Cinema

Cannes «dimentica» Spike Lee dal programma Fuori Concorso

«Highest 2 Lowest» è una «reinterpretazione» del thriller poliziesco del 1963 di Akira Kurosawa «Anatomia di un rapimento - High and Low» ed è la collaborazione tra il regista e Denzel Washington
© KEYSTONE (EPA/Teresa Suarez)
Ats
10.04.2025 17:28

Nei rumors della vigilia c'era, oggi però Highest 2 Lowest, il nuovo film di Spike Lee con Denzel Washington, non è stato annunciato nella presentazione della selezione ufficiale del festival di Cannes a Parigi. Il leggendario regista newyorkese ha dichiarato che il suo ultimo film debutterà Fuori Concorso.

Spike ha pubblicato la notizia sul suo account Instagram: «Bon Jour. Buongiorno. Cosa c'è di nuovo? Il nuovo Spike Lee Highest 2 Lowest con mio fratello Denzel Washington è stato invitato al Festival internazionale del cinema di Cannes 2025 (nella categoria Fuori Concorso). E questa è la verità». Su Deadline si legge che «il festival ha confermato l'aggiunta del film in una dichiarazione rilasciataci questo pomeriggio e ha spiegato perché era stato escluso dalla lista degli annunci di questa mattina a causa di un'ultima informazione che stavamo aspettando: la conferma della presenza di Denzel Washington a Cannes. Highest 2 Lowest, diretto da Spike Lee, sarà effettivamente presentato nella Selezione Ufficiale, Fuori Concorso, e sarà proiettato, alla presenza di Denzel Washington, lunedì 19 maggio 2025», si legge nel comunicato riportato da Deadline.

Il film, Apple Original Films e A24, è una «reinterpretazione» del thriller poliziesco del 1963 di Akira Kurosawa «Anatomia di un rapimento - High and Low» ed è la collaborazione tra il regista di Malcolm X e Denzel Washington.

I film

Il cinema è vivo «più vivo che mai», è resistente, è un'arte che abbraccia il mondo e Cannes è la sua vetrina con il numero record di film arrivati, quasi tremila tra cui 1'127 opere prime e 156 paesi rappresentati. Cannes è anche il festival che riflette i cambiamenti culturali e che è sotto osservazione per quello, a cominciare dal tema doloroso delle discriminazioni di genere e degli abusi sessuali.

E non a caso la presidente Iris Knobloch si è affrettata a dire aprendo la conferenza stampa di Parigi sulla selezione 2025 che «Cannes ha preso atto con serietà e determinazione delle raccomandazioni» della commissione d'inchiesta dell'Assemblea nazionale sul #Metoo, giunte dopo sei mesi di audizioni che ha concluso che nel mondo dell'intrattenimento gli abusi sessuali e psicologici, in particolare sulle donne, sono «endemici». Il primo giorno del festival, il 13 maggio sarà anche il giorno del primo verdetto sul processo a Gerard Depardieu.

Nella line up di Cannes che inaugurerà il 13 maggio nel segno di Robert De Niro, Palma d'oro onoraria, e proseguirà con la star hollywoodiana Tom Cruise il 14 maggio con la première dell'ultima «Mission Impossibile: The Final Reckoning», alcuni maestri ma anche generazioni giovani che si affacciano. Lo stesso film d'apertura, «Partir un jour» (Leave One Day) di Amélie Bonnin, è un debutto e non era mai successo che un film d'esordio aprisse Cannes. Un segno distintivo preciso.

In concorso, con l'Italia nel segno di Mario Martone e il suo film «Fuori» che racconta un pezzo di vita della scrittrice Goliarda Sapienza, conosciuta per «L'arte della gioia», interpretata da Valeria Golino, ci sono veterani come i fratelli Dardenne, i registi belgi del cinema aspro e realistico, che puntano al record della terza Palma d'oro con «Jeunes Mères» (Giovani madri) e autori già decorati a cominciare da Wes Anderson che con La trama fenicia porta sul red carpet Benicio del Toro, Mia Threapleton, Michael Cera, Tom Hanks, Mathieu Amalric, Jeffrey Wright, Benedict Cumberbatch, Scarlett Johansson.

Quest'ultima avrà la ribalta anche con il film d'esordio «Eleonor the Great» che sarà in concorso nella sezione «Un Certain Regard». Per il palmarès che sarà assegnato il 24 maggio da una giuria ancora da rivelare salvo la presidente, Juliette Binoche, concorrono per ora 19 titoli, sei dei quali diretti da donne. C'è attesa per Jafar Panahi, il regista dissidente iraniano che non può uscire dal paese e neppure girare ma che invece farà arrivare «A Simple Accident». «Ci ha chiesto di non dire nulla del suo film», ha spiegato Frémaux, alludendo alle pressioni a cui era sottoposto.

E poi «Eddington» di Ari Aster, la black comedy in formato western con Joaquin Phoenix, Pedro Pascal, Emma Stone; la vincitrice della Palma d'Oro 2021 Julia Ducournau che dopo «Titane» è in gara con «Alpha», un nuovo folgorante personaggio femminile, 13 anni d'inquietudine ed è una dei tre francesi in concorso con Cédric Klapisch e Hafsia Herzi (prima volta per la Palma con «La Petite Dernière»). Spiccano «Nouvelle Vague» di Richard Linklater con Guillaume Marbeck nei panni del regista franco-svizzero Jean-Luc Godard e Zoey Deutch nei panni di Jean Seberg, descrive la realizzazione del film manifesto «Fino all'ultimo respiro» di Jean-Luc Godard; «Sentimental Value» di Jochim Trier.

A «Un Certain Regard», sezione in cui c'è anche «Once Upon A Time In Gaza» di Tarzan Nasser e Arab Nasser ci sono ben due film italiani «Testa o Croce?» di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis e «Le città di pianura» di Francesco Sossai, esempio della giovane generazione del cinema. Non c'è invece alcun film elvetico nella selezione ufficiale.

In proiezioni speciali è stato annunciato il documentario sul frontman degli U2 Bono, «Bono: Stories of Surrender», mentre Cannes Premiere avrà in anteprima mondiale il film del dissidente russo Kirill Serebrennikov «The Disappearance of Josef Mengele».