Cinque miliardi di franchi fino al 2036: il sostegno svizzero all'Ucraina
Sin dall’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio del 2022, la Confederazione si è adoperata per soddisfare i bisogni umanitari della popolazione e sostenere lo sviluppo economico come anche la ricostruzione a lungo termine del Paese. Questo aiuto si fonda sulla cooperazione già esistente con l’Ucraina e sarà intensificato nei prossimi 12 anni, come deciso dal Consiglio federale durante la sua seduta del 10 aprile 2024. L’Esecutivo prevede di stanziare complessivamente 5 miliardi di franchi fino al 2036. In una prima fase, fino al 2028, verranno utilizzati circa 1,5 miliardi di franchi provenienti dal bilancio della cooperazione internazionale (CI). Con questo sostegno la Svizzera invia un forte segnale di solidarietà alle persone colpite dal conflitto e contribuisce a una maggiore stabilità nel continente europeo.
Nell’ambito di un’analisi dei danni e dei bisogni cofinanziata dalla Svizzera, la Banca Mondiale ha stimato che i fondi necessari per la ricostruzione in Ucraina ammontino a 486 miliardi di dollari statunitensi (circa CHF 440 mia.). La Confederazione sta già sostenendo progetti nel Paese colpito dal conflitto per ripristinare le infrastrutture civili distrutte nei settori dell’energia elettrica, delle strade e della sanità. Inoltre, nel luglio del 2022, in occasione della Ukraine Recovery Conference di Lugano, Svizzera e Ucraina hanno avviato insieme il processo politico su vasta scala finalizzato alla ricostruzione, i cui capisaldi, così come i Principi di Lugano, sono stati concordati proprio in quel contesto da 59 delegazioni di Stati e organizzazioni internazionali.
Per queste e altre misure a favore della popolazione ucraina segnata dalla guerra, la Confederazione ha stanziato finora circa 3 miliardi di franchi, dei quali quasi 425 milioni provenienti dal bilancio della CI e indicativamente 2,5 miliardi dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che li ha impiegati per accogliere e sostenere le persone beneficiarie dello statuto di protezione S in Svizzera.
Con le misure finora attuate e con quelle previste sul campo, il nostro Paese contribuisce anche alla stabilità in Europa e alla riduzione dei flussi migratori, oltre a rafforzare indirettamente la propria sicurezza, prosperità e indipendenza.
Sostegno alla ricostruzione
Nei prossimi 12 anni il Consiglio federale intende aumentare il sostegno alla ricostruzione in Ucraina e incentivare la collaborazione con il settore privato, obiettivi per i quali prevede di stanziare complessivamente 5 miliardi di franchi fino al 2036. Tenuto conto dell’attuale situazione finanziaria della Confederazione, l’Esecutivo propone un approccio articolato in più fasi. Fino al 2028 i fondi per sostenere l’Ucraina (CHF 1,5 mia.) saranno attinti dal bilancio della CI. Il Consiglio federale ne farà apposita richiesta al Parlamento nel quadro della Strategia CI. Per la fase compresa tra il 2029 e il 2036 l’Esecutivo intende valutare anche altre fonti di finanziamento (oltre alla CI) per coprire i restanti 3,5 miliardi di franchi.
Durante la sua seduta odierna, il Governo ha inoltre incaricato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di elaborare un programma nazionale comune per l’Ucraina, dotato di meccanismi di controllo ad hoc, che dovrà garantire un sostegno mirato ed efficace orientandosi ai sette Principi di Lugano: 1) partenariato, 2) riforme, 3) trasparenza, responsabilità e Stato di diritto, 4) partecipazione democratica, 5) impegno multi-stakeholder, 6) parità di genere e inclusione, 7) sostenibilità.
Il Consiglio federale ha anche incaricato il DFAE di definire – insieme al DEFR e ai dipartimenti interessati – un’organizzazione di progetto per la gestione strategica del programma nazionale. In concreto è prevista la creazione di un gruppo direttivo interdipartimentale guidato da un delegato o una delegata del Consiglio federale per l’Ucraina soggetto all’approvazione dell’Esecutivo stesso.