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«Biden vuole vendere a Israele armi per 8 miliardi dollari»

Lo riporta il sito di notizie americano Axios, che cita due fonti a conoscenza dell'accordo – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Biden vuole vendere a Israele armi per 8 miliardi dollari»
Red. Online
04.01.2025 08:00
21:44
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Hezbollah minaccia di non rispettare la tregua

Il capo di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che la sua milizia è pronta a rispondere alle «violazioni» israeliane del cessate il fuoco in vigore in Libano anche prima della scadenza di 60 giorni concessa a Israele per ritirarsi. «Abbiamo detto che stiamo dando l'opportunità di prevenire le violazioni israeliane e di mettere in atto l'accordo e saremo pazienti», ha detto Qassem, sottolineando però che «questo non significa che aspetteremo i 60 giorni». «La leadership della resistenza determina quando essere pazienti, quando prendere iniziative e quando rispondere», ha detto il capo della milizia sciita filoiraniana libanese.

In base ai termini del cessate il fuoco raggiunto il 27 novembre, l'esercito libanese deve schierarsi insieme alle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite nel sud mentre l'esercito israeliano si ritira entro un periodo di 60 giorni. Hezbollah si è impegnato a ritirare le sue forze a nord del fiume Litani, a circa 30 chilometri dal confine con Israele, smantellando tutte le infrastrutture militari a sud del corso d'acqua. Un comitato composto da delegati israeliani, libanesi, francesi e statunitensi insieme a un rappresentante della forza di peacekeeping delle Nazioni Unite Unifil ha il compito di garantire che tutte le violazioni del cessate il fuoco vengano identificate e affrontate.

19:38
19:38
Israele conferma: ripresi in Qatar i colloqui sugli ostaggi

Israele conferma la ripresa dei colloqui indiretti con Hamas in Qatar per la liberazione degli ostaggi a Gaza.

17:47
17:47
La Lega araba vuole mandare un proprio inviato in Siria

La Lega Araba sta pianificando la creazione di un «inviato speciale» a Damasco per avviare un dialogo con le nuove autorità siriane e altri rappresentanti del Paese. Lo ha riferito una fonte diplomatica araba ad Asharq Al-Awsat. L'obiettivo è quello di esplorare la situazione sul terreno, creare un canale di comunicazione e presentare i meccanismi di lavoro della Lega, riferisce il sito dell'importante giornale panarabo pubblicato a Londra.

La visita dell'inviato includerà incontri con «diverse componenti della società siriana». Sebbene la data non sia ancora stata fissata, la missione punta a fornire una lettura obiettiva della situazione e facilitare il dialogo con altre capitali arabe scrive il sito.

La decisione segue il reintegro della Siria nella Lega Araba, approvato lo scorso maggio al Cairo, e le successive attività della Commissione di contatto ministeriale, che hanno sottolineato l'importanza di una transizione politica inclusiva, ricorda Asharq.

Recentemente, si sono intensificati i contatti arabi bilaterali con la nuova leadership siriana, come dimostrato dalla visita del ministro degli Esteri siriano, Asaad Al-Shaibani, in Arabia Saudita e dagli incontri a Damasco con delegazioni di Qatar, Giordania ed Egitto.

Secondo analisti, questa «apertura araba» risponde alla necessità di evitare il rischio di una frammentazione della Siria e di prevenire il dominio di attori regionali sul Paese, promuovendo invece la sua stabilità e ricostruzione, riferisce il quotidiano.

17:07
17:07
Hamas: 26 morti nei raid israeliani su Gaza

Secondo i servizi di emergenza di Gaza è salito ad almeno 26 morti il bilancio delle vittime negli attacchi israeliani di oggi nella Striscia. Il Ministero della Sanità del governo di Hamas a Gaza nelle denuncia 136 uccisi nelle ultime 48 ore.

15:45
15:45
Hamas pubblica un video dell'ostaggio Liri Albag

Il movimento islamista Hamas al potere a Gaza ha diffuso un video che mostra l'ostaggio israeliano Liri Albag, 19 anni, ancora viva. Lo rendono noto i media israeliani.

Il filmato, della durata di tre minuti e mezzo, non è datato, ma Albag afferma di essere stata trattenuta per oltre 450 giorni, indicando che è stato girato di recente.

Albag, una soldatessa addetta alla sorveglianza del kibbutz Nahal Oz, è stata rapita insieme ad altre sei persone dai miliziani di Hamas il 7 ottobre del 2023. Una di loro è stata salvata e un'altra è stata trovata morta. Gli altri cinque sono ancora ostaggi.

Hamas ha già diffuso in precedenza video simili degli ostaggi in suo possesso. Israele considera questa pratica una forma di guerra psicologica.

La famiglia di Albag ha chiesto ai media di non pubblicare il video o immagini tratte da esso. La maggior parte dei media israeliani evita di trasmettere i video pubblicati da Hamas, a meno che le famiglie degli ostaggi non lo richiedano espressamente.

15:44
15:44
Jolani: «I cristiani sono parte integrante del Paese, ammiro il papa»

«Non considero i siriani cristiani una minoranza, ma una parte integrante e importante della storia del popolo siriano». Lo ha detto il nuovo leader siriano Ahmed al-Sharaa, conosciuto comunemente come Abu Mohammed al-Jolani, a Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, che racconta il loro incontro del 31 dicembre a Damasco sulle pagine di L'Osservatore Romano, quotidiano in lingua italiana edito nella Città del Vaticano.

Stando al giornale, al-Jolani ha colto l'occasione per esprimere «innanzitutto grande ammirazione, stima e rispetto per papa Francesco». «È un vero uomo di pace, ho apprezzato i suoi appelli e le sue azioni a favore della pace e dei popoli in difficoltà».

«Stiamo lavorando per l'unità e la pace. È la nostra ferma volontà. Ci vorrà del tempo ma sono sicuro che arriveremo a dare una stabilità politica e sociale alla Siria», ha aggiunto al-Jolani, che Faltas definisce «disponibile ad un dialogo aperto e diretto».

Nel lungo reportage sul suo viaggio a Damasco, Idlib e Aleppo, il vicario ha poi chiesto ad al-Jolani quale sarà il futuro dei tanti siriani fuggiti dalla guerra, tra cui moltissimi cristiani. «Stiamo lavorando per riportare in patria chi ha dovuto lasciare la Siria. È nostra intenzione riportare i siriani espatriati alle loro case e i cristiani siriani ritorneranno a vivere e a professare la loro fede in Siria».

Riguardo alla situazione sociale che ha trovato al suo arrivo a Damasco, al-Jolani ha detto che «per anni il popolo siriano ha dovuto subire le conseguenze di una corruzione diffusa a vari livelli. Mancavano i servizi essenziali alla vita della maggioranza delle persone, mancava ogni visione di sviluppo e di crescita per il paese. I dissidenti venivano arrestati e, nel peggiore dei casi, eliminati. Abbiamo visitato prigioni che non avevano niente di umano. Il territorio siriano, ricco di storia e civiltà millenaria, è stato quasi completamente distrutto. La divisione fra le persone ha portato a conflitti e a spaccature».

La Custodia di Terra Santa (Custodia Terrae Sanctae) è una provincia dell'ordine dei frati minori (francescani) che comprende Israele, Siria, Giordania, Libano, Cipro e Rodi nonché alcuni conventi in Egitto, Italia, Stati Uniti d'America e Argentina. Ha sede presso il convento di San Salvatore a Gerusalemme.

12:26
12:26
Siria: di nuovo voli internazionali a Damasco da martedì

La Siria annuncia la ripresa dei voli internazionali da e per Damasco a partire da martedì prossimo.

«Annunciamo che inizieremo a ricevere voli internazionali da e per l'aeroporto internazionale di Damasco a partire da martedì», riferisce Ashhad al-Salibi, direttore dell'Autorità per l'aviazione civile e il trasporto aereo, citato dall'agenzia di stampa statale Sana.

Aerei umanitari internazionali sono già atterrati in Siria e sono ripresi anche i voli interni.

11:13
11:13
Ministero della Sanità di Hamas: «I morti sono 45.717»

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 45.717, di cui 59 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Sanità di Hamas.

I feriti sono 108.856, secondo la stessa fonte.

10:56
10:56
Per il Papa Netanyahu ignora i diritti umani

Il rettore dell'Università delle Religioni e delle Denominazioni dell'Iran, Abolhassan Navab, durante un incontro con Papa Francesco ieri, ha lodato la «posizione coraggiosa del Papa nella difesa del popolo palestinese».

Il Rettore ha aggiunto: «Non abbiamo problemi con il popolo ebraico». Lo riferisce l'agenzia iraniana Irna, secondo la quale il Papa avrebbe affermato durante l'incontro: «Anche noi non abbiamo problemi con gli ebrei; l'unico problema è con Netanyahu che, ignorando le leggi internazionali e i diritti umani, ha creato crisi nella regione e nel mondo». Il Papa ha aggiunto, sempre secondo l'Irna, che le organizzazioni internazionali devono affrontare urgentemente questa questione.

«Non dobbiamo rimanere in silenzio nella difesa degli oppressi, indipendentemente da razza, colore, etnia e religione,» ha sottolineato Navab, aggiungendo: «L'Iran non ha alcun problema con il popolo ebraico, il nostro problema è con assassini come il Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu».

«Non c'è nessuno che abbia il diritto di calpestare i diritti umani e limitare la loro libertà. Ma oggi ci sono coloro che vogliono schiavizzare gli esseri umani e l'umanità per raggiungere i propri obiettivi,» avrebbe dichiarato ancora il Papa, sempre secondo l'agenzia iraniana.

08:00
08:00
Il punto alle 8.00

L'amministrazione Biden ha notificato «informalmente» al Congresso statunitense una proposta di vendita di armi a Israele per un valore di 8 miliardi di dollari: lo riporta il sito di notizie americano Axios, che cita due fonti a conoscenza dell'accordo.

Il pacchetto - che include munizioni per jet da combattimento, elicotteri d'attacco e proiettili d'artiglieria - mira a «sostenere la sicurezza a lungo termine di Israele rifornendo le scorte di munizioni critiche e le capacità di difesa aerea», ha detto il Dipartimento di Stato al Congresso, secondo una fonte. La proposta di vendita dovrà essere approvata dalle commissioni per le Relazioni estere della Camera e del Senato.