Che cosa desideri per la futura generazione di donne? Tre risposte da Berna

Per la Giornata internazionale della donna, Berna ha scelto tre donne dell'Amministrazione federale a cui chiedere che cosa desiderano per la futura generazione.
La prima a rispondere è stata Lara Wyttenbach, stagista al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE): «La prossima generazione di donne dovrebbe essere accettata in tutti i settori della vita, indipendentemente dal suo stile di vita».
«Voglio che tutte le donne possano decidere della loro vita: essere madri se lo desiderano, avere una carriera se lo desiderano. O entrambe le cose, e molto altro ancora». È questo il desiderio espresso dalla basilese Monika Schmutz Kirgöz, ambasciatrice e capo della Divisione Medio Oriente e Africa del Nord (MENA) della Segreteria di Stato del DFAE.
Infine, si è espressa la presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter, a capo del Dipartimento federale delle finanze: «Desidero che la prossima generazione abbia pari opportunità nell'istruzione, nella carriera e nella società, consentendole di realizzare pienamente il proprio potenziale attraverso i risultati e la responsabilità personale».
Nella giornata di ieri, circa 390 donne provenienti da tutte le regioni della Svizzera si sono incontrate a Palazzo federale, su invito della presidente del Consiglio nazionale Maja Riniker (PLR/AG). Il tema centrale era «Donne e sicurezza». «Oggi la responsabilità delle questioni in materia di politica di sicurezza, l’attuazione delle relative strategie o l’elaborazione di piani di pace è principalmente nelle mani degli uomini. Tuttavia, soltanto unendo gli sforzi riusciremo a superare queste grandi sfide». Riniker ha colto l’occasione per presentare le 77 consigliere nazionali e le 16 consigliere agli Stati in un collage fotografico che rimarrà esposto nella Sala dei passi perduti durante l’anno della sua presidenza. La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha inaugurato una targa nella sala del Consiglio nazionale in onore della prima consigliera federale Elisabeth Kopp. «Il fatto che le donne svolgano un ruolo rilevante nella politica di sicurezza, assumendo responsabilità e contribuendo a plasmarne lo sviluppo, è non da ultimo merito delle donne che in passato si sono impegnate a favore dei diritti femminili».
La Giornata internazionale della donna 2025 ha per tema «Accelerate Action»: un invito a impegnarsi ancora di più per far cadere le barriere e sfidare i pregiudizi che ostacolano il progresso. Realizzare iniziative concrete che permettano di arrivare più in fretta alla parità di genere. In sostanza, #AccelerateAction è un appello all’urgenza, all’inclusione e al cambiamento trasformativo. Segnala che l’uguaglianza non può aspettare e che tutti i settori della società devono lavorare insieme per accelerare il ritmo del progresso per i diritti e l’emancipazione delle donne.
L'ex consigliera federale Simonetta Sommaruga, in un'intervista pubblicata sulle testate del gruppo Tamedia, ha dichiarato che lo smantellamento dei programmi di inclusione e pari opportunità è un serio «contraccolpo politico». «Sempre più politici non solo intendono porre un freno all'uguaglianza, ma cercano anche di far retrocedere tutti i progressi fatti sin qui in questo ambito», ha spiegato. «Questo fenomeno è legato ad alcuni uomini che temono di perdere il loro posto e che si aggrappano a stereotipi di genere obsoleti piuttosto che affrontare i cambiamenti della società». Sommaruga, che è stata in Governo dal 2010 al 2022 guidando tre dipartimenti, ha criticato anche la disparità salariale tra uomini e donne. «Se si guadagna meno solo perché si è donna, in definitiva, si tratta di una svalutazione del sesso femminile». Questa ideologia è inoltre un terreno fertile per la violenza contro le donne, sottolinea la bernese. «Dall'inizio dell'anno, ogni settimana una donna è stata vittima di femminicidio, uccisa dal proprio partner o da un membro maschile della sua famiglia. È una follia!».