Castillo scioglie il Parlamento, che lo destituisce
(Aggiornato alle 22.50)
Il parlamento del Perù ha destituito il presidente Pedro Castillo con 101 voti a favore, 6 contro e 10 astensioni.
A seguito della destituzione, il Parlamento ha convocato la vice presidente Dina Boluarte alle 15:00 (le 21:00 in Svizzera) per l'ufficializzazione della successione presidenziale.
Castillo ha abbandonato oggi con tutta la famiglia il palazzo del governo a Lima. Non è chiaro dove sia diretto, mentre circolano informazioni ufficiose secondo cui potrebbe rifugiarsi nell'ambasciata del Messico.
Si è dimessa anche la presidente del governo, Betssy Chavez. Lo ha reso pubblico oggi di persona in un breve messaggio diretto all'ormai ex capo di Stato in cui lo ha ringraziato dell'onore conferitogli.
Chavez aveva assunto l'incarico lo sorso 25 novembre, succedendo al primo ministro Anibal Torres.
Castillo aveva dichiarato lo stato di emergenza
Il presidente peruviano Pedro Castillo ha sciolto il Parlamento e ha dichiarato lo stato di emergenza in quello che i media peruviani denunciano come «un golpe» in atto nel Paese.
In un discorso alla nazione, Castillo ha annunciato anche la sua intenzione di convocare elezioni legislative che si terranno nel giro di nove mesi. Inoltre il capo dello Stato ha decretato l'introduzione del coprifuoco a partire da oggi fra le 22 locali e le 4 del giorno successivo. Infine ha chiesto a tutti coloro che posseggono armi di consegnarle al più vicino posto di polizia nel giro di 72 ore.
Nel suo discorso alla nazione, il capo dello Stato ha sostenuto che «il prossimo Parlamento che sarà eletto dovrà avere funzioni di costituente per riformare la Costituzione del Paese». Durante il periodo di transizione, Castillo ha indicato di voler governare «per decreto».
Il drammatico annuncio di Castillo è stato formulato alcune ore prima dell'inizio di una seduta del Parlamento in cui si sarebbe dovuta discutere una risoluzione riguardante la sua destituzione per «incapacità morale».
Secondo il presidente della Corte Costituzionale peruviana, Francisco Morales, quello attuato dal presidente Pedro Castillo è «un colpo di stato». In dichiarazioni alla radio RPP di Lima, Morales ha precisato che questo «golpe è destinato al fallimento». A suo avviso «le forze armate sono abilitate pertanto a ristabilire la democrazia in base alla Costituzione».
Sospeso il vertice dell'Alleanza del Pacifico a Lima
Il vertice dell'Alleanza del Pacifico previsto a Lima la prossima settimana è stato sospeso a causa della crisi politica nel Paese sudamericano. Lo riferisce il ministro degli Esteri messicano Marcelo Ebrad su Twitter.
L'Alleanza (composta da Messico Colombia, Perù e Cile) aveva già programmato di tenere una riunione presidenziale il 24 e 25 novembre in Messico, ma anche quella era stata sospesa perché il Congresso peruviano aveva già negato al presidente Pedro Castillo il permesso di viaggiare.
Nella prossima riunione il Messico dovrebbe passare proprio al Perù la presidenza di turno che detiene dal 2018. Inoltre, dovrebbero entrare a far parte del gruppo Costa Rica, Ecuador e Honduras.
Messico disposto a dare asilo a Casillo
E proprio il ministro degli Esteri messicano, Marcelo Ebrard, ha affermato oggi che il governo di Andrés Manuel López Obrador «sarebbe disposto a concedere asilo a Pedro Castillo».
In una intervista con la radio del gruppo Televisa, Ebrard ha comunque precisato che l'ex capo dello Stato peruviano «non ha per il momento fatto una richiesta in questo senso».
Il capo dello Stato è stato molto vicino a Castillo nei suoi 16 mesi di governo, criticando l'aggressiva opposizione esercitata dalle forze di centro-destra peruviane contro «un presidente eletto dal popolo».
L'instabilità politica del Perù ha generato sette differenti presidenti dal 2011 e cinque dal 2018.