Francia

«Chi sapesse degli abusi sessuali commessi dall’Abbé Pierre non sono in grado di dirlo»

Lo dice mons. Eric de Moulins- Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese, parlando del caso legato all'apostolo dei poveri accusato di numerosi episodi di molestie sessuali
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Ats
12.09.2024 13:18

«Chi sapeva» degli abusi sessuali su diverse donne commessi dall’Abbé Pierre «non sono in grado di dirlo. È certo che alcuni vescovi sapessero. Occorrerà un'inchiesta storica». Lo dice mons. Eric de Moulins- Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese, parlando del caso legato all'apostolo dei poveri accusato di numerosi episodi di molestie sessuali.

Il presidente dei vescovi, parlando alla radio cattolica francese, fa sapere che si tratta di un dossier «scarno» contenente «qualche lettera» che dimostrerebbero comunque che l'ufficio centrale dei cardinali dell'epoca, «era a conoscenza del comportamento» Mons. de Moulins- Beaufort ha raccontato che negli anni ’50, quando i suoi comportamenti cominciavano a emergere, «la Chiesa ha cercato di aiutarlo, imponendogli un soggiorno psichiatrico in Svizzera» e un accompagnatore. Quanto però al grado di conoscenza di questi fatti all'interno della Chiesa, Eric de Moulins-Beaufort ha assicurato di «non poter dire» chi sapesse cosa.

«Alcuni vescovi conoscevano certamente un certo numero di fatti, ma quali esattamente? Ci vorrà un'indagine storica per dirlo e incoraggio fortemente l'indagine che Emmaüs ha appena aperto. A quanto pare, l'abate Pierre è sempre riuscito a aggirare questo problema». Il sacerdote inoltre «non viveva in un contesto ecclesiale, viveva con Emmaüs» e «è soprattutto qui che dobbiamo cercare di capire». Il presidente dei vescovi invita però a non pensare che la Chiesa non abbia fatto nulla.

«Ha fatto ciò che poteva fare nel contesto storico dell'epoca. Oggi, non sarebbe assolutamente sufficiente ma nel contesto dell'epoca era qualcosa». La cosa «inquietante» - ha aggiunto - è come sia stato poi possibile un «black-out» totale sulla vicenda per più di mezzo secolo.