Cercasi spazi (low-cost) per un nuovo asilo nido
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Oltre cento famiglie, a Lugano, attendono di poter mandare i loro bambini in un asilo nido comunale. Senza contare i genitori che, di fronte a questa lista d’attesa e alla difficoltà di sapere quando si libererà un posto, hanno proprio rinunciato a mettersi in coda, cercando di organizzarsi in un altro modo. Nelle strutture private la situazione è simile: registrarsi e aspettare, chissà per quanto. Torniamo però all’offerta della Città, perché il Municipio ha risposto a un’interrogazione della consigliera comunale del Centro Federica Colombo Mattei. «Al momento – ha ammesso l’Esecutivo – le strutture di nostra proprietà non soddisfano completamente la domanda», soprattutto per i piccoli fra i 3 e i 12 mesi. «Da qui la decisione di realizzarne altre due a Viganello e Pregassona». Il problema è che la prima non vedrà la luce prima del 2028 (rispondendo a un’altra interrogazione, quella del leghista Andrea Sanvido, sindaco e colleghi hanno chiarito che «nel rispetto del limite di spesa annuale di 60 milioni di franchi», l’investimento per il nuovo centro scolastico di Viganello non potrà essere anticipato) mentre la seconda non vedrà la luce affatto (quattro mesi fa, in Consiglio comunale, il progetto non aveva ricevuto sufficienti voti). Quindi, che facciamo? «Il Municipio è convinto della necessità di realizzare almeno una nuova struttura in tempi brevi: una volontà concretamente dimostrata con il progetto a Pregassona, che avrebbe comportato un investimento da parte degli Istituti sociali di 1,6 milioni e un contributo annuo di 48 mila franchi da parte della Città». Il condizionale passato, però, è un tempo verbale inutile alla causa. Per fortuna, l’Esecutivo usa anche il presente progressivo e fa sapere che «il Dicastero immobili, in collaborazione con gli Istituti sociali, sta verificando se è possibile identificare delle soluzioni alternative per una nuova struttura». Soluzioni low-cost – si può dedurre dalla situazione – magari sfruttando stabili di proprietà comunale che potrebbero essere adattati allo scopo con pochi ed economici interventi.
L’aumento dopo la pandemia
Il Municipio dà anche qualche cifra. Gli asili nido della Città offrono 121 posti e l’anno scorso hanno accolto circa 190 bambini in 231 giornate di apertura. L’occupazione, ovviamente, è del cento per cento. L’utilizzo delle fasce orarie è molto variabile: dipende dalle esigenze familiari e professionali dei genitori. Ad oggi la fascia più sfruttata è quella del mattino, già dalle 7. I piccoli arrivano prevalentemente (96%) da Lugano. Colombo Mattei chiedeva se il numero di richieste potesse essere in qualche modo previsto, ma per l’Esecutivo è difficile. Soprattutto perché la domanda di posti non sembra legata all’evoluzione del numero di nascite: queste negli ultimi cinque anni sono leggermente calate, mentre le domande d’iscrizione, dopo la pandemia, sono aumentate. Basti pensare alle famiglie che arrivano a Lugano con un bambino appena nato (altrove) e che in tempi relativamente brevi possono aver bisogno di un asilo nido.
Un obbligo no, però...
La risposta a Colombo Mattei contiene anche un passaggio che, oggettivamente, potrebbe far discutere. Il Municipio spiega di essersi «sempre dimostrato sensibile alla tematica degli asili nido, benché la messa a disposizione di queste strutture non rientri negli obblighi dell’ente pubblico, diversamente da quanto avviene per le scuole dell’infanzia ed elementari (di competenza dei Comuni) e per le medie (Cantone). È dunque evidente che il Municipio consideri i nidi come un servizio a sostegno della popolazione, tanto da essersi impegnato a realizzarne quattro e aver licenziato messaggi municipali per edificarne altri due». Quando parla di obblighi, evidentemente l’Esecutivo intende obblighi giuridici. E di quelli no, non ne ha. Se invece parliamo di obblighi politici, il discorso cambia: favorire la conciliabilità tra lavoro e famiglia, infatti, è uno degli obiettivi citati nel documento con le Linee di sviluppo della Città. E gli asili nido, in questo senso, svolgono un ruolo chiave.