Care givers, sono loro a fornire una carezza quando il trauma è appena avvenuto

Ci sono persone «normali» che offrono sostegno psicosociale nell’immediato a vittime, famigliari e persone coinvolte, in caso di eventi potenzialmente traumatici. Suicidi, incidenti, catastrofi naturali, morti improvvise, infortuni con esito letale, omicidi. Persone che, nei primissimi momenti concitati che colpiscono chi subisce il trauma, danno aiuto, una pacca sulla spalla, un abbraccio, ascolto, sostegno. Sono i membri del Care Team Ticino (abbreviato in CTTi), che impiega militi delle sei Regioni di protezione civile. La popolazione è abituata a sentirli nominare, o a leggere di loro, quando in Ticino accadono incidenti sulle strade o sul lavoro: «Per prestare sostegno psicologico è stato richiesto l'intervento del Care Team», scrive la Polizia cantonale nei suoi comunicati. Com'è stato il 2023 di questi care givers?
Il Care Team Ticino, quest'anno, è intervenuto 62 volte (fino all'11 dicembre). Sono 411 le persone assistite, per 553 ore di intervento. Il servizio è stato sollecitato per 22 suicidi, 15 decessi improvvisi in casa, 4 decessi sul lavoro, 4 incidenti stradali, 3 decessi in montagna, 3 infortuni gravi sul lavoro, 2 decessi in luoghi pubblici, 2 tentati suicidi, 1 omicidio, 1 tentato omicidio, 1 decesso nel tempo libero, 1 infortunio nel tempo libero e 3 «altri».
Ad Aurigeno impiegate tante risorse per un periodo più lungo
Gli interventi sono diminuiti del 42% rispetto al 2022, «ma si sono rilevati più complessi, coinvolgendo molte persone su più livelli». A parlare è Massimo Binsacca, caposervizio e coordinatore del Care Team Ticino. Ovviamente, l'intervento più complesso del 2023 è stato quello di Aurigeno. L’11 maggio un 42.enne è entrato nel perimetro delle scuole di Aurigeno, uccidendo il custode a colpi di pistola. Uno shock che ha coinvolto l'intera comunità scolastica – compresi i bambini – e della regione, come pure le persone vicine alla vittima e all'autore del delitto. «In quell'occasione la collaborazione con l’Antenna per gli eventi traumatogeni della Sezione delle scuole comunali, la Polizia cantonale e le autorità locali è stata ottima, con l'obiettivo di fornire supporto specifico e competente», rispondere ai bisogni di allieve e allievi, docenti, famiglie, autorità locali e di tutta la comunità scolastica.
I suicidi, punto dolente
Il Care Team Ticino, come detto, è stato sollecitato ben 22 volte per casi di suicidio, tra il 1. gennaio e l'11 dicembre 2023. Nel 2022 erano stati 24, su un totale di 100 interventi. «I dati sono estremamente preoccupanti. Siamo passati dal 22 al 35% di suicidi sul totale degli interventi – prosegue Binsacca –. Nel solo mese di novembre, dei 13 interventi fatti in trenta giorni, 9 riguardavano una persona che si è tolta la vita. Sono cifre che fanno riflettere. In una società fragile, il suicidio è un tema importante di cui discutere».
Il Care Team Ticino, attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 grazie ai picchetti, garantisce il necessario supporto, oltre alle persone direttamente coinvolte nell’evento, anche a coloro che vi assistono senza esserne implicati in prima persona. Da gennaio a novembre, il CTTi è stato chiamato ogni mese in media 6 volte per prestare assistenza. Un servizio molto apprezzato dalla popolazione, anche attivo nella formazione del personale per l’assistenza alle vittime: quest'anno sono stati formati 9 nuovi care givers che hanno portato il totale di volontari a 54.
Dalla sua costituzione nel 2015, il Care Team è intervenuto in 567 eventi garantendo assistenza a 3.338 persone (adulti e minori), per un totale di 4.226 ore d’intervento, con una media di 7 ore e mezza a intervento.
«Le attestazioni di ringraziamento giunte, testimoniano l’apprezzamento da parte della cittadinanza nei confronti di questo servizio», ormai consolidato nella realtà territoriale.
Il 2024 sarà un anno importante: il Care Team Ticino entrerà nel decimo anno di attività.