Svizzera

BNS: tasso guida giù di mezzo punto allo 0,50%

La mossa comunicata pochi istanti fa nell'ambito del tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria è ben più incisiva di quanto atteso dagli analisti
© CdT / Gabriele Putzu
Ats
12.12.2024 09:49

La Banca nazionale svizzera (BNS) allenta ulteriormente la sua politica monetaria e lo fa con un'intensità che sorprende il mercato: l'istituto d'emissione ha deciso di abbassare di 0,50 punti il suo tasso guida, portandolo allo 0,50%. Si tratta del quarto taglio quest'anno: i primi tre erano stati di 25 punti base.

La mossa comunicata pochi istanti fa nell'ambito del tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria è ben più incisiva di quanto atteso dagli analisti, che in modo pressoché unanime (14 su 17 esperti considerati dall'agenzia Awp) si aspettavano una riduzione di soli 25 punti base. Non veniva comunque totalmente esclusa nemmeno una sforbiciata ancora più massiccia: 3 specialisti scommettevano infatti su un decremento di 50 punti base, come poi si è verificato.

Per la BNS si tratta di contrastare le pressioni al rialzo sulla moneta elvetica (l'euro è stamane scambiato a meno di 0,93 franchi, non lontano quindi dai minimi assoluti) e di evitare spinte deflazionistiche, con un occhio di riguardo alla congiuntura elvetica: la crescita del prodotto interno lordo ha rallentato nel terzo trimestre (+0,2% a fronte del +0,4% dei tre mesi precedenti). Inoltre l'istituto deve guardare anche ad altre realtà: ulteriori tagli dei tassi sono infatti previsti sia da parte della Banca centrale europea, che informerà nel pomeriggio, sia da parte della Federal Reserve, che deciderà la settimana prossima.

Va peraltro sottolineato come la Banca nazionale si muova in un contesto che vede i prezzi salire, ma in modo meno marcato che nel recente passato. L'inflazione in novembre si è attestata allo 0,7%, a fronte dello 0,6% registrato in ottobre, che era stato il valore più basso dal giugno 2021. Si trova quindi vicino al centro della fascia di obiettivo che la BNS considera di stabilità, cioè un rincaro compreso fra 0% e 2%.

Come si ricorderà per frenare la progressione dei prezzi la BNS fra il 2022 (inflazione media annua al 2,8%) e il 2023 (rincaro al 2,1%) aveva proceduto a cinque aumenti del tasso guida, che era così salito dal -0,75% al +1,75%. Lo scorso 21 marzo, constatando che l'inflazione era tornata sotto il 2%, l'istituto aveva proceduto a un taglio del costo del denaro, che era sceso all'1,50%: la BNS era stata la prima grande banca centrale ad operare una sforbiciata ai tassi, dopo la fase di rialzi dei prezzi avvenuta in particolare in concomitanza con l'inizio della guerra in Ucraina e le relative sanzioni contro la Russia. La banca guidata da inizio ottobre dal nuovo presidente della direzione Martin Schlegel ha confermato lo stesso approccio il 20 giugno (tasso all'1,25%) e il 26 settembre (tasso all'1,00%).

Stando agli esperti la fase di ribassi durerà ancora: gli specialisti si aspettano che il tasso guida alla fine del 2025 avrà valori compresi fra 0,00% e 0,50%, con un analista che punta addirittura su un tasso negativo, di portata non precisata. Il prossimo esame trimestrale della situazione è in programma il 20 marzo.

«L'inflazione nel 2025 sarà più bassa di quanto previsto»

La Banca nazionale svizzera (BNS) ritocca sensibilmente al ribasso la sua previsione relativa all'inflazione per il 2025: la crescita dei prezzi in Svizzera viene vista allo 0,3%, a fronte dello 0,6% ipotizzato tre mesi or sono.

Per l'anno in corso la stima viene leggermente abbassata, dall'1,2% all'1,1%, mentre in relazione al 2026 vi è un lieve aumento, dallo 0,7% allo 0,8%. I pronostici sono stati pubblicati oggi in occasione del tradizionale esame trimestrale della situazione economica e monetaria, che ha portato l'istituito a tagliare il tasso guida allo 0,5%: una flessione di 50 punti base che ha sorpreso, per la sua entità, la gran parte degli esperti.

La pressione inflazionistica sottostante (quella cioè senza le componenti variabili) è ancora diminuita nel corrente quarto trimestre, constatano gli economisti della BNS in un comunicato odierno. «L'allentamento odierno della politica monetaria tiene conto di tale evoluzione».

La banca centrale promette che continuerà a osservare attentamente la situazione e che, se necessario, adeguerà i suoi interventi per per far sì che l'inflazione a medio termine si mantenga nell'area definita di stabilità dei prezzi, cioè di un rincaro compreso fra lo 0% e il 2%.

Sul fronte congiunturale, nel terzo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo (Pil) è aumentato solo in misura contenuta in Svizzera, in linea con le aspettative, constata la BNS. La disoccupazione ha continuato a salire leggermente e l'occupazione ha evidenziato una dinamica attenuata. L'istituto conferma la sua previsione di crescita per l'anno in corso, che dovrebbe essere di «circa l'1%». Viene per contro leggermente corretto al ribasso il pronostico per il 2025, che vede ora l'incremento del Pil compreso fra l'1% e l'1,5%, mentre in settembre veniva ipotizzato un valore di circa l'1,5%.