Mendrisiotto

Brusino sogna la funivia, ma ha bisogno di aiuto

Discussioni in corso con l’hotel Serpiano, ma al Comune serve il sostegno di altri attori - Il sindaco: «Vogliamo mantenere l’impianto» - L’albergo: «L’ultima stagione è stata dura, ora puntiamo sui gruppi»
© CdT/Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
11.01.2025 06:00

La funivia del Serpiano potrebbe finire in mani pubbliche. O meglio, in un abbraccio pubblico: un’immagine che rappresenta meglio lo spirito dell’operazione descritta dal sindaco di Brusino Arsizio Lucio Negri nel confermarci la notizia. «Le trattative con i proprietari attuali non sono ancora entrate nel vivo – premette – ma la discussione è aperta». Ci sono stati diversi incontri ai quali, oltre ai privati e al Comune, hanno partecipato rappresentanti di enti che il Municipio ha voluto coinvolgere. «L’obiettivo comune è il mantenimento di un impianto che ha una valenza strategica per la nostra regione e rappresenta una porta di accesso al monte San Giorgio». Ecco perché parliamo di abbraccio. Collettivo, aggiungeremmo. Del resto, come spiega lo stesso sindaco, uno sforzo a livello sovracomunale è indispensabile, perché in questa iniziativa l’aspetto economico «è preponderante» e un Comune come Brusino Arsizio, da solo, non ce la farebbe. Due ulteriori carte da giocare potrebbero essere l’ottenimento di sussidi a livello cantonale e federale e il coinvolgimento di altri privati in qualità di azionisti o sponsor. Si vedrà: siamo ancora all’inizio della «salita». «L’interesse c’è, ma è tutto in divenire» fa sapere Linda Mazzoleni, direttrice dell’hotel Serpiano, struttura che non rientra nelle trattative citate. La domanda successiva è come sta, il complesso turistico affacciato su quel ramo del Ceresio che volge a mezzogiorno. La risposta è che è pronto a riaprire, anche se la stagione alle spalle, come per tanti operatori turistici, è stata complicata. «Ripartiremo il 27 marzo, sia con l’hotel sia con la funivia». Gli orari dello scorso anno sono confermati, «ma non siamo sicuri che ripeteremo le risalite serali proposte gli scorsi mesi di luglio e agosto fino alle 22: non abbiamo avuto molti riscontri positivi».

Si spera di averne almeno dal cielo, per la prossima stagione. «Tracciando un bilancio del 2024, i due mesi di brutto tempo li abbiamo sentiti e non siamo più riusciti a recuperare a livello di cifre. Ha influito negativamente anche la tragedia in Vallemaggia: la stampa della Svizzera interna ha dato molta enfasi e in diversi hanno disdetto la loro prenotazione». Vallemaggia e Serpiano: cinquanta chilometri di distanza in linea d’aria, due situazioni geologiche completamente diverse. «Ho parlato al telefono varie volte con quei clienti, e ho provato a spiegar loro che non era il caso di preoccuparsi… ma hanno preferito non venire». Andiamo oltre. Che ci sia il sole o la pioggia, per il 2025 il Serpiano ha cambiato strategia. «Ci concentreremo sui gruppi, per fare più ‘volume’» spiega sempre la direttrice Mazzoleni. «Avevamo già percorso questo filone prima della pandemia. Stiamo lavorando in particolare con dei tour operator indiani».  Un pubblico sui cui si continuerà a puntare è poi quello delle aziende. «Nel 2024 ci hanno dato soddisfazioni, così come i matrimoni. Stiamo pensando d’indirizzarci più sulle imprese che desiderano organizzare dei ‘ritiri’ sul San Giorgio; per eventi puntuali, la concorrenza degli hotel posizionati più centralmente è forte». Il mercato darà il suo responso e il Serpiano spera di poter rimanere stabilmente a una certa quota, perché l’ultimo triennio è stato un saliscendi. Come il movimento della funivia, che nella primavera del 2022 era rimasta a terra per motivi di budget. Allora erano iniziate le prime discussioni sul da farsi insieme ad enti e istituzioni del Mendrisiotto. Le cabine aspettano.