Cambiamento climatico

Clima: con +2 gradi a rischio un terzo delle stazioni sciistiche svizzere

Situazione ancora più drammatica nel resto dell'Europa: per gli Appennini sul filo del rasoio il 96% delle strutture
©Â KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Ats
28.08.2023 17:00

Se il riscaldamento globale raggiungerà i due gradi centigradi, un terzo dei comprensori sciistici situati nelle Alpi svizzere avrà problemi di innevamento. In Europa, oltre la metà di tutte le stazioni sciistiche saranno colpite. Lo indica un articolo della rivista «Nature Communications».

Lo studio, realizzato da ricercatori francesi e austriaci e pubblicato oggi, ha analizzato la situazione di 2234 località sciistiche in 28 Paesi europei. Tra queste, 203 comprensori sciistici si trovano nelle Alpi elvetiche, per una superficie totale di 144 chilometri quadrati.

Secondo lo studio, l'innevamento è considerato a rischio quando si verifica un anno con poca neve ogni due. In base a questo criterio, con un risaldamento atmosferico di 1,5 gradi la coltre bianca non sarà più assicurata nel 5% dei comprensori sciistici situati nelle Alpi nostrane.

Tale percentuale sale al 33% con un riscaldamento di 2 gradi. A +3 gradi l'inverno è a rischio per l'87% delle località sciistiche, percentuale che cresce al 99% con un riscaldamento climatico di 4 gradi.

Per correggere il tiro si può ricorrere all'innevamento artificiale. Ma anche i cannoni da neve hanno i loro limiti: con un tasso di innevamento del 50%, con un riscaldamento globale di due gradi il 27% dei comprensori sciistici europei sarebbe ancora esposto a un rischio molto elevato di carenza di neve, e il 71% con un riscaldamento di quattro gradi.

Nelle Alpi svizzere, con un tasso d'innevamento del 50% le stazioni a rischio sarebbero il 2% con un riscaldamento globale di 1,5 gradi, il 5% se la temperatura salirà di 2 gradi, il 12% con 3 gradi e il 38% con 4 gradi.

Secondo dati dell'Ufficio federale di statistica del 2021, nell'area alpina elvetica il 53% delle piste possono essere innevate artificialmente. Con l'aumento della produzione di neve artificiale, aumenta tuttavia anche il fabbisogno di acqua ed elettricità, sottolineato i ricercatori nello studio.

A livello europeo, la situazione delle Alpi svizzere è simile a quella delle Alpi francesi e austriache, così come la Scandinavia e la Turchia. Queste regioni sono quelle che, in base allo studio, riusciranno a sopportare meglio - o meno peggio - il riscaldamento globale.

In altre zone la situazione è invece drammatica per gli appassionati di sport invernali: negli Appennini con un riscaldamento di 2 gradi il 96% delle stazioni è a rischio. Con un innevamento artificiale del 50% delle piste, avranno una penuria di neve ancora il 75% delle località.

La situazione è difficile anche per le stazioni turistiche situate nella categoria «Francia/Svizzera, media montagna», che include anche le località elvetiche situate nelle Prealpi e nel Giura. Con un aumento delle temperature di 1,5 gradi, ci sarà penuria di neve nel 48% dei comprensori (nel 33% con un taso d'innevamento artificiale del 50%). Con un +2 gradi, ben l'80% è a rischio (percentuale che scende al 56% con i cannoni da neve).

Gli autori sottolineano comunque che le previsioni sull'innevamento si basano su ipotesi semplificate e che i loro risultati non devono essere considerati definitivi. L'obiettivo è offrire uno spunto di discussione per meglio considerare l'impatto del cambiamento climatico sull'industria dello sci alpino.