Colombia, un nuovo scandalo scuote il presidente Petro
La stampa colombiana ha rivelato domenica che la campagna elettorale che ha portato al potere Gustavo Petro sarebbe stata sostenuta anche con denaro del contrabbandiere locale Diego Marín, alias «Grande Puffo», detenuto in Portogallo e accusato di diversi reati a Bogotà, che ne ha già chiesto l'estradizione a Lisbona.
Secondo la rivista colombiana Cambio, che lo definisce «lo zar del contrabbando», Marín ha cercato dal 2021 di infiltrarsi nella campagna di Petro con offerte di denaro. Il suo comitato di campagna aveva resistito ai tentativi di infiltrazione di Marin ma ora emerge che il catalano Xavier Vendrell, vicino a Petro, ha ricevuto da lui 125 mila dollari.
«Attraverso Xavier, il Grande Puffo ha cercato di infiltrarsi nella campagna elettorale e io ho ordinato di restituire il denaro», ha risposto Petro interpellato da Cambio.
Il presidente ha giustificato l'entrata dei 125 mila dollari con l'ingenuità di Vendrell. «Xavier non conosceva bene la Colombia e lo avevo avvertito che non tutti gli uomini d'affari erano corretti e che bisognava diffidare di tutti». Ci sarebbe voluto tempo perché Vendrell recuperasse tutto il denaro ricevuto e lo restituisse a Marín, fatto registrato in un video che Cambio ha visionato.
Non è il primo scandalo sulla campagna elettorale del 2022 di Petro. Suo figlio maggiore, Nicolás Petro, è infatti accusato di aver ricevuto denaro da persone legate al narcotraffico ma sembra che queste risorse non siano finite nelle casse elettorali dell'allora candidato Petro, ma che le abbia intascate il primogenito dell'attuale presidente della Colombia.