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«Ci saranno gravi impatti se la Romania si allontana dall'Occidente»

Gli Stati Uniti hanno messo in guardia il Paese europeo dopo la vittoria al primo turno delle presidenziali dell'estremista e filo-russo Calin Georgescu – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Ci saranno gravi impatti se la Romania si allontana dall'Occidente»
Red. Online
05.12.2024 06:00
17:14
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L'intelligence denuncia «un'azione ibrida aggressiva di Mosca» sulle elezioni in Romania

Gli Stati Uniti chiedono un'inchiesta approfondita sulle influenze della Russia sulle elezioni presidenziali e legislative in Romania, importante alleato di Washington nella NATO, dopo che a pochi giorni dal secondo turno delle elezioni presidenziali di domenica prossima il Consiglio supremo della difesa nazionale a Bucarest ha declassificato documenti in cui si denuncia un'«azione ibrida aggressiva della Russia» sulle elezioni che ha portato al risultato sorprendente, al primo turno, del candidato indipendente, ma con posizioni di estrema destra, filorusse e populista Calin Georgescu (23% delle preferenze) e a più del 30% dei voti per le forze di estrema destra alle legislative.

La Romania è stata oggetto di azioni coordinate, in modo particolare sulle reti sociali, in vista del primo turno delle presidenziali del 24 novembre. La vittoria di Georgescu è stata il risultato di una campagna sui social orchestrata con ogni probabilità da «un attore statale», rivelano i documenti desecretati.

La Russia ha sostenuto Georgescu su TikTok con diversi metodi, inclusi account coordinati, algoritmi per rafforzare la sua presenza sulla rete e promozioni a pagamento. Sono stati reclutati influencer per promuovere Georgescu sia in modo diretto, con messaggi di sostegno, che indiretto, con messaggi neutrali ma contenenti etichette a lui associate.

Decine di account TikTok hanno usato il logo dei servizi di intelligence e il titolo di Brigata anti-terrorismo, con migliaia di follower e centinaia di migliaia di like ai post pubblicati, si legge ancora nei documenti declassificati. Una campagna costosa laddove Georgescu ha invece dichiarato zero spese elettorali.

I dati di accesso ai diversi siti sulle elezioni ufficiali sono poi stati pubblicati sulle piattaforme associate ai cybercriminali in Russia, forse procurati da violazioni ai legittimi utenti o sfruttando il server.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha espresso «la preoccupazione» per la scelta dei romeni nel processo elettorale dopo la diffusione del rapporto del Consiglio supremo, pur ribadendo che gli Stati Uniti non interferiscono con il processo elettorale.

La Romania è un partner NATO al confine con l'Ucraina e il suo ruolo non può essere messo in discussione da «attori stranieri che cercano di portare via la Romania dalle sue alleanze occidentali», ha sottolineato il portavoce.

Da parte sua la Commissione europea ha inviato a TikTok un ordine di conservazione dei dati ai sensi del Digital Services Act (DSA), ha dichiarato Thomas Reigner, portavoce dell'esecutivo europeo durante un briefing con la stampa a Bruxelles.

La piattaforma dovrà «congelare e conservare» tutti i dati relativi al processo elettorale in Romania e metterli a disposizione della Commissione, affinché questa possa analizzare come TikTok si sia mossa per contrastare rischi sistemici per l'integrità delle elezioni, come previsto dal DSA.

L'esecutivo UE «ha ricevuto e sta lavorando» su questi documenti, conferma Reigner, e ha imposto a TikTok - con cui è «in contatto» - di consegnare i dati entro il 13 dicembre.

La Commissione ha pure convocato per domani una riunione tra i coordinatori dei servizi digitali dei paesi europei «per discutere di tutte queste questioni, Inoltre, abbiamo sollevato la questione in una task-force informale sulla crisi informatica, che comprende la Commissione, ma anche il Servizio di azione esterna europeo, Europol ed Enisa», l'agenzia di cybersicurezza dell'UE.

Se l'esecutivo UE riscontrasse che TikTok non ha preso misure adeguate di contrasto ai rischi di manipolazione elettorale, tra le opzioni si prospetta una sospensione »temporanea e ipotetica« della piattaforma a livello europeo, ha puntualizzato il portavoce.

17:12
17:12
Zelensky: «Dall'ONU e dalla Croce Rossa poco aiuto sui prigionieri ucraini»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lamentato che il suo paese non ha ricevuto «molto» aiuto dalle Nazioni Unite e dal Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) per il rimpatrio degli ucraini, compresi i bambini, detenuti in Russia.

«Attualmente riceviamo molta assistenza da organizzazioni come l'ONU o il Comitato internazionale della Croce Rossa per proteggere e garantire il rimpatrio dei prigionieri ucraini detenuti in Russia? In realtà, no», ha detto Zelensky durante una conferenza sui diritti umani a Kiev.

«3'767 prigionieri ucraini sono stati rimpatriati (in Ucraina)», ha aggiunto il presidente ucraino. «Stiamo valutando varie possibilità di negoziazione, sia politica che legale, per liberare i nostri concittadini. Crediamo che il crimine non sia solo il fatto che la Russia tenga prigionieri e maltratti così tanti nostri concittadini, ma anche che molte forze internazionali non abbiano ancora compiuto ogni sforzo per porre fine a questo crimine, per assicurare il rilascio di queste persone e per punire la Russia per tutto ciò che la sua guerra ha causato», ha aggiunto Zelensky.

La Russia tiene prigionieri migliaia di soldati e un numero imprecisato di civili ucraini. Kiev chiede anche il ritorno di quasi 20'000 minori «deportati o sfollati con la forza» da Mosca dall'inizio dell'invasione nel 2022.

15:32
15:32
Mosca chiude il consolato polacco a San Pietroburgo

La Russia ha ordinato la chiusura del consolato polacco a San Pietroburgo come ritorsione per la chiusura da parte di Varsavia del consolato russo a Poznan. Lo ha reso noto il ministero degli esteri di Mosca, mentre Serghei Lavrov si trova a Malta per il summit dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

«Tre membri del personale diplomatico del consolato generale della Repubblica di Polonia a San Pietroburgo sono stati dichiarati persona non grata», si legge nel comunicato del ministero, che ordina ai diplomatici polacchi di lasciare la Russia entro il 10 gennaio 2025.

Il ministro degli esteri polacco Radoslaw Sikorski ha risposto alla notizia invitando alla sospensione della Russia dall'OSCE a causa dell'invasione dell'Ucraina. «La Russia sta distruggendo l'Ucraina, ma sta anche distruggendo il futuro del suo paese. Finché non porrà fine a questa guerra brutale, la sua adesione all'OSCE dovrebbe essere sospesa - ha dichiarato Sikorski ai giornalisti dopo aver boicottato l'intervento di Lavrov al vertice -. Se gli atti di distrazione e terrorismo continueranno, chiuderò il resto dei consolati russi presenti in Polonia.»

14:29
14:29
Lavrov parla all'OSCE, diversi delegati lasciano la sala

Alcune delegazioni europee, tra cui le delegazioni dei paesi baltici e della Polonia, guidata dal ministro Radoslaw Sikorski, hanno lasciato la sala del vertice ministeriale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) non appena il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha preso parola.

Sono rimaste in sala invece la maggioranza delle delle delegazioni tra cui quella statunitense guidata dal segretario di Stato Antony Blinken.

«L'Osce esiste solo con la regola del consenso e oggi questo consenso non c'è più. Oggi l'Osce è vittima della politica di Washington che ne vuole prendere il controllo. A Washington ormai soggiogare la Nato non basta più, ormai vuole controllare l'Ue e l'Osce, vuole estendere il suo controllo sul Pacifico, sul Golfo di Taiwan e sulla penisola di Corea», ha detto Lavrov.

«In questo contesto si continuano a sentire menzogne, dall'inizio della guerra in Ucraina sino ad oggi come quando a Bucha (Ucraina) i cadaveri vennero posizionati a favore delle telecamere della Bbc (l'emittente pubblica britannica), l'Ucraina ha mentito e continua a mentire sulle reale andamento della guerra», ha aggiunto Lavrov.

«Quando la Russia dice di voler parlare di pace mente, guardate le loro azioni: continuano a bombardare civili e minacciare una catastrofe nucleare. Queste azioni richiedono risposte, dobbiamo portare la Russia ad accettare la pace, con la forza e non con l'acquietamento. L'abbiamo visto il loro piano di pace a Bucha e a Mariupol, non possiamo permetterci di credergli. La Russia vuole una seconda Yalta, vuole il ritorno delle zone di influenza, non possiamo cedere al loro inganno», replicato il ministro degli esteri ucraino Andrij Sybiha durante il suo discorso al vertice ministeriale dell'Osce.

«Siamo stati colpiti da uno tsunami di disinformazione da parte di Sergei Lavrov, ma non lasciamo che le sue parole ci ingannino qui non si parla di sicurezza della Russia ma del progetto imperiale della Russia che mira a cancellare l'Ucraina dalle cartine geografiche», ha dal canto suo affermato il ministro degli esteri statunitense Blinken.

«Nel 2014 (il presidente russo Vladimir) Putin disse che il popolo della Crimea e il popolo ucraino erano parte del popolo russo. Nel 2021 in un articolo accademico Putin sottolineò che l'Ucraina è uno stato artificiale e che un giorno dovrà essere riunito alla madre Russia. Questo è quello che pensa la Russia, è con questo che dobbiamo confrontarci», ha aggiunto Bliken.

10:47
10:47
Russia-Corea del Nord: entrato in vigore il patto strategico

È entrato ufficialmente in vigore il Trattato di partenariato strategico globale tra la Russia e la Corea del Nord, che prevede tra l'altro assistenza militare reciproca in caso di attacco a uno dei due paesi.

Il protocollo di ratifica è stato firmato a Mosca dal viceministro degli esteri russo Andrei Rudenko e dal suo omologo nordcoreano Kim Jong Kyu. Il trattato era stato firmato lo scorso giugno a Pyongyang durante una visita del presidente russo Vladimir Putin.

«L'entrata in vigore del trattato - afferma il ministero degli esteri russo in un comunicato - contribuirà allo sviluppo di un'interazione bilaterale articolata in conformità con il nuovo livello strategico delle relazioni di amicizia e cooperazione russo-coreane , in linea con l'obiettivo di costruire un nuovo mondo multipolare e giusto, e costituirà un contributo stabilizzante alla costruzione di un sistema di sicurezza indivisibile nell'Asia nordorientale e nella regione Asia-Pacifico nel suo insieme».

09:59
09:59
Russia-USA: telefonata tra i capi di Stato maggiore sull'Ucraina

I capi di Stato maggiore statunitense e russo hanno avuto una conversazione telefonica sull'Ucraina e altri argomenti relativi alla sicurezza, secondo quanto riferiscono vari media statunitensi ripresi dalle agenzie di stampa di Mosca.

Il colloquio tra il capo di Stato maggiore interforze degli Usa Charles Brown e il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov è avvenuto il 27 novembre su richiesta di quest'ultimo, ha indicato il portavoce di Brown, Jereal Dorsey.

I due generali hanno «discusso una serie di questioni di sicurezza globali e regionali, incluso il conflitto in Ucraina», ha aggiunto il portavoce.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Nella notte, le forze di difesa aerea russe hanno distrutto e intercettato 16 droni ucraini sulle regioni di Bryansk, Belgorod e Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo. Nel dettaglio, 14 droni sono stati annientati sul territorio della regione di Bryansk e uno ciascuno su Belgorod e Kursk.

Intanto gli Stati Uniti hanno messo in guardia contro «gravi impatti negativi» se la Romania si allontanasse dall'Occidente, dopo la vittoria al primo turno delle presidenziali dell'estremista e filo-russo Calin Georgescu. «Gli sforzi della Romania per ancorarsi alla comunità transatlantica non possono essere vanificati da attori stranieri che cercano di spostare la politica estera del Paese lontano dalle sue alleanze occidentali», ha detto in un comunicato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, alludendo alle accuse delle autorità di Bucarest di interferenza russa nelle elezioni, in vista del ballottaggio di domenica prossima.