Che cosa rischia, ora, Andrea Giambruno?
Che cosa rischia, ora, Andrea Giambruno? Dopo i fuorionda osé e la fine, annunciata via social dalla stessa presidente del Consiglio, della relazione con Giorgia Meloni, il giornalista e conduttore ora rischia il licenziamento da Mediaset. Un ambiente, secondo i media italiani, all'interno del quale l'oramai ex compagno di Meloni si sentiva al sicuro. Al punto da lasciarsi andare alle esternazioni diventate di dominio pubblico dopo le rivelazioni di Striscia la notizia. «Ce l’hanno tutti con me. Ma chissenefrega», ripeteva non a caso Giambruno. In realtà, appunto, più di un collega si lamentava dei suoi modi e delle sue parole. Il patron di Striscia, Antonio Ricci, avrebbe altro materiale proprio su Giambruno. Che, tuttavia, ha preferito non diffondere nella puntata di ieri. Perché, beh, poteva sembrare accanimento. La vicenda, però, è tutto fuorché chiusa. Sia sul fronte politico, sia internamente a Mediaset.
Giambruno, dicevamo, rischia il licenziamento. Lo stop alla conduzione, annunciato ieri, si protrarrà almeno per una settimana. E, si mormora, potrebbe essere soltanto l'inizio. Il Fatto Quotidiano, al riguardo, ha rivelato che Mediaset ha avviato un'indagine interna. Il motivo? Presunte (e ovvie, verrebbe da dire, sentendo quello che ha detto) violazioni del codice etico. I fuorionda trasmessi da Striscia, insomma, potrebbero essere solo la punta dell'iceberg. Fuorionda che avrebbero ricevuto il nullaosta di Pier Silvio Berlusconi prima della pubblicazione. Così il Fatto: «Non si può mandare una cosa così dirompente senza il suo benestare. Ricci avrebbe altro materiale, quindi. Per il momento non lo trasmetterà perché potrebbe risultare come un accanimento. Ma, e questa è la novità, potrebbe essere costretto a recapitarlo all’ufficio audit interno proprio a causa dell’inchiesta».
Secondo il codice etico di Mediaset, Giambruno avrebbe violato l'articolo 8, Integrità e tutela della persona, nei commi 2 e 3. Citiamo testualmente: «Il gruppo Mediaset esige che nelle relazioni di lavoro non sia dato luogo a molestie (…). È vietata qualsiasi forma di violenza o molestia sessuale o riferita alle diversità personali e culturali». L'inchiesta, per contro, non sarebbe scattata dopo la denuncia di una delle giornaliste oggetto delle attenzioni e delle battute sessiste del conduttore, bensì tramite segnalazioni giunte a Striscia dall'interno dell'azienda.
Repubblica, dal canto suo, ha spiegato che Pier Silvio Berlusconi aveva informato Giorgia Meloni dei fuorionda già a settembre. Il figlio dell'ex presidente del Consiglio ne aveva discusso direttamente con la premier durante una visita a Villa Grande, l'ex residenza romana del Cavaliere. I fuorionda, invece, risalirebbero addirittura a giugno. Dopo la messa in onda del primo, ci sarebbe stata anche una riunione a casa di Gianni Letta. Il post per i social, con cui Giorgia Meloni ha annunciato la fine della relazione con Giambruno, era stato preparato già prima della pubblicazione del secondo audio. Intercettato proprio da Repubblica, il conduttore, con toni funerei, si è limitato a un laconico «non è opportuna questa chiamata». Solo Mauro Crippa, direttore generale dell'informazione, ieri ha difeso, o ha provato a farlo, Giambruno. Crippa che, per quanto bippato, viene citato in uno dei due fuorionda.
Repubblica ha pure parlato del clima che si respirava all'interno degli studi romani di Mediaset. Il conduttore, stando al quotidiano, non perdeva occasione per fare il piacione con le donne. Dando, ovviamente, molto fastidio. «Era insistente e, come avete visto in tv, non è che lasciasse intendere le cose» ha detto una testimone. «C’è chi non ha gradito». Dichiarazioni che farebbero tramontare l'ipotesi di un complotto politico di Forza Italia: si tratterebbe, insomma, solo e soltanto di un affare interno a Mediaset.
Intanto, i legali dell'azienda stanno valutando i fatti e le responsabilità, come pure – vedi indagine interna – le eventuali violazioni del codice etico. Il tutto per decidere se avviare o meno una procedura disciplinare nei confronti di Giambruno. Un iter che, leggiamo, potrebbe concludersi anche con il licenziamento.