Il caso

Blatter e Platini assolti anche dalla seconda istanza

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) li riteneva tra l'altro responsabili di truffa
©URS FLUEELER
Ats
25.03.2025 10:27

La Camera d'appello straordinaria del Tribunale penale federale (TPF) a Muttenz (BL) quale seconda istanza ha confermato le assoluzioni dei due ex pezzi grossi del calcio Joseph (Sepp) Blatter e Michel Platini, incriminati tra l'altro per truffa. Per il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), la Federazione internazionale di calcio (FIFA) è stata frodata per una somma di due milioni di franchi.

Il MPC chiedeva una pena detentiva sospesa di un anno e otto mesi nei confronti sia dell'ex presidente della FIFA Blatter sia dell'ex presidente dell'Unione delle federazioni calcistiche europee (UEFA, dal 2007 al 2016) Platini.

Secondo la procura federale, la FIFA non aveva previsto alcun compenso per i presunti servizi di consulenza forniti all'organizzazione del calcio mondiale da Platini. L'altovallesano, oggi 89enne, e il francese, 69 anni, hanno invece sostenuto che proprio la consulenza è alla base del versamento nel 2011, dopo un accordo orale, di due milioni di franchi all'ex capitano della nazionale francese di calcio.

Sia l'accusa che la difesa concordano su un punto: l'ex centrocampista della compagine italiana Juventus è stato consulente di Blatter tra il 1998 e il 2002, durante il primo mandato di quest'ultimo come presidente della FIFA, e i due hanno firmato un contratto nel 1999, concordando una remunerazione annuale di 300'000 franchi, interamente pagata dalla FIFA.

Ma nel gennaio 2011 l'ex calciatore «rivendicò una richiesta di 2 milioni di franchi», definita dall'accusa una «fattura falsa». Entrambi a Muttenz hanno nuovamente sostenuto di aver concordato fin dall'inizio uno stipendio annuo di un milione di franchi, tramite un «gentlemen's agreement» non scritto e senza testimoni, e che le finanze della FIFA non consentivano il pagamento immediato a Platini.

Durante la lettura della sentenza, il presidente del tribunale Roland Hofmann ha affermato che «le prove e gli indizi nel loro complesso dipingono un quadro che, da un punto di vista oggettivo, lascia dubbi insopprimibili sulla realtà dei fatti descritti nell'atto d'accusa». In queste circostanze, il tribunale non poteva ragionevolmente respingere la versione presentata dagli imputati.

Il modo di agire degli imputati può essere giudicato «imprudente e rischioso», ha ammesso Hofmann. Dal punto di vista legale, tuttavia, è perfettamente possibile stipulare un contratto del genere. Inoltre, Platini, in quanto ex calciatore di alto livello, aveva un'esperienza estremamente ampia e poteva quindi giustificare un compenso significativamente più alto di quello di quadri della FIFA, ha detto il giudice.

Tenuto conto dei dubbi sulla posizione del MPC e secondo la regola in dubio pro reo (locuzione latina che letteralmente significa nel dubbio, [giudica] in favore dell'imputato), i due sono stati assolti.

La corte d'appello ha riconosciuto a Platini quasi 178'000 franchi per le spese legali. Dal canto suo, Blatter ne riceverà 108'000. Queste somme, come pure 131'000 franchi di spese processuali, saranno a carico della Confederazione, che dovrà pure assumere la gran parte dei 25'000 franchi di costi per il processo d'appello (una piccola quota è a carico di FIFA e imputati).

La FIFA è stata inoltre condannata a pagare un'indennità di 1500 franchi a ciascuno dei due accusati, che non ottengono però alcuna riparazione morale.

L'appello incidentale della FIFA quale accusatore privato è considerato ritirato. La federazione calcistica voleva che le fosse restituito l'importo versato a Platini. Le richieste della FIFA di «restituzione e confisca dei beni sequestrati» sono state respinte dal tribunale. Le azioni civili intentate dall'associazione sportiva vengono rinviate in sede di procedimento civile, ha dichiarato Hofmann.

Dopo dieci anni dall'inizio del procedimento giudiziario, una prima assoluzione nel 2022 davanti alla Corte penale del TPF e la seconda odierna in secondo grado, è ancora possibile, entro 30 giorni, presentare un ricorso presso il Tribunale federale (TF), ma solo per motivi giuridici limitati. La procura deciderà cosa fare dopo aver analizzato la sentenza scritta, indica un comunicato dell'MPC.

«Sono soprattutto felice che questa pressione sia finita dopo più di dieci anni (...). La vita va avanti, e ora è un po' più facile», ha dichiarato Blatter a Keystone-ATS dopo la lettura della sentenza. «Sono sollevato, ho ristabilito il mio onore», ha commentato dal canto suo Platini.

Reagendo al verdetto con un comunicato, l'avvocato di quest'ultimo, Dominic Nellen, si è detto soddisfatto della conferma dell'innocenza del suo cliente. «Non ci sono prove incriminanti a sostegno dell'accusa. Dopo due assoluzioni, anche la procura deve ammettere che questo procedimento penale è definitivamente fallito. Michel Platini deve essere finalmente lasciato in pace».

Il legale ha anche sottolineato le conseguenze personali e professionali subite dal suo cliente, allora presidente dell'UEFA. «Il procedimento penale ha impedito a Michel Platini di essere eletto presidente della FIFA nel 2016».