Casa anziani, l'ente autonomo supera l'esame di maturità
Una seduta di consiglio comunale «light» quella di questa sera a Locarno, considerando che mancava il «piatto forte», cioè i preventivi, rimandati al prossimo anno. Dunque, naturalizzazioni a parte, e dopo aver salutato il consigliere Roberto Zenoni (PLR) sostituito dal collega di partito Daniel Mitric, ci si è occupati dell’unica trattanda all’ordine del giorno, vale a dire il rinnovo del mandato di prestazione fra la Città e l’Istituto per anziani San Carlo per il biennio 2024/2025. Attualmente non ci sarebbe così fame di posti letto per anziani in città. Ma con il progressivo invecchiamento della popolazione occorre mettere le mani avanti e pianificare la realizzazione di una nuova Casa anziani. Locarno l’ha già fatto, innanzitutto costituendo nel 2022 l’ente autonomo e poi allestendo uno studio di fattibilità riguardante la futura infrastruttura per la terza età in zona Isolino, nel quartiere Saleggi, all’interno del comparto ex Gas ed ex Macello, dove si prevede l’edificazione di una casa per anziani con 120 camere e 16 unità abitative. Quindi si provvederà alla ristrutturazione o alla ricostruzione dell’attuale sede in via Vallemaggia. L’orizzonte è il 2030, ma intanto c’è da affinare l’attività dell’ente autonomo costituito per gestire il «dossier» anziani a Locarno. Da qui la necessità di «aggiustare» il mandato di prestazione per gli anni 2023/2024 che s’è votato in Consiglio comunale. «Lo strumento del mandato di prestazione, oltre a completare la definizione dei rapporti tra Città e l’IASC, Istituto per anziani San Carlo, fornisce una certa sicurezza riguardo la capacità dell’istituto di far fronte ai propri impegni finanziari. Non avendo uno storico consistente di chiusure contabili approvate in regime di gestione autonoma, il presente aggiornamento è da considerarsi di “assestamento”. Pertanto, per il biennio 2024/2025 vengono richiesti alla Città degli importi complessivamente equivalenti a quelli stabiliti per gli anni 2022/23», si legge nel messaggio.
300 mila franchi l’anno
In soldoni, si tratta di circa 300 mila franchi annui che Locarno verserà nelle casse del proprio istituto per anziani. Pier Mellini (Ps), relatore di maggioranza della Gestione, ha evidenziato che comunque sul mandato pende la spada di Damocle dei tagli cantonali, stesse preoccupazioni da Barbara Angelini Piva (il Centro) che ha parlato di «nuvole scure all’orizzonte di un cielo sostanzialmente sereno sopra la Casa anziani». Tutti gli altri gruppi hanno sostanzialmente approvato la revisione del mandato che sostanzialmente propone, come ha spiegato il capodicastero Giuseppe Cotti, il ristorno del 50% in favore della città degli utili, mentre l’altro 50% sarebbe accantonato dall’ente quale capitale di dotazione e le manutenzioni ordinarie che passeranno all’Ente, mentre la città assicurerà ed eseguirà la manutenzione straordinaria. La revisione del mandato è stata accettata con 32 voti favorevoli e un astenuto.