Guerra

«Cedere territori alla Russia aprirebbe la porta a future guerre di conquista»

A sostenerlo in un'intervista rilasciata a «Politico» è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha anche criticato la Germania per il mancato invio a Kiev di missili Taurus
© EPA/JUSTIN LANE
Red. Online
10.04.2024 10:30

«L'Ucraina potrebbe porre rapidamente fine alla guerra solo facendo massicce concessioni territoriali alla Russia come sostengono gli alleati di Donald Trump? Non è così. Qualsiasi accordo che si limiti a cedere territori al presidente russo Vladimir Putin aprirebbe semplicemente la strada a future guerre di conquista da parte di Mosca». È quanto sostiene il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista rilasciata a Politico. «Una pace negoziata non deve lasciare al despota russo alcun margine di manovra per realizzare i propri piani».

Interrogato sulle dichiarazioni dei deputati repubblicani Mike Turner dell'Ohio e Mike McCaul del Texas secondo cui la propaganda filorussa ha fatto breccia in alcuni membri del Congresso, Zelensky ha affermato che molte democrazie sottovalutano il problema dell'influenza di Mosca. «La Russia ha le proprie lobby ovunque: negli Stati Uniti, nei Paesi dell'Unione europea, nel Regno Unito, in America latina e in Africa. Mosca è poi riuscita a deformare il campo dell'informazione mondiale e diffonde le proprie narrazioni attraverso i media». Facendo riferimento al panorama mediatico statunitense, il presidente ucraino ha quindi spiegato come a fare propaganda per conto del Cremlino «non siano cittadini russi, bensì i rappresentanti di alcuni gruppi mediatici». Questi ultimi, sottolinea, «hanno cittadinanza statunitense».

Il presidente ucraino si è quindi espresso sugli aiuti dell'Occidente a Kiev. Rispondendo in particolare alla domanda se sia fiducioso riguardo a una nuova tranche da parte degli Stati Uniti, Zelensky ha risposto: «Si, certo. Devo esserlo».

Zelensky si è quindi espresso sul conflitto in corso riconoscendo come il tentativo di controffensiva dell'Ucraina dello scorso anno «non abbia avuto molto successo» e ha promesso che il prossimo tentativo porterà maggiori frutti. Il presidente ucraino ha quindi lasciato intendere che, nel corso dell'ultima offensiva, l'Ucraina è stata sabotata dall'interno in quanto «i russi sapevano dove avremmo attaccato». «La prossima controffensiva dovrà portare dei risultati concreti. Sarebbe tuttavia un grave errore se i nostri alleati venissero meno nel loro impegno di supportare il nostro sforzo bellico».

Il presidente ucraino ha quindi espresso il timore che l'Occidente metta in atto politiche dannose nei confronti di Kiev e faccia errori diplomatici. Bersaglio delle critiche è in particolare stata la Germania colpevole soprattutto di aver rifiutato di fornire all'Ucraina missili Taurus e di sognare un congelamento della guerra. «Un conflitto congelato è come una pausa, come in un film. Però qui non stiamo parlando di un film, bensì della realtà. Sarebbe una pausa che favorirebbe Putin». Riguardo ai Taurus, il presidente ucraino ha detto che Olaf Scholz si è rifiutato di fornirli adducendo ragioni che, però, non avevano alcun senso strategico. «Il cancelliere tedesco mi ha detto che non può privare il suo Paese di un'arma così potente. Tale preoccupazione sembrerebbe derivare dalla paura della potenza di fuoco della Russia in quanto Stato dotato di armi nucleari. La Germania si aggrappa all'idea che avere un missile speciale possa aiutarla in caso di guerra totale con Mosca. Non credo comunque che un qualunque tipo di missile possa proteggere anche solo una persona da un attacco nucleare», ha concluso Zelensky.

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