Ticino

Casinò di Mendrisio: addio contratto collettivo, ma il sindacato non ci sta

Per l'azienda il CCL «aveva ormai perso il suo intrinseco significato»
© CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
15.01.2025 23:00

Al Casinò di Mendrisio è stato disdetto il contratto di lavoro. La notizia, anticipata dal portale Gioconews, è stata comunicata oggi durante l’assemblea annuale aperta a tutti i 240 dipendenti della struttura.

Commentando la decisione, unilaterale, della casa da gioco momò, i suoi direttori Emanuela Ventrici e Alessandro Werlen hanno ricordato che i casinò di Lugano e Locarno «sono stati i primi a uscire» e che la scelta dell’Admiral di Mendrisio «è stata una naturale evoluzione», anche perché «il contratto collettivo aveva ormai perso il suo intrinseco significato». Ventrici e Welen, sempre ai microfoni di Gioconews, ne hanno approfittato «per esprimere i nostri più sentiti ringraziamenti al sindacato OCST per la lunga e proficua collaborazione che ha accompagnato la nostra casa da gioco e i suoi dipendenti per diciotto anni».

Parole dolci, ma alla cristiano-sociale è rimasto l’amaro in bocca. «Non finisce proprio così, a tarallucci e vino» ci fa sapere il sindacato, dispiaciuto e preoccupato per il personale. Si teme, in particolare, che la disdetta del CCL possa portare a un peggioramento delle condizioni di lavoro. Per questo, l’OCST ha intenzione di organizzare, insieme ad altri sindacati, un’assemblea nelle prossime settimane per valutare il da farsi. Disdire unilateralmente il contratto è nelle facoltà del casinò e la decisione, che sarà effettiva dal primo gennaio del prossimo anno, è stata presa nei termini di legge. Tuttavia, ci sarà da discutere.