Clinton e UBS, storia complicata

NEW YORK - Una storia complicata, con le donazioni della banca svizzera UBS alla Fondazione della famiglia Clinton aumentate dopo il coinvolgimento dell'ex segretario di stato Hillary Clinton nel caso delle tasse di Ubs.
Poco dopo aver giurato per divenire segretario di stato, Clinton - candidata democratica alle elezioni del 2016 - si è incontrata con le autorità svizzere per discutere un tema importante: l'agenzia delle entrate americane, stava infatti indagando UBS per identificare gli americani che avevano conti segreti. Lo riporta il Wall Street Journal.
Se il caso fosse andato avanti, la maggiore banca svizzera si sarebbe trovata di fronte a una scelta difficile: rompere la legge sul segreto bancario svizzero o rifiutare di rispondere alle autorità americane e quindi trovarsi di fronte ad accuse penali. Con la mediazione di Clinton, in una mossa inconsueta per un diplomatico, le due parti hanno patteggiato. Da quel momento l'impegno e le donazioni di Ubs a favore della fondazione Clinton sono salite, passando dai meno di 60.000 dollari fino al 2008 ai 600.000 fino al 2014. Ubs ha anche pagato l'ex presidente Bill Clinton 1,5 milioni di dollari per partecipare ad alcune sessioni di domande e risposte, rendendo Ubs la maggiore fonte singola di entrate per discorsi da quando Bill Clinton ha lasciato la Casa Bianca.
"Non c'è alcuna prova di alcun legame fra il coinvolgimento di Hillary Clinton nel caso e le donazioni della banca alla Bill, Hillary e Chelsea Foundation. Ma il suo coinvolgimento con Ubs è un esempio di come le attività private e politiche dei Clinton si sovrappongano" mette in evidenza il Wall Street Journal. "Ubs è solo una delle aziende che sono impegnate con la Fondazione della famiglia Clinton e con il Dipartimento di Stato": ma il caso di Usa è diverso, inusuale perchè ha coinvolto Hillary Clinton nell'aiutare a "risolvere un problema per una banca straniera, entrando in un'area dove i pubblici magistrati stavano guidando"