e il ministro della difesa Yoav Gallant, equiparati nella mossa ai leader di Hamas.

«Lo Stato di Israele - ha detto - ha intrapreso la strada più giusta della guerra dopo un massacro da parte di un'organizzazione terroristica contro i suoi cittadini. Israele combatte nel modo più morale della storia, rispettando il diritto internazionale e disponendo di un sistema giudiziario indipendente e forte». Quindi, «mettere i leader di un paese che è andato in battaglia per proteggere i suoi cittadini sulla stessa linea dei terroristi assetati di sangue, è cecità morale e una violazione del suo dovere e della sua capacità di proteggere i suoi cittadini».

15:19
15:19
Unicef: «A Gaza 8 scuole su 10 sono distrutte o danneggiate»

«Otto scuole su 10 a Gaza sono state distrutte o danneggiate. Ci vorrà del tempo prima che queste scuole vengano ricostruite e che i bambini possano tornare a studiare. Ma nel frattempo, i conti sono semplici. C'è solo una risposta a questo problema, ed è il cessate il fuoco». Lo afferma Tess Ingram dell'Unicef sul profilo X dell'Ufficio Medio Oriente e Nord Africa dell'Unicef.

In un video che ha postato aggiunge: «I bambini di Gaza non hanno accesso alle scuole da sei mesi. Significa che non apprendono, non giocano, non ci sono insegnanti, non ci sono strutture. Questo espone i bambini ad un rischio maggiore di sfruttamento e abuso, lavoro minorile, matrimoni precoci e una serie di altri rischi. Ho incontrato diversi bambini a Gaza che mi hanno detto di voler tornare a scuola e che gli manca apprendere e i loro amici. I genitori mi hanno raccontato che - conclude - l'impatto della mancanza della scuola sulla salute mentale dei bambini è grave, che vedono cambiamenti nei loro comportamenti, nell'apprendimento e nello sviluppo».

15:17
15:17
«Attacco israeliano con un drone a Homs in Siria: ci sarebbero morti e feriti»

Report arabi, citati da media israeliani, hanno riferito di un attacco con un drone attribuito ad Israele nell'area di Homs, nella Siria occidentale.

Secondo le stesse fonti ci sarebbero vari morti e feriti, ma le circostanze dell'attacco non sono chiare: per alcune fonti sarebbe stato colpito un camion, per altre un edificio.

15:15
15:15
«Continuano le operazioni dell'Idf a Jabalya»

L'esercito israeliano sta continuando a colpire «obiettivi terroristici nell'area di Jabalya» nel nord della Striscia e anche nel centro. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono state scoperte «armi in una struttura dell'Unrwa ed eliminati terroristi» in combattimenti ravvicinati. Secondo la stessa fonte, in un raid è stato centrato un gruppo di operativi che avevano lanciato un razzo anticarro verso le truppe.

Nelle ultime 24 ore sono stati circa 80 gli obiettivi colpiti dall'esercito in tutta la Striscia.

13:39
13:39
La CPI chiede un mandato d'arresto per Netanyahu

Il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI) Karim Khan ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale dell'Aia di emettere mandati di arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ministro della Difesa Yoav Gallant per «crimini di guerra e crimini contro l'umanità» nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre 2023.

Khan ha anche chiesto di emettere mandati di arresto contro dei leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri sempre per «crimini di guerra e contro l'umanità» commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

13:04
13:04
Gantz a Sullivan: «Governo civile a Gaza nel dopo Hamas»

Occorre facilitare «una immediata alternativa civile per il governo di Gaza nel dopo Hamas». Lo ha detto il ministro israeliano del Gabinetto di guerra Benny Gantz che ha incontrato oggi il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan.

Le parti hanno discusso la «possibilità di promuovere la normalizzazione con l'Arabia Saudita, che rafforzerebbe l'alleanza regionale contro l'Iran, e un'amministrazione guidata dagli Usa che insieme ai Paesi della regione si occuperebbe dei bisogni civili nella Striscia di Gaza».

Gantz ha comunque ribadito che «Israele è impegnato a continuare i combattimenti a Rafah e ovunque a Gaza finché non sarà eliminata la minaccia di Hamas e ci sia il ritorno degli ostaggi».

12:57
12:57
Gallant a Sullivan: «Siamo impegnati a smantellare Hamas a Rafah»

Il ministro della difesa Yoav Gallant ha confermato al consigliere nazionale per la sicurezza Usa Jake Sullivan che Israele «ha l'obbligo morale» di smantellare i battaglioni di Hamas a Rafah e di riportare indietro gli ostaggi. Lo ha fatto sapere il suo ufficio secondo cui Gallant ha anche illustrato a Sullivan «i piani intrapresi a Gaza che integrano le attività operative sul terreno. Ciò include sforzi significativi per evacuare la popolazione civile a Rafah, facilitare la fornitura di servizi umanitari e operare in modo preciso per evitare danni ai civili non coinvolti».

I due hanno anche discusso «le tensioni sul confine settentrionale di Israele» e Gallant ha denunciato «la continua aggressione di Hezbollah e il rifiuto di raggiungere una soluzione diplomatica» che mettono a rischio «di una significativa escalation».

09:48
09:48
Israele: «Uccisi 2 operativi di Hamas in un raid a Nuseirat»

L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso in raid sulla Striscia due operativi delle Brigate Qassam, ala militare di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui il primo è «Zaher Huli (anche conosciuto come 'Abu Hamed') con cariche nell'ala militare di Hamas e nella polizia di Hamas nei Campi profughi» della parte centrale della Striscia.

«Zaher - ha spiegato il portavoce - ha sfruttato la sua posizione per favorire collegamenti con altri terroristi di Hamas e promuovere attacchi terroristici contro il fronte interno israeliano».

Il secondo operativo è «Rami Khalil Faki che ha avuto incarichi nell'ala militare di Hamas e nella polizia nell'area di Nuseirat. Faki ha comandato terroristi armati che hanno attaccato soldati israeliani». Insieme a quest'ultimo - ha aggiunto il portavoce - sono stati uccisi « il suo vice e altri 4 terroristi operativi di Hamas».

09:47
09:47
Sullivan vede oggi a Tel Aviv Benny Gantz

Il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan vedrà oggi il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz a Tel Aviv. Lo ha fatto sapere il suo ufficio.

Ieri Sullivan ha visto il premier Benjamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Tzachi Hanegbi, oltre al presidente Isaac Herzog.

09:46
09:46
La polizia israeliana disperde una protesta anti governo, 10 arresti

Scontri tra polizia e dimostranti anti governo si sono registrati questa mattina vicino lo svincolo di Shaar Hagai, sulla strada principale tra Gerusalemme e Tel Aviv.

La protesta dell'organizzazione 'Fratelli in armi' ha cercato di bloccare la strada ma la polizia lo ha impedito. Il gruppo - che ha denunciato il fermo di 10 manifestanti - vuole le dimissioni del governo e l'indizione di nuove elezioni, motivando la richiesta con il fallimento delle trattative per portare a casa gli ostaggi israeliani prigionieri di Hamas nella Striscia.

09:45
09:45
Sullivan ha ribadito a Netanyahu la posizione su Rafah

Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha discusso col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «anche della guerra a Gaza e della necessità di ridurre al minimo le vittime civili».

Sullivan, informa una nota della Casa Bianca, «ha riaffermato la necessità che Israele colleghi le sue operazioni militari a una strategia politica che possa garantire la sconfitta duratura di Hamas, il rilascio di tutti gli ostaggi e un futuro migliore per Gaza». In sostanza ha ribadito la posizione di Joe Biden e della sua amministrazione su Rafah.

07:44
07:44
Hamas su morte Raisi: «L'Iran saprà affrontare questa dura prova»

Hamas ha espresso «sincere condoglianze, profonda simpatia e solidarietà» al leader supremo dell'Iran Sayyed Ali Khamenei per la morte del presidente Ebrahim Raisi. per quella del ministro degli esteri Hussein Amir Amirabdollahian e degli altri dirigenti periti.

Tutti leader - ha sostenuto su Telegram il movimento - «che hanno avuto un lungo percorso per il rinascimento dell'Iran, e posizioni onorevoli a sostegno della nostra causa palestinese, e della legittima lotta del nostro popolo contro l'entità sionista».

«Siamo fiduciosi - ha aggiunto - che la Repubblica Islamica dell'Iran sarà in grado, a Dio piacendo, di superare le ripercussioni di questa grande perdita. L'amico popolo iraniano dispone di antiche istituzioni capaci di affrontare questa dura prova».

07:00
07:00
Gaza: media, 3 morti e 8 feriti in raid di Israele su Rafah

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre otto sono rimaste ferite in bombardamenti israeliani che stamattina hanno colpito Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Raid vengono segnalati in queste ore dalla Wafa anche nelle città di Gaza, Khan Yunis e Jabalia, e nel campo profughi di Bureij.

Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 35.456 morti e 79.476 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.