Hollywood

Bufera su Sandra Bullock per The Blind Side

Michael Oher, l'ex giocatore della Nfl a cui si ispirò la pellicola che le fece vincere l'Oscar, ha accusato il film di esser frutto di una clamorosa bugia
© Warner Bros. Pictures
Ats
16.08.2023 20:40

Doppio dramma per Sandra Bullock: l'attrice premio Oscar 2010 per The Blind Side ha perso il partner Bryan Randall, e come se non bastasse, è finita nella bufera dopo che Michael Oher, l'ex giocatore della Nfl a cui si ispirò la pellicola che le fece vincere il premio, ha accusato il film di esser frutto di una clamorosa bugia.

Randall, fotografo con cui Sandra si era legata nel 2015, è morto la scorsa settimana di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia incurabile di cui soffriva da tre anni.

Ma al dolore personale che ha colpito la star di Miss Congeniality si aggiungono ora le polemiche professionali. Molti tifosi hanno addirittura chiesto che la diva restituisca la statuetta conquistata nel 2010 grazie alla parte di Leigh Anne Tuhoy, la metà di una coppia che accolse in casa Oher quando era ancora un ragazzo senzatetto e che l'ex giocatore ha portato in tribunale affermando di non essere mai stato adottato, ma indotto invece a firmare carte con cui gli strappavano l'autorità legale e l'uso del suo nome in modo da arricchirsi a sue spese. «Michael Oher ha scoperto la bugia nel febbraio 2023, quando ha appreso che la 'custodianship' che aveva firmato e che credeva lo avrebbe reso un componente della famiglia Tuohy, in realtà non gli offriva alcuna relazione familiare», si legge nei documenti depositati dall'ex giocatore in tribunale.

«La Bullock adesso dovrebbe restituire l'Oscar: sa benissimo che non se lo merita», ha sparato a zero contro l'attrice il cronista sportivo Brandon Walker su X, mentre altri fan della 59.enne sono accorsi in sua difesa: «Ha semplicemente accettato un lavoro. Che colpa dovrebbe avere?», ha protestato Quentin Aaron, che nel film aveva la parte di Oher.

The Blind Side fu adattato dall'omonimo libro del 2006 del giornalista Michael Lewis in cui si racconta la parabola di Oher, uno dei 13 figli di una madre tossicodipendente, e della sua ascesa ai successi nel football dopo esser entrato in casa dei Tuhoy. I quali, a loro volta, hanno negato le accuse, affermando di essere «devastati» per esser stati portati in tribunale: «È sconvolgente pensare che avremmo speculato sui nostri figli. Ma amiamo Michael ora che ha 37 anni come quando ne aveva 16», hanno detto, affermando di non aver guadagnato nulla dal film se non la metà di quanto fu pagato Lewis, «e che quella somma fu distribuita in parti eguali tra tutti i membri della famiglia».