Incontri

Camaleonti ospitati dal Real Madrid

L'associazione è stata ospite nella capitale spagnola per visitare il lavoro svolto dalla fondazione
Red. Online
21.12.2022 10:01

«Concedetemelo, quelle vissute qualche fine settimana fa sono emozioni pure.»

Sono le parole di Boris Angelucci direttore dell’associazione i Camaleonti invitato a Madrid a visitare il lavoro svolto dalla fondazione Real Madrid.

Era il 2019 quando da una stretta di mano ad un dirigente della fondazione del Real Madrid nasce il desiderio di conoscerci e trovare sinergie. A distanza di quattro anni i rapporti sono rimasti intatti e a fronte del lavoro svolto dall’associazione i Camaleonti la fondazione Real Madrid ha ospitato la dirigenza per visionare e trovare punti di incontro a favore di un lavoro sociale.

La fondazione, gestita da oltre 70 dipendenti, ha sede in quella che viene definita Real City.

Ebbene sì è la casa del Real Madrid in cui giocatori della prima squadra di calcio e di basket trascorrono le giornate insieme alle giovani promesse e l’intera accademia, uniti dalla lingua comune del pallone. Tutti sotto lo stesso tetto lavorano in un ambiente sereno e inclusivo capace di dare forza al movimento. Poco importa in quale categoria giochi l’obiettivo comune è quello di trasmettere i valori su cui si fonda una delle squadre più blasonate al mondo. Valori quali il rispetto, la forza e l’aiuto reciproco.

Dopo una visita agli spazi, con oltre 14 campi da gioco tra cui il conosciuto Estadio Alfredo Di Stéfano, il direttore sportivo della fondazione ci invita a prendere visione di alcuni progetti condivisi con i Blancos. 

Usciti dalla città del Real Madrid ci invitano a spegnere il telefonino in quanto il primo progetto a cui assistiamo è quello legato al sostegno di un gruppo di orfani abitanti di un orfanotrofio. La gioia, il senso di appartenenza e l’entusiasmo fanno della maglietta del Real Madrid un motivo di crescita. Allenatori che da oltre trent’anni insegnano calcio si mettono a disposizione senza fini calcistici (p.e. alla ricerca del futuro Raùl) ma con grande fare educativo. Il campetto in cui tutto ciò avviene è un campetto da oratorio senza line e senza reti da gonfiare. Infondo in questo lavoro, la rete più bella è quella legata al sorriso dei bambini che si divertono attorniati da allenatori e educatori.

Insieme al direttore sportivo ci spostiamo di qualche chilometro per raggiungere una palestra in cui bambini con differenti disabilità possono decidere a quale attività partecipare. Sulla sinistra si gioca a basket con gli allenatori della fondazione Real Madrid basket mentre sulla destra lo spazio viene occupato da altri allenatori del Real Madrid calcio che mettono a disposizione il loro tempo a favore della fondazione. Ci confrontiamo in questo contesto in merito alla parola inclusione e equità. È proprio qui che la dirigenza della fondazione ci informa che la Liga ha organizzato un torneo con oltre 40 squadre presenti simulando  uno dei campionati più belli al mondo. 

Senza peccare di presunzione propongo ai dirigenti di valutare attività in cui persone con disabilità collaborando con giocatori normodotati svolgendo attività eque. Questo creerebbe un grande valore aggiunto a favore di tutti i partecipanti. La disponibilità all’ascolto e al confronto rende i Blancos ancora più forti di ciò che sono.

Il terzo progetto, a termine di una giornata ricca di emozioni e di sport, ci vede ricevere il benvenuto dal presidente di un riformatorio e casa che ospita persone senza tetto. Sguardi curiosi e interrogativi che vengono in poco tempo sostituiti da sorrisi e corse su un campetto di periferia con DNA galacticos. Nonostante il freddo invernale la Camiseta e la passione viene condivisa tra ospiti, volontari e allenatori.

Il numero di allenatori e di responsabili in questo caso aumenta rispetto ai progetti precedentemente descritti ma la lingua del calcio e i valori del Real, anche in questo caso, fungono da filosofia da seguire quale credo. 

Questa è solo una parte della realtà della fondazione madrilena capace di aiutare trasmettendo i propri valori senza pretese alcune se non quella del rispetto reciproco. 

Formazioni, vicinanza, attività con la forza ed il sostegno di dirigenze lungimiranti capaci di riconoscere a tutti il diritto di giocare e vivere emozioni.  

Un punto di partenza e l’ennesima formazione per lo staff camaleontico orgoglioso di confrontarsi con realtà simili promuovendo i valori del nostro cantone e la mission inclusiva ed equa che si prefigge di perseguire.