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Cieli caliginosi e nuvolosità, il sole torna domenica

Venti da sudest hanno portato nuvolosità estesa e nella notte anche qualche goccia di pioggia – Cosa c'entrano gli incendi attivi in Canada?
© MeteoSvizzera
Red. Online
29.06.2023 14:20

Non è un cielo da ponte di San Pietro e Paolo, anche se la temperatura è piacevole (la massima è di 25 gradi). Venti da sudest hanno portato nuvolosità estesa e nella notte anche qualche goccia di pioggia, scrive MeteoSvizzera. Oggi pomeriggio è possibile qualche schiarita. Domani, venerdì, il tempo sarà molto nuvoloso con alcuni rovesci, in parte temporaleschi, alternati a pause asciutte. Verso sera, poi, si prevede passaggio a tempo asciutto. La giornata di sabato inizierà almeno in parte con tempo soleggiato, per poi annuvolarsi nel pomeriggio (con qualche rovescio o temporale non escluso). Domenica, infine, tornerà il sole e la massima salirà a 29 gradi.

MeteoSvizzera, nel suo blog, parla però anche di un altro evento: la nuvolosità e la colorazione particolare dei cieli di questi giorni è in parte dovuta all'influsso negli alti strati dell'atmosfera delle nubi di particelle provenienti dagli incendi in Quebec. Come? Ebbene sì. L'arrivo dei fumi degli incendi dal Canada era previsto da più giorni dai modelli globali, e la loro presenza in Europa, e in particolare la Svizzera, è stata confermata ieri. La nuvolosità presente a sud delle Alpi, invece, è stata sottovalutata dai modelli di calcolo locali, come anche da chi presidiava la sala previsioni.

Pur sapendo che l'aumento dei nuclei di condensazione, dovuti alla presenza di fumi o polveri, può generare maggiore formazione di strati nuvolosi, stimare l'impatto effettivo nella riduzione del soleggiamento al suolo resta una sfida, spiegano dall'Ufficio federale di meteorologia e climatologia. La maggiore concentrazione di Aerosol dovuti agli incendi, provenienti da ovest e transitati dal Quebec sopra l'Atlantico, si trovava ieri su Francia orientale e Germania occidentale, toccando la Svizzera, in particolare il versante nordalpino. La presenza di fuliggine, in gergo Black Carbon BC, è stata confermata dalle misurazioni di aerosol effettuate alla Jungfrauchjoch, nella stazione di misurazioni scientifiche dell'instituto Paul Sherrer. Ieri i valori sono nettamente saliti rispetto ai giorni precedenti (Natural Resources Canada stima che siano bruciati quasi 6 milioni di ettari, un'area grande quasi una volta e mezza la Svizzera).

Quindi, un'ultima considerazione: «Il mondo è piccolo!», scrive MeteoSvizzera. Le correnti atmosferiche, come anche marine, non conoscono confini. Eventi situati a 5.800 chilometri da noi possono toccarci direttamente influenzando la situazione meteorologica. «Oggi si tratta di fuliggine di incendi che ci ha rubato qualche ora di sole, domani potremmo trovarci a fare i conti con situazioni ben più problematiche».