Ticino/Italia

Chi è il «re degli orologi», titolare di una SA a Vacallo, finito in manette

Sui social è conosciuto come Ivan Szydlik, vanta 558.000 follower solo su Instagram, e dichiarava: «Fatturo 15 milioni l'anno, ma non pago tasse in Italia»
© Instagram (@ivanszydlik)
Red. Online
14.06.2024 15:30

Six Watch SA a Vacallo è una Società anonima nel ramo «Altro commercio con prodotti diversi». La dirigenza dell’azienda, fondata il 7 dicembre 2023, è composta da una persona. Lo scopo? La compravendita di oggetti mobili, in particolare orologi, souvenirs, oreficeria e ogni altro prodotto commerciale, la compravendita e il noleggio di autovetture. È quanto si legge nel registro di commercio del canton Ticino. Perché ve ne parliamo? Perché il suo fondatore è stato arrestato ieri dalla Guardia di finanza di Verbania nell'ambito di un'inchiesta della procura di Milano per truffa aggravata, autoriciclaggio e abusivismo finanziario. Questa mattina era fissato l'interrogatorio di garanzia, nel carcere di San Vittore di Milano davanti al gip Alessandra Di Fazio.

La notizia è rimbalzata su tutti i media italiani. Ma l'uomo, seguitissimo sui social, avrebbe (anche) un'abitazione a Lugano. Su Instagram è conosciuto come Ivan Szydlik – ed è visibile un numero di cellulare svizzero – e ha 558.000 follower. Viene considerato «il re della rivendita di orologi di lusso», perché spiega ai suoi «seguaci» come comprare un orologio e rivenderlo a prezzi più alti. «Potrete investire anche voi e far fruttare il vostro denaro come faccio io. Chiunque potrà provare a cambiare la propria posizione economica e la propria vita». Lui raccontava di venderne tra i 25 e i 30 a settimana, guadagnando circa 850 mila euro al mese. «Fatturo 15 milioni all'anno, ma non pago le tasse in Italia. In Italia fatturo poco o niente». 

Rolex, Audemars Piguet. Dei quali però, stando alle indagini partite oltre un anno fa e coordinate dal pm Carlo Scalas, pubblicava sui profili i finti annunci di vendita, incassava gli anticipi e poi spariva, senza mai consegnare gli orologi. Il tutto, secondo la procura milanese, con un braccio destro, un 51.enne piemontese originario del circondario di Verbania. A questo si aggiungerebbe l’attività di compravendita delle quote di società fittizie, «scatole vuote» come le definiscono i finanzieri.

«Ivan Szydlik» è stato arrestato giovedì mattina a Milano. Nei suoi confronti, il gip di Milano ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere, ritenendo che sussista «un intenso pericolo di reiterazione e il pericolo di fuga». Il suo avvocato difensore, Giampaolo Marra, ha spiegato che questa mattina avrebbe chiesto «quantomeno i domiciliari», durante l'interrogatorio di garanzia: «Contestazioni di questo tipo normalmente non portano a misure cautelari, il mio assistito è stato arrestato a casa a Milano, dove abita stabilmente con la compagna e con i figli, per cui non credo che sussista il pericolo di fuga, ma ognuno fa le proprie valutazioni».

Szydlik è spesso ritratto insieme ai vip. Recentemente è stato intervistato alla Zanzara di RAdio24. Ma è finito anche su rotocalchi di gossip come Eva 3000 e Mio Gossip, che rilanciavano le sue iniziative benefiche e la sua vita «a 5 stelle luxury», tra auto di lusso, feste e vacanze. Di lui si erano occupate anche Le Iene, a inizio 2023, definendolo «uno dei 100 uomini più ricchi d'Italia». «Di mestiere fa il reseller», dicevano di lui in un servizio dedicatogli dalla Rai. Le Iene hanno intervistato alcune persone che si sono buttate negli investimenti che prometteva tramite la sua azienda Time & Gold, con la quale aveva creato un token di criptovaluta. Una società «garanzia di stabilità e profitto» – così veniva pubblicizzata – che ha attirato un'ottantina di soci. Soggetti che hanno investito ingenti somme di denaro.

Oltre che in Italia, le attività illecite sarebbero state compiute anche in Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Serbia, Belgio, Germania e Inghilterra. Dalle indagini è emerso che l'uomo ha anche costituito una società e creato, appunto, un token di criptovaluta, avviando un'attività abusiva di offerta al pubblico di prodotti finanziari, attraverso la promozione e il collocamento a distanza di valuta virtuale. Secondo il gip, «Ivan Szydlik», che ha un precedente per bancarotta fraudolenta, e il suo complice «dimostravano pervicacia criminale» e una «elevata professionalità a delinquere e capacità di allargare le maglie del loro business, passando in poco tempo dal commettere la prima truffa [...] alla creazione di società ad hoc» attraverso le quali «far perdere le tracce del denaro illecitamente acquisito».