Israele

Chi è Mohammed Deif, che ha lanciato l'operazione «Alluvione al-Aqsa»

Soprannominato «fantasma» di Gaza, è considerato il leader militare di Hamas
L'ultima foto disponibili, risalente al 2000-2001.
Red. Online
09.10.2023 12:32

«Alluvione al-Aqsa». Così, sabato, il capo dell'ala militare di Hamas a Gaza, Mohammed Deif, ha definito il lancio di razzi e l'ingresso di miliziani armati dalla Striscia verso Israele. «Abbiamo avvisato più volte il nemico sionista ma abbiamo sempre avuto dei rifiuti», è il testo diffuso sul web da Hamas. Deif – di cui è stato mostrato solo un profilo oscurato del volto – ha precisato che l'operazione rappresenta una reazione «alla profanazione dei luoghi santi a Gerusalemme» e al costante rifiuto da parte di Israele di «liberare i nostri prigionieri». Ha affermato che i miliziani hanno avuto ordine di «non uccidere donne e bambini» e ha fatto appello a tutti i palestinesi di unirsi alla lotta armata. «Il nemico è più debole di quanto non si pensi». Ma chi è Mohammed Deif?

Si chiama (pare) Mohammed Diab al Masri, mentre Mohammed Deif è il suo «nome di battaglia». Ed è l’uomo più ricercato da Israele. Nato a Khan Younis, a Gaza, «ha potuto studiare» (probabilmente Biologia), scrive il Corriere della Sera. È cresciuto sotto l’ala di Yaya Hayyash, «l'ingegnere» di Hamas, il coordinatore degli attacchi suicidi a metà degli anni Novanta che ha tentato di sostituire quando è stato ucciso. Capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam dal luglio 2002, si è unito a Hamas nel 1990 e negli ultimi vent’anni è sopravvissuto a diversi tentativi di uccisione. In un raid del 2014 ha perso la moglie e una figlia, mentre il più recente tentativo conosciuto di eliminarlo risale all’operazione «Guardiano delle Mura» del 2021.

L’ultima sua foto risale al 2001, quando fu rilasciato da un carcere dell’Autorità nazionale palestinese. Di lui si sa poco o nulla – se non i messaggi registrati e postati sul web –, tanto da essere soprannominato il «fantasma» di Gaza. Gli viene attribuito di avere progettato i razzi Qassam che stanno piovendo su Israele. Ma sarebbe anche colui che è riuscito a far crescere l’arsenale di Hamas. Sempre lui sarebbe l'ideatore della «metropolitana di Gaza», la rete di tunnel per infiltrare uomini e armi. È considerato dall’intelligence dello Stato ebraico la mente di tutti i più sanguinosi attentati suicidi in territorio israeliano degli anni Duemila.

Si parla di sei-otto episodi di azioni mirate per ucciderlo. Diverse fonti concordano che i raid, negli anni, lo avrebbero lasciato cieco da un occhio e su una sedia a rotelle. Aspetti che hanno contribuito ad accrescere la «leggenda» intorno al suo personaggio, soprattutto tra i palestinesi. «Mantiene un basso profilo e vive nascosto tra la gente – raccontava Imad Falouji, ex leader di Hamas e fondatore delle Brigate al-Qassam –. Si muove con diverse identità e diversi passaporti e finora è riuscito a nascondersi perché gira con una cerchia molto ristretta di persone. È per questo che è ancora vivo».

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