Come spostarsi a Lugano combinando bus, auto e bici
A Lugano, quasi l’ottanta percento dei chilometri vengono percorsi in automobile, spesso con uno o due persone a bordo. Si tratta di una delle percentuali più alte in Svizzera e in riva al Ceresio si vuole provare a invertire la tendenza e ridurre l’uso dell’auto. Come? Pianificando spostamenti in bicicletta, treno e in car pooling grazie a MixMyRide, l’app sviluppata grazie a una collaborazione pubblico-privato nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dall’Ufficio federale dell’energia.
Condivisione, non taxi
MixMyRide, presentata al Campus USI-SUPSI di Viganello e già scaricabile online, è stata progettata per pianificare e prenotare spostamenti multimodali che combinano il trasporto pubblico con il car pooling e la mobilità attiva. È basata su algoritmi che identificano la combinazione di mezzi di trasporto più efficiente, in termini di tempo o impatto climatico, per spostarsi da un luogo all’altro. «In aggiunta a quanto fanno i sistemi tradizionali di pianificazione degli spostamenti basati sul trasporto pubblico, MixMyRide considera anche le biciclette, i sistemi di bike-sharing e i passaggi in car pooling offerti da altri utenti, combinando in maniera ottimale più mezzi di trasporto in uno stesso spostamento» ha affermato Marco Derboni, ricercatore di IDSIA USI-SUPSI responsabile dello sviluppo del «motore intelligente» di MixMyRide. L’app offre una chat con cui mettersi d’accordo con il rider e suggerisce un compenso per dividere le spese di viaggio. Ma attenzione: chi si annuncia come «carpooler» non diventerà un tassista. «L’applicazione consente un numero limitato di corse ogni giorno», ha spiegato Mirko Baruffini, direttore generale della società BePooler SA che ha sviluppato l’applicazione.
Nuovi stimoli
Insomma, gli utenti di MixMyRide potranno scoprire nuovi modi di spostarsi, sia per il tempo libero sia per motivi di studio o lavoro. «Contribuiranno a ridurre gli impatti sociali e ambientali dell’automobile e al contempo potranno trovare nuovi stimoli per migliorare la propria forma fisica e socializzare con altre persone», ha sottolineato Baruffini. Certo, i trasporti pubblici non possono arrivare ovunque e l’app – ha affermato Francesca Cellina, responsabile del progetto e ricercatrice SUPSI – aiuterà a completare tratte rimaste scoperte, in modo da ottimizzare il servizio offerto da treni e bus.
Si cercano volontari
La SUPSI, capofila del progetto a livello nazionale, a Lugano si avvale della collaborazione di Lugano Living Lab, il laboratorio urbano di innovazione digitale e tecnologica della Città. Lanciato nelle regioni di Lugano, Ginevra e Winterthur-Zurigo, a partire da marzo di quest’anno e fino a febbraio 2024 il progetto entrerà nella sua fase di test. A questo scopo si cercano volontari, almeno mille, che vivano, studino o lavorino nel Luganese e siano interessati ad utilizzare l’applicazione, offrendo passaggi in car pooling e sperimentando le nuove opportunità di mobilità che essa suggerisce. «Da un punto di vista qualitativo, la fase di test permetterà di individuare quali fattori - incluse le caratteristiche del sistema insediativo e dello stile di vita - favoriscano o ostacolino la diffusione di una mobilità multimodale e meno dipendente dall’automobile», ha indicato Francesca Cellina. I volontari potranno accedere a una serie di estrazioni a premi, svolte ogni due mesi per un montepremi del valore totale di 4 mila franchi, che a Lugano verranno versati sotto forma di LVGA, il token di pagamento della Città, in modo che il valore degli stessi rimanga all’interno del circuito economico cittadino.
Sei parte del problema?
«Lugano è una città che guarda al futuro e incentiva la sostenibilità anche nelle scelte di mobilità – ha sottolineato il capodicastero Sviluppo territoriale, Filippo Lombardi –. A chi non è mai capitato di trovarsi in colonna e maledire il traffico? A me è successo e ho cambiato approccio quando ho capito che se ti lamenti, se ti trovi bloccato, sei parte del problema. Il Municipio è impegnato a perseguire l’obiettivo dell’aumento progressivo della quota di trasporto pubblico e della mobilità lenta, e questa app può aiutare a farlo. Bisogna offrire ai cittadini alternative migliori senza proibizioni, che sono l’ultima ratio».
L’elettrico, da solo, non basta
Presente all’appuntamento anche Luca Castiglioni, capo del programma di ricerca Mobilità dell’Ufficio federale dell’energia, che ha finanziato il progetto di ricerca: «La combinazione tra mobilità attiva e condivisa e car pooling si integra perfettamente con un sistema di trasporto forte e apre la strada a una mobilità più sostenibile ed efficiente. Oltre alla mobilità elettrica – ha osservato – servono anche altre soluzioni».