Chi è Alain De Raemy, il «traghettatore» verso un nuovo vescovo
«Al fine di provvedere al governo della Chiesa di Lugano, vacante per la rinuncia del precedente Vescovo, Mons. Valerio Lazzeri, Papa Francesco nomina e costituisce Mons. Alain De Raemy amministratore apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" (con sede vacante e per ordine della Santa Sede) di detta Chiesa, a partire da oggi e fino alla presa di possesso canonica del Vescovo da eleggere». Così si legge nel Decreto del Dicastero per i vescovi sulla nomina dell'amministratore apostolico di Lugano in seguito alle dimissioni del vescovo Valerio Lazzeri. Decreto dato a Roma e datato 10 ottobre 2022. Oltre alla nomina quale amministratore apostolico, al vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e Friburgo sono stati «conferiti i diritti, le facoltà e gli uffici che, secondo le norme del diritto, spettano ai vescovi diocesani». Il vescovo De Raemy, questa mattina in conferenza stampa, lo ha subito detto: «Ormai posso dire "nostra" diocesi, anche se da parte mia questa particolare appartenenza, iniziata proprio adesso per volontà del Santo Padre Francesco, è per definizione provvisoria: serve da preparazione all'arrivo di un nuovo vescovo diocesano».
La rinuncia
Valerio Lazzeri questa mattina ha reso ufficiali le sue dimissioni: «Il Santo Padre, dopo aver benevolmente accolto le ragioni da me presentate, ha accettato la mia rinuncia spontanea al governo pastorale della Diocesi di Lugano». Il "Rescriptum ex audientia Ss.mi" del 5 novembre 2014 prevede (all'art. 4) infatti la possibilità per un vescovo di dimettersi: «Degno di apprezzamento ecclesiale è il gesto di chi, spinto dall'amore e dal desiderio di un miglior servizio alla comunità, ritiene necessario per infermità o altro grave motivo rinunciare all'ufficio di Pastore prima di raggiungere l'età di settantacinque anni». Disposizioni sulla rinuncia dei Vescovi diocesani e dei titolari di uffici di nomina pontificia approvate da Papa Francesco che, ovviamente, si basano su precedenti atti - come il decreto Christus Dominus dei Padri del Concilio Vaticano II, il Motu proprio Ecclesiae Sanctae di Paolo VI - e che partono da un presupposto: «Il grave peso del ministero ordinato, da intendersi come servizio (diakonia) al Popolo santo di Dio, richiede, a coloro che sono incaricati di svolgerlo, di impegnarvi tutte le proprie energie. In particolare, il ruolo di Vescovo, posto di fronte alle sfide della società moderna, rende necessari una grande competenza, abilità e doti umane e spirituali».
Termini che fanno pensare alle parole pronunciate davanti alla stampa da Lazzeri: «Negli ultimi due anni è andata crescendo dentro di me una fatica interiore che mi ha progressivamente tolto lo slancio e la serenità richiesti per guidare in maniera adeguata la Chiesa che è a Lugano». E ancora: «Ve lo dico a cuore aperto: non riesco più a immaginarmi nella posizione che finora ho cercato sinceramente e con tutto il cuore di fare mia. Non riesco più a vedere un modo di interpretare e di vivere la missione di vescovo di Lugano autentico e sostenibile per me e, di conseguenza, veramente proficuo per tutti».
L'amministratore apostolico
L'amministratore apostolico è un prelato a cui il Santo Padre affida il governo temporaneo o permanente di una circoscrizione ecclesiastica cattolica. «Anche se gli sono concesse tutte le facoltà del Vescovo diocesano - si legge nel «Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi Apostolorum successores» -, il regime della diocesi è quello della sede vacante, pertanto cessano gli uffici del Vicario Generale e dei Vicari episcopali, nonché la funzione dei Consigli presbiterale e pastorale. L’Amministratore Apostolico può però confermare, in forma delegata, il Vicario Generale e i Vicari episcopali, fino alla presa di possesso della diocesi da parte del nuovo Vescovo, ma non può prorogare i compiti dei Consigli, in quanto le loro funzioni sono svolte dal Collegio dei consultori».
È bene dirlo, la figura dell'amministratore apostolico non ha un termine. Mons. Alain De Raemy è stato nominato «a partire da oggi e fino alla presa di possesso canonica del vescovo da eleggere». Parlare delle tempistiche necessarie alla nomina di un nuovo vescovo è «attualmente prematuro», ha voluto precisare l'addetto stampa della Curia di Lugano. In talune circostanze la diocesi o una circoscrizione ecclesiastica ad essa equiparata può restare vacante anche per anni. «Riguardo a me, io voglio essere semplicemente qui con voi, con voi tutte e tutti - ha dichiarato stamattina -. Da oggi vorrei imparare a conoscere tutte le nostre realtà. Tutte! Sono qui per ascoltare, capire, aiutare a far risuonare un'armonia musicale dovuta proprio alla diversità degli strumenti. In modo che così si possa arrivare alla scelta di quel "capotavola" (il nuovo vescovo, ndr.) ideale che sappia valorizzare i molti carismi. Addolorato per il disagio, la sofferenza, la delusione, ma anche sereno e convinto di non poter in coscienza agire diversamente, oso contare sulla vostra comprensione, l'affetto e la vicinanza».
Il primo amministratore apostolico
Il primo amministratore apostolico in Ticino risale al 1884. Con la convenzione del 1. settembre 1884 tra la Santa Sede e la Confederazione Elvetica si ebbe una prima separazione delle parrocchie del cantone, fino ad allora rette in parte dalla diocesi di Como e in parte dall'arcidiocesi di Milano. Venne nominato un amministratore apostolico nella persona del già vescovo di Basilea Eugenio Lachat, che arrivò in Ticino il 10 agosto 1855 e morì solo un anno dopo, il 1. novembre. Suo successore fu Vincenzo Molo che resse la diocesi dal 1887 al 1904. Il 7 settembre 1888 papa Leone XIII eresse la diocesi di Lugano con la bolla Ad universam, con cui si elevò al titolo di cattedrale la collegiata di San Lorenzo a Lugano. Essa fu unita in perpetuo aeque principaliter alla diocesi di Basilea, e governata da un amministratore apostolico della Santa Sede. Con questo titolo si susseguirono Alfredo Peri-Morosini (1904-1916), Aurelio Bacciarini (1917-1935), Angelo Jelmini (1936-1968) e Giuseppe Martinoli (1968-1978). L’8 marzo 1971, in seguito alla convenzione del 24 luglio 1968 tra la Santa sede e la Confederazione Elvetica, l’amministrazione apostolica del Ticino si separò dalla diocesi di Basilea e in forza della bolla Paroecialis et Collegialis di Papa Paolo VI divenne diocesi indipendente; l’amministratore apostolico Giuseppe Martinoli divenne il primo vescovo di Lugano. Dal 1978 al 1986 fu vescovo di Lugano Ernesto Togni, a cui succedette nel 1986 Eugenio Corecco, sotto il cui episcopato si costituì l’Istituto Accademico di Teologia di Lugano, che divenne con decreto della Congregrazione per l’Educazione cattolica del 20 novembre 1993 una facoltà di Teologia.
Chi è Mons. Alain De Raemy
Alain De Raemy è nato il 10 aprile 1959 a Barcellona, da padre friburghese e madre vallesana. Terminata la scuola dell'obbligo in Spagna, è tornato in Svizzera per proseguire gli studi presso il Collegio dei Benedettini di Engelberg (Obvaldo) dove ha concluso la maturità in latino e inglese nel 1978. Dopo un anno di studi in architettura e diritto all'Università di Zurigo (1978-1979), ha deciso di cambiare indirizzo e ha iniziato il percorso in filosofia e teologia all'Università di Friburgo. In quell'ambito, fattasi più chiara la sua vocazione al sacerdozio, è entrato nel seminario diocesano di Losanna, Ginevra e Friburgo.
Nel 1986 ha ottenuto la licenza in ecclesiologia e il 25 ottobre di quell'anno è stato ordinato presbitero a Friburgo. I suoi primi incarichi sono stati quello di Vicario parrocchiale nella parrocchia di San Pietro a Yverdon, dal 1986 al 1988, e successivamente Parroco in solido a Losanna nelle parrocchie di sant'Amedeo, Sant'Andrea e dello Spirito Santo, dal 1988 al 1993. Nel frattempo, ha continuato i suoi studi telogici a Roma, alla Gregoriana e all'Angelicum. Ausiliare a Morges nel 1995, l'anno successivo è tornato a Friburgo come Parroco della Parrocchia di Cristo Re (1996-2004), parroco e canonico della Cattedrale di San Nicola nonché moderatore dell'Unità pastorale di Notre-Dame di Friburgo (2004-2006).
Il 1. settembre 2006 è stato nominato cappellano della Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano. Il 30 novembre 2013 è stato nominato Vescovo ausiliare della Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ricevendo l'ordinazione episcopale l'11 gennaio 2014 nella Cattedrale di San Nicola in Friburgo.
Mons. De Raemy è membro del presidio della Conferenza dei Vescovi svizzeri (CVS), all'interno della quale è responsabile dei dicasteri dei giovani, dei media e dei cappellani militari. È presidente della Commissione per il dialogo con i musulmani ed è membro di altri gruppi di riflessione.