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Cambio al vertice delle forze armate ucraine: Zelensky sostiuisce Zaluzhny con Syrsky

Lo ha annunciato lo stesso presidente ucraino X – Nadezhdin: «La mia candidatura è stata bocciata» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Cambio al vertice delle forze armate ucraine: Zelensky sostiuisce Zaluzhny con Syrsky
Red. Online
08.02.2024 06:00
22:10
22:10
La Lettonia vieta la circolazione di veicoli con targhe russe

Entrerà in vigore il 15 febbraio in Lettonia il divieto di circolazione per gli autoveicoli con targa russa. I mezzi saranno sequestrati.

Il divieto non sarà applicato alle auto che potranno dimostrare di essere solamente in transito sul territorio lettone.

Il ministro degli interni lettone, Rihards Kozlovskis, ha dichiarato che il provvedimento rappresenta un atto simbolico di solidarietà con l'Ucraina.

18:52
18:52
L'Estonia verso un accordo di sostegno all'Ucraina

L'Estonia intende sottoscrivere un accordo bilaterale con l'Ucraina impegnandosi a sostenere Kiev nel suo percorso di adesione all'Ue e alla Nato, nonché a fornire al Paese assistenza militare e collaborazione per il processo di ricostruzione. Ne ha dato notizia la sottosegretaria agli Esteri estone Kyllike Sillaste, al termine della sua visita ufficiale a Kiev.

Sillaste ha sottolineato che l'Estonia confida che il vertice Nato di Washington di quest'anno potrà registrare un ulteriore passo verso la piena integrazione dell'Ucraina nell'Alleanza atlantica e ha affermato che la formula di pace proposta dall'Ucraina rappresenta il solo piano accettabile per porre fine al conflitto con la Russia.

Sillaste ha inoltre ribadito l'importanza dell'istituzione di un tribunale internazionale per i crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina e la necessità di utilizzare tutti i beni confiscati alla Russia per aiutare la ricostruzione dell'Ucraina. «Siamo il primo paese ad aver completato una legislazione che consente di utilizzare in anticipo i beni congelati: chiediamo agli altri paesi e all'Unione europea di seguire il nostro esempio», ha concluso.

18:29
18:29
Mosca annuncia uno scambio di 100 prigionieri con Kiev

Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato l'avvenuto scambio di 100 prigionieri per parte con l'Ucraina. A mediare l'intesa sono stati gli Emirati Arabi Uniti, ha fatto sapere il ministero russo, secondo quanto riferisce Interfax.

18:18
18:18
Zelensky: «Serve un piano di battaglia realistico per il 2024»

«Mi aspetto cambiamenti nelle Forze armate ucraine nell'immediato futuro: un piano d'azione realistico e dettagliato per il 2024» che «tenga conto della situazione reale sul campo di battaglia attuale e delle prospettive». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo videomessaggio sui social, annunciando il cambio al vertice della Forze armate. 

17:52
17:52
Zelensky nomina il generale Syrsky capo delle Forze armate

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nominato il generale Oleksandr Syrsky nuovo capo delle Forze armate, dopo la rimozione di Valery Zaluzhny. Lo annuncia lo stesso Zelensky su Telegram. Syrsky ricopriva finora il ruolo di comandante delle forze di terra.

17:47
17:47
Zelensky annuncia la sostituzione di Zaluzhny

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha comunicato al comandante in capo delle forze armate Valery Zaluzhny il cambio al vertice delle forze armate ucraine. Lo ha scritto lo stesso Zelensky su X, confermando così le indiscrezioni sulla sua sostituzione. «Ho incontrato il generale Valerii Zaluzhny L'ho ringraziato per i due anni trascorsi a difendere l'Ucraina. Abbiamo discusso del rinnovamento di cui le Forze armate ucraine hanno bisogno. Abbiamo anche discusso su chi potrebbe far parte della rinnovata leadership delle Forze Armate ucraine», ha scritto Zelensky su X postando la foto di una stretta di mano con un Zaluzhny sorridente che fa il segno della vittoria. «Il momento per un tale rinnovamento è adesso. Ho proposto al generale Zaluzhny di restare nella squadra. Vinceremo sicuramente! Gloria all'Ucraina!», ha aggiunto il presidente. La conferma della rimozione di Zaluzhny è arrivata in contemporanea anche dal ministero della Difesa di Kiev.

12:31
12:31
Xi Jinping a Putin: «Dobbiamo resistere a interferenze straniere»

La Cina e la Russia devono difendere risolutamente la loro sovranità e resistere alle «interferenze di forze esterne nei loro affari interni», ha detto oggi il presidente cinese Xi Jinping in un colloquio telefonico con quello russo Vladimir Putin. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti citando la televisione cinese Cctv.

La situazione in Medio Oriente, in Ucraina e nella regione Asia-Pacifico è stata discussa nel colloquio telefonico, secondo quanto riferito dal servizio stampa del Cremlino.

Sul Medio Oriente, ha detto la presidenza russa, le visioni di Pechino e Mosca «coincidono completamente», essendo entrambe favorevoli ad una «soluzione politica e diplomatica del problema palestinese nel quadro legale internazionale».

Parlando della situazione nel quadrante Asia-Pacifico, Putin ha confermato la sua posizione sulla questione di Taiwan a favore della politica di «una Cina», conclude il Cremlino in un comunicato.

Nella loro conversazione telefonica, Xi e Putin hanno anche denunciato «la politica di doppio contenimento della Russia e della Cina» da parte degli Usa, ha detto il consigliere del presidente russo per la politica estera, Yuri Ushakov. I due leader respingono «la pressione politica e militare da parte degli Stati Uniti», ha aggiunto Ushakov, citato dalla Tass.

12:25
12:25
Mosca: «Candidato anti-guerra respinto? La Commissione segue le regole»

«Non c'è niente da commentare qui, la Commissione elettorale centrale segue in modo preciso le regole stabilite per i candidati». Lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, a proposito del caso di Boris Nadezhdin, il politico contrario alla guerra in Ucraina che stamattina ha annunciato che la sua candidatura alle presidenziali russe è stata bocciata dalla Commissione elettorale centrale.

«Ci sono alcuni parametri che il candidato deve soddisfare. E quello che abbiamo sentito oggi dalla Commissione elettorale centrale è che c'era un gran numero di irregolarità nelle firme e che molte firme non erano valide. Cioè, questo importante criterio non è stato soddisfatto», ha detto Peskov. La decisione della Commissione elettorale russa di respingere la candidatura di Nadezhdin è però da molti considerata di chiara matrice politica.

11:34
11:34
Colloquio telefonico tra Xi Jinping e Putin

Il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping hanno avuto oggi una conversazione telefonica, secondo quanto riferisce la televisione cinese Cctv citata dall'agenzia russa Tass.

Secondo la televisione cinese, sempre citata dalla Tass, Xi ha detto di essere pronto a lavorare con la Russia per sviluppare la «cooperazione internazionale multilaterale» e i due capi di Stato hanno convenuto di «continuare a scambiare opinioni sulle questioni strategiche di reciproco interesse». Xi e Putin si sono inoltre scambiati gli auguri per l'imminente Capodanno cinese.

11:26
11:26
L'intervista di Carlson a Putin sarà pure sul sito del Cremlino

L'intervista a Vladimir Putin dell'ex anchor di Fox news, Tucker Carlson, sarà pubblicata domani mattina sul sito web del Cremlino in russo e in inglese: lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass.

«Verranno pubblicati sia il video che la trascrizione completa in russo e inglese. Naturalmente ciò avverrà dopo che Carlson avrà pubblicato» l'intervista «sulle sue piattaforme», ha detto Peskov.

10:45
10:45
Nadezhdin: «La mia candidatura è stata bocciata»

Il candidato antiguerra alla presidenza russa, Boris Nadezhdin, ha annunciato che la sua candidatura è stata bocciata dalla Commissione elettorale centrale.

Nadezhdin ha detto che farà appello alla Corte Suprema. «Non concordo con la decisione della Commissione - ha scritto sul suo canale Telegram -. Ho raccolto più di 200'000 firme in tutta la Russia. Abbiamo condotto la raccolta firme apertamente e onestamente e tutto il mondo ha visto le code presso i nostri uffici e punti di raccolta».

Nadezhdin ha affermato che la Commissione elettorale non ha bocciato lui, bensì «decine di milioni» di russi che lo volevano votare, ma ha ammesso che il presidente in carica Vladimir Putin avrebbe avuto maggiori possibilità di vincere.

«Sono in seconda posizione dopo Putin, nei sondaggi ho previsioni a due cifre, e voi mi parlate di 11 morti», ha detto Nadezhdin, rivolgendosi alla Commissione elettorale, secondo la quale, appunto, tra le firme raccolte figurerebbero quelle di 11 persone decedute.

10:38
10:38
Verso la bocciatura la candidatura di Nadezhdin

La Commissione elettorale centrale russa ha dichiarato non valide oltre 9.000 delle circa 105.000 firme presentate dal candidato antiguerra alla presidenza della Repubblica Boris Nadezhdin, dopo averne esaminate 60.000.

Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Poiché il margine consentito di firme non valide è del 5%, la candidatura di Nadezhdin dovrebbe quindi essere bocciata.

10:07
10:07
«L'esercito russo ha accerchiato e sta assaltando Avdiivka»

Le forze russe, che da mesi cercano di accerchiare Avdiivka nell'Ucraina orientale, stanno attaccando la città «con grande spiegamento di forze», ha riferito giovedì il sindaco della città, descrivendo la situazione come «semplicemente irreale» in alcuni punti.

«Purtroppo il nemico ci sta attaccando da tutti i lati, non c'è una sola parte della nostra città che sia più o meno tranquilla. Stanno attaccando con forze molto grandi», ha dichiarato Vitaly Barabach in televisione. Secondo gli analisti, Vladimir Putin ha indicato al suo esercito la presa di Avdiivka come una priorità prima delle elezioni presidenziali di marzo.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

È affidato ad un piano B ancora in discussione al Senato il destino dei fondi a Ucraina, Israele e Taiwan, dopo la bocciatura del disegno di legge bipartisan da 120 miliardi che legava gli aiuti ad una radicale riforma sull'immigrazione e ad una stretta al confine col Messico.

Il provvedimento alternativo prevede più o meno gli stessi finanziamenti ma senza misure per la frontiera, come invece avevano chiesto i repubblicani. La votazione sul primo pacchetto è finita con 49 no e 50 sì (45 dem e 4 repubblicani), sotto i 60 necessari per far avanzare la legge. La maggior parte dei senatori del Grand Old Party si è opposta dopo aver lamentato che le misure non erano sufficienti per affrontare la crisi al confine tra Stati Uniti e Messico, dove gli arresti per attraversamenti illegali hanno raggiunto livelli record. Anche cinque esponenti dem hanno votato contro, preoccupati per la gravità delle misure di sicurezza alle frontiera e per i finanziamenti aggiuntivi per l'esercito israeliano nel contesto della guerra a Gaza.

La proposta di legge, che aveva il sostegno di Joe Biden, prevedeva 60 miliardi per Kiev, 14 miliardi per Israele e 10 miliardi di assistenza umanitaria per i civili colpiti dalla guerra in Ucraina, Gaza e Cisgiordania, oltre a 20 miliardi per la crisi al confine col Messico. Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, inizialmente ha votato a favore ma poi ha cambiato tatticamente il suo voto, una manovra procedurale che consentirà alla Camera alta di rivedere la proposta in futuro.

Schumer ha quindi introdotto il 'piano B', un nuovo progetto di legge da 95 miliardi di dollari che fornirebbe gli aiuti esteri senza affrontare la situazione al confine. «Per il resto questo pacchetto sarà sostanzialmente lo stesso. Avrà forti finanziamenti per l'Ucraina, finanziamenti per Israele, aiuto per i civili innocenti a Gaza e finanziamenti per l'Indo-Pacifico», ha spiegato. I leader di entrambi i partiti stanno negoziando dietro le quinte, sperando di trovare un accordo prima di venerdì, quando il Senato inizierà due settimane di pausa. Sull'approvazione del provvedimento pesa il 'veto' di Donald Trump, che ha chiesto ai repubblicani di non votarlo per non fare «un regalo ai dem». Ma il rischio è che in campagna elettorale Biden possa ribaltare sul suo avversario la colpa del caos al confine.

A livello diplomatico, intanto, a seguito dell’incontro avvenuto tra l’alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Borrell ha scritto su X: « Onorato di essere nuovamente ricevuto dal Presidente Zelensky, che ha chiesto ulteriori munizioni, droni e sistemi di difesa aerea. Mobilitare ulteriori attrezzature militari dell'Ue per l'Ucraina è la mia massima priorità. Dobbiamo fare di più e dobbiamo farlo più velocemente».

Dal canto suo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto durante una conferenza stampa a Bruxelles che il «sostegno» degli alleati Nato all'Ucraina «non è carità, è nell'interesse della nostra sicurezza: una vittoria della Russia ci indebolirebbe, mentre rafforzerebbe non solo Mosca, ma anche la Cina, l'Iran e la Corea del Nord. Questo conta per la sicurezza europea e per quella dell'America spendendo una frazione dei nostri bilanci per la difesa abbiamo aiutato l'Ucraina a distruggere una parte sostanziale della capacità bellica russa. Il nostro sostegno è anche un esempio di condivisione degli oneri transatlantica, sia per l'Europa che per il Nordamerica». Stoltenberg ha quindi sottolineato come sia «vitale che il Congresso Usa trovi un accordo sugli aiuti».

Sul fronte bellico, intanto, è salito a 5 civili uccisi e 48 feriti il bilancio del massiccio attacco di missili e droni russi sull'Ucraina diretto la scorsa notte su sei regioni: lo fa sapere Oleksii Kuleba, vice capo dell'ufficio di presidenza ucraino, citato da Ukrinform. «Finora, 48 persone sono rimaste ferite nelle regioni di Kiev Mykolaiv e Kharkiv. Purtroppo i russi hanno anche ucciso cinque persone», si legge. Sempre la notte scorsa, droni russi hanno attaccato la città di Odessa. Fortunatamente non si segnalano né morti, né feriti, danneggiati invece una scuola e un edificio in costruzione. A riferirlo è il Kyiv Independent che cita le parole del governatore dell’Oblast di Odessa Oleh Kiper. L’aeronautica militare dell’Ucraina ha quindi precisato di aver abbattuto stanotte 11 droni d'attacco di tipo Shahed lanciati dalla Russia. Kiev rende noto che le forze di Mosca hanno lanciato un totale di 17 attacchi che hanno preso di mira principalmente le regioni ucraine di Mykolaiv, Odesa, Vinnytsia e Dnipropetrovsk.

Sul fronte opposto, invece, la Russia afferma che le sue forze di difesa aerea hanno abbattuto stamattina un drone ucraino sopra la Repubblica autonoma di Crimea. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass, citando il ministero della Difesa russo.