ChatGpt: «Il recente bug ha mostrato i dati degli abbonati Plus»
OpenAI, l'organizzazione che sviluppa il chatbot ChatGpt, ha fornito nuove indicazioni sul bug che ha causato un'interruzione del servizio lo scorso 20 marzo. Lo sviluppatore ha confermato l'esistenza di un problema tecnico che non solo ha mostrato la cronologia delle domande degli utenti, ma parte dei dettagli sui metodi di pagamento usati per l'abbonamento a ChatGpt Plus, che offre funzionalità extra.
«Dopo un'indagine più approfondita, abbiamo scoperto che lo stesso bug potrebbe aver causato la visibilità involontaria delle informazioni relative ai pagamenti dell'1,2% degli abbonati ChatGpt Plus per una finestra attiva di nove ore. Nelle ore precedenti la messa offline, alcune persone hanno potuto vedere il nome e il cognome, l'indirizzo e-mail, l'indirizzo di pagamento, le ultime quattro cifre e la scadenza della carta di credito usata. I numeri completi non sono mai stati esposti».
Oltre ad avere accesso a risposte più rapide, gli iscritti a Plus possono utilizzare Gpt-4, il nuovo motore che è alla base di ChatGpt, e che può analizzare anche foto oltre a rispondere con testo in linguaggio naturale. Nonostante il bug, la popolarità del servizio è sempre molto alta.
A tal proposito, il sito Semafor ha svelato il perché dell'uscita di Elon Musk da OpenAI, che egli stesso aveva contribuito a realizzare e far crescere, con un finanziamento di circa 100 milioni di dollari. All'inizio del 2018 Sam Altman, tra i co-fondatori, avrebbe rifiutato una proposta di Musk di gestire l'organizzazione no profit. Proprio tale rifiuto sarebbe il motivo della frattura con l'attuale CEO, con la conseguenza dell'uscita dal consiglio di amministrazione di Musk e il ritiro degli ulteriori finanziamenti promessi a OpenAI.