Centro di allenamento, si profila l'opzione Sonvico
Il capodicastero Sport Roberto Badaracco parla di «discussione in fase embrionale», fonti vicine alla società la indicano come un’«opzione solida». Di inciso sulla pietra non c’è ancora nulla, ma a questo stadio la possibilità più concreta, se non l’unica, è che il nuovo centro d’allenamento del Football Club Lugano - dedicato esclusivamente alla prima squadra - si farà a Sonvico . Sul territorio cittadino, dunque, all’ombra dei Denti della Vecchia.
Il fascino di questa soluzione, dal punto di vista della Città, è facilmente intuibile. La squadra di calcio che ne porta il nome non dovrà andare ad allenarsi in un altro Comune, o addirittura fuori confine (da nostre informazioni è stata esplorata anche l’opzione di costruire il centro a Campione d’Italia). Dal punto di vista dell’FC Lugano - che si farà carico delle spese di realizzazione - pure, data la relativa vicinanza allo stadio, vecchio e nuovo. Resta da capire cosa ne pensi il proprietario del campo, l’Associazione sportiva Sonvico. Da noi contattata, ieri la società locale ha preferito non commentare a questo stadio la notizia, anche perché settimana prossima è previsto un incontro fra le parti. Come detto, il futuro è ancora tutto da scrivere.
Serve spazio
La possibilità che il Lugano si dotasse di un centro d’allenamento esclusivamente per la prima squadra era stata anticipata da questo giornale alla vigilia del primo arrivo in città del proprietario dell’FCL Joe Mansueto, nel maggio scorso. Allora era stato indicato come la ricerca di spazi si stesse concentrando sulla piana del Vedeggio, ma ormai quella pista si è nel frattempo raffreddata per ragioni economiche. Squadra e città - la Divisione sport sta dando una mano - hanno quindi cominciato a guardare altrove: in casa propria, per essere precisi. E nella rosa di campi sparsi sul territorio cittadino (alcuni di proprietà della Città stessa) quello di Sonvico appare per l’appunto il più papabile, innanzitutto per la sua posizione. Discosto dal nucleo ma facilmente raggiungibile, si trova su un terreno che concede un certo spazio di manovra. D’altronde, il CEO dell’FCL Martin Blaser al riguardo non s’era nascosto: «Non è un segreto: cerchiamo un terreno, di dimensioni abbastanza importanti», ci aveva detto a luglio. A questo proposito, come riferitoci da Badaracco, uno degli aspetti da risolvere per capire se l’operazione potrà andare in porto a livello tecnico riguarda le attuali dimensioni del campo Ganon di Sonvico, troppo stretto per le esigenze dei bianconeri. Ci sarebbe dunque da allargarlo leggermente. Adattarlo alle misure del futuro campo principale. Ci saranno poi da prevedere con tutta probabilità un rinnovo degli spogliatoi e forse la creazione di nuovi spazi per le esigenze della prima squadra.
Un progetto dettagliato, ovviamente, al momento non c’è ancora. Come sarà il possibile futuro centro d’allenamento del Lugano dipenderà dalle circostanze e da quanto i bianconeri riterranno di investirvi, essendo come detto i finanziamenti faccenda loro.
Una società da convincere
Il punto più pressante è ora convincere anche l’AS Sonvico - proprietario del campo - della bontà dell’idea. La società dovrebbe infatti rinunciare alla sua casa per fare spazio ai bianconeri. Il campo sportivo Ganon ospita oggi tre squadre di Seniori, due di Allievi e la scuola calcio. Squadre che in caso di accordo dovranno trovare una nuova sistemazione. In questo senso vi sono buone premesse. Sia perché a poca distanza vi sono altri campi a Villa Luganese e a Cadro, sia perché le rispettive società sportive hanno già sinergie in corso, specie a livello di giovanili. Un conto, però, è collaborare. Un altro dover traslocare.
Il tifo per della Commissione
«Noi auspichiamo che si crei consenso attorno alla proposta di Sonvico e che si arrivi a una soluzione - conclude Badaracco. - Per il FCL è un’opzione importante che, se non si dovesse concretizzare, gli porrebbe il problema di espatriare». Nel senso di dover tornare a cercare soluzioni al di fuori dei confini cittadini. Lo stesso auspicio lo esprime Danilo Castelli, presidente della Commissione di quartiere di Sonvico, anch’essa favorevole all’idea: «Sarebbe un importante valore aggiunto per il comparto e per tutta la valle del Cassarate».