Lugano

Calder arriverà, ma non a Villa Favorita

Sfumati alcuni prestiti: il parco della residenza non accoglierà la mostra con le sculture dell'artista - Ce ne sarà comunque una al MASI: è in agenda per maggio
I proprietari sono al lavoro per sistemare diversi stabili. © Ti-Press / Massimo Piccoli
Giuliano Gasperi
30.01.2024 06:00

Non ancora. Si può riassumere con queste due parole la notizia che il parco di Villa Favorita, quest’anno, non riaprirà le sue porte al pubblico ospitando le opere di Alexander Calder, defunto artista statunitense noto per le sue sculture astratte: un progetto a cui il Museo d’arte della Svizzera italiana, la Divisione cultura della Città e la Fondazione Favorita, d’intesa con i proprietari della residenza, lavoravano da tempo. Due parole, due stati d’animo: uno di amarezza, l’altro di speranza. Già, perché la volontà delle parti in causa è quella di riprovarci. Una mostra su Calder comunque ci sarà: è in agenda al LAC per maggio, e la Città ci punta molto. Ma andiamo con ordine.

Come divertenti dinosauri

Per mettere insieme tutti i tasselli della mostra, i promotori avevano stretto contatti in varie parti del mondo con diversi musei e istituti che avrebbero potuto prestare le opere desiderate. Per l’esposizione a Villa Favorita interessavano soprattutto le cosiddette stabiles: sculture mastodontiche con «delle forme goffe dalla tinta monocroma che le fanno assomigliare a dei divertenti dinosauri», come le descrive il blog d’arte thetomatosauce.com. Al contrario, le opere mobiles sono leggere e dinamiche, «e grazie anche i loro colori sgargianti, riescono a creare delle atmosfere sognanti e giocose, nelle quali lo spettatore non può fare altro che abbandonarsi e lasciarsi incantare dagli scintillii e dai movimenti lenti e aggraziati». Questa è l’arte di Calder. Portare a Lugano le stabiles sarebbe stato logisticamente complesso e abbastanza oneroso, ma il problema non è stato economico: a un certo punto, come ci conferma il municipale responsabile della cultura Roberto Badaracco, non vi è più stata la possibilità di ottenere diversi prestiti e così, di fronte a uno scenario diverso da quello immaginato e al quale si era lavorato, gli organizzatori di comune accordo hanno deciso di rimandare l’appuntamento. Un appuntamento con la storia, prima di tutto, pensando agli anni in cui Villa Favorita custodiva la collezione Thyssen e accoglieva ogni anno centinaia di migliaia di visitatori.

Resta la parte indoor

Come detto, però, alcune opere di Calder a Lugano ci arriveranno e saranno esposte nel museo del LAC. L’inaugurazione è in programma per il prossimo 4 maggio, l’apertura sarà il giorno successivo. Era una tappa comunque prevista: nelle idee iniziali, la mostra sarebbe stata divisa tra il parco della villa e, appunto, il centro culturale. «Era un’esposizione doppia che univa idealmente due estremi del golfo di Lugano» spiega il vicesindaco. «L’idea di un’esposizione all’aperto non cade, è solo rimandata, e nel frattempo proporremo quella al MASI, che sarà possibile grazie al sostegno finanziario della Fondazione Favorita. Sarà comunque una delle mostre più importanti di quest’anno: contiamo che possa avere un forte impatto».

Alla prossima

Senza nulla togliere a quanto verrà proposto al LAC, il pensiero torna alla villa: quando riaprirà le sue porte ai luganesi? «È prematuro ipotizzare delle date – dice Badaracco – ma la collaborazione che si è creata è un seme importante: ci sono tutte le premesse per far sì che in futuro si possa organizzare una mostra anche là. I proprietari stanno investendo tanto per questo utilizzo, ed è un gesto importante nei confronti della popolazione. Siamo tutti contenti: bisogna solo avere pazienza». La stessa virtù servirà per veder discussa dal Legislativo la bozza di accordo fra la Città, il Cantone e i proprietari della villa (la famiglia Invernizzi) sul futuro accesso pubblico al complesso acquistato nove anni fa dai Thyssen per ottanta milioni. È un tema che divide la politica (alcuni vorrebbero una passeggiata pubblica per tutto il parco, non solo nella parte iniziale). La Città sta aspettando i risultati di uno studio commissionato in seguito alla proposta di alcuni consiglieri comunali di realizzare una passerella sul lago di fianco alla villa. Ricevuto quello, si andrà a dibattere.

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