Guerra

«Cinque neonati trovati in decomposizione all'ospedale al-Nasr»

L'orrore del conflitto passa dal racconto di un giornalista e si mischia a quello di un infermiere: «Mi sentivo come se stessi lasciando indietro i miei figli»
© KEYSTONE (AP Photo/Fatima Shbair)
Red. Online
04.12.2023 20:00

«Il crollo quasi totale e gli attacchi ai servizi medici e sanitari in tutta Gaza, in particolare nelle aree settentrionali, minacciano la vita di tutti i bambini della Striscia. Nelle ultime 24 ore l'assistenza medica negli ospedali pediatrici Al-Rantisi e al-Nasr è quasi cessata, con solo un piccolo generatore che alimenta le unità di terapia intensiva e di terapia intensiva neonatale. Due giorni fa l'ospedale pediatrico di al-Nasr è stato nuovamente danneggiato da un attacco che ha colpito anche le attrezzature salvavita». Era l'11 novembre 2023 e a lanciare l'(ennesimo) allarme era stata l'UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia. Le notizie che arrivano oggi da quell'ospedale, l'al-Nasr sono spaventose, a dir poco scioccanti. «L'aggressione israeliana ha costretto un infermiere a lasciare indietro i bambini. Sono stati trovati in decomposizione», titola un articolo del Washington Post.

È una storia di guerra. Una, tra le tantissime. Dire che lasci l'amaro in bocca è davvero riduttivo. Tutti hanno in mente le immagini dei bambini nati prematuri all'ospedale al-Shifa, avvolti in fogli di alluminio e posizionati vicino all'acqua calda. Sette erano morti dopo lo spegnimento delle incubatrici per mancanza di energia, altri erano stati trasferiti in Egitto. Quello che oggi racconta il Washington Post è accaduto nell'ospedale al-Nasr e l'epilogo è tristissimo. Narra di un infermiere che si prendeva cura di cinque bimbi fragili, nati prematuri, di cui non si conosceva la sorte dei genitori dopo un mese di guerra. Erano in terapia intensiva. Avevano bisogno di ossigeno e di farmaci somministrati a intervalli regolari. Al culmine dell'assalto da parte delle forze di Difesa israeliane, il personale è stato esortato più volte a lasciare la struttura medica. Ma le ambulanze non potevano raggiungere in sicurezza l'al-Nasr per trasportare i feriti, e i medici si rifiutavano di andarsene senza i loro pazienti. Non c’erano respiratori portatili o incubatrici per trasportarli.

Quando l'Idf ha lanciato l'ultimatum, l'infermiere ha preso il bimbo «più forte», l'unico che avrebbe potuto sopravvivere all'evacuazione, adatto a sopportare una temporanea interruzione della fornitura di ossigeno, e insieme alla famiglia si è spostato a Sud, come richiesto. Ha lasciato gli altri in ospedale, attaccati ai respiratori. «Mi sentivo come se stessi lasciando indietro i miei figli», ha raccontato l'uomo, un palestinese che lavora con Medici Senza Frontiere. 

Due settimane dopo, la pausa nelle ostilità ha permesso a un giornalista di Gaza di avventurarsi nell’ospedale. Nel reparto di terapia intensiva neonatale, Mohammed Balousha ha fatto la terribile scoperta. I corpi in decomposizione dei quattro bambini. «Mangiati dai vermi. Anneriti dalla muffa. Sbranati dai cani randagi». Inorridito da quell'immagine, ha girato un video spiega il Washington Post.    

Le polemiche

Sul caso dei neonati abbandonati in terapia intensiva sono già scoppiate le polemiche. Il Washington Post ha ricostruito alcune delle conversazioni avvenute in quel periodo tra l'al-Nasr, l'adiacente centro oncologico pediatrico al-Rantisi, e il Coordinatore delle attività governative nei Territori (COGAT) braccio del Ministero della Difesa israeliano. Il portavoce dell’IDF Doron Spielman ha scritto su X: «Non ci sono stati bambini prematuri morti e decomposti per colpa dell’IDF; probabilmente non esistono nemmeno bambini decomposti». Sarah Davies, portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gerusalemme, ha dichiarato che l’agenzia non ha fornito alcuna garanzia e non ha potuto raggiungere l’ospedale in sicurezza. «È necessario istituire un comitato investigativo internazionale indipendente per indagare sulla morte di cinque neonati palestinesi», ha dichiarato l’Euro-Med Human Rights Monitor. «I neonati sono stati lasciati soli dopo che il personale medico è stato evacuato con la forza dall’esercito israeliano dall’ospedale pediatrico al-Nasr di Gaza».

L’emittente Al-Mashhad ha trasmesso il video del giornalista Mohammed Balousha e ne ha fornito una copia al Post. Quest'ultimo ha verificato come questo fosse stato registrato all’interno del reparto di terapia intensiva neonatale di al-Nasr, confrontandolo con immagini della struttura risalenti a prima della guerra.

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