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Commercio al dettaglio, «utili in zona negativa»

Dopo un periodo di sostanziale stabilità, la percezione dei negozianti ticinesi sull'andamento degli affari è cambiata – Lorenza Sommaruga: «Le condizioni meteo avverse hanno certo avuto un impatto non positivo pure nel nostro cantone»
© CdT/Gabriele Putzu
Francesco Pellegrinelli
16.07.2024 21:43

Dopo la stabilità, le preoccupazioni. La percezione dei commercianti ticinesi sull’andamento degli affari è cambiata. A dirlo sono gli ultimi dati dell’indagine congiunturale KOF pubblicata dall’Ufficio cantonale di statistica (USTAT). «Da inizio anno si registra una fase di stabilità per quanto concerne le sensazioni dei commercianti ticinesi rispetto alla propria situazione degli affari, stabilità interrottasi a maggio quando il saldo è tornato a calare raggiungendo un risultato negativo amplificatosi nell’ultima indagine di giugno», si legge sul rapporto. Detto altrimenti: un numero maggiore di commercianti ticinesi ritiene che la propria situazione finanziaria sia peggiorata.

Piccoli e grandi commerci

Questa tendenza al ribasso si osserva in particolare tra i piccoli negozi, dove a giugno è prevalsa una valutazione negativa circa l’andamento degli affari. Il motivo? «I piccoli negozi sono più sensibili al turismo, che ha risentito maggiormente in questa fase dell’anno delle condizioni climatiche sfavorevoli». Leggermente diversa, invece, la situazione per i medi e grandi negozi, dove le valutazioni negative e positive dei commercianti a giugno si equivalgono. Le analisi del KOF vengono confermate anche prendendo in considerazione gli ultimi tre mesi. «Anche tramite questo indicatore appare un lento declino del saldo tra valutazioni positive e negative. Una percentuale maggiore di commercianti dichiara un peggioramento della situazione degli affari negli ultimi tre mesi». Questi risultati si confermano sia tra i piccoli negozi che tra quelli medio-grandi, anche se questi ultimi hanno manifestato con leggero anticipo il peggioramento, riporta ancora il rapporto dell’USTAT.

Volumi di vendita e utili

Accanto alla percezione dei commercianti sull’andamento degli affari, l’indagine riporta anche un altro dato sensibile, ossia l’affluenza dei clienti e il volume delle vendite. «Nel periodo più recente si registra un miglioramento del volume delle vendite, con un saldo che torna in zona positiva. Al contrario, il saldo relativo all’affluenza dei clienti è calato e risulta negativo». In altre parole, il volume delle vendite è aumentato, mentre il numero dei clienti è diminuito. «Questi risultati, apparentemente contraddittori, sono il frutto di un ritardo nella curva delle vendite rispetto a quella dell’affluenza di clienti. Sarà quindi importante monitorare se le due curve si riallineeranno o se si tratta di un nuovo trend frutto anche di un indice del clima di fiducia dei consumatori molto basso», si legge sul rapporto.

Infine, ad aprile, l’andamento degli utili non registra ancora i segnali di ripresa osservati nel volume delle vendite, «e si conferma stabilmente in zona negativa».

Prezzi di vendita

Altro capitolo, i prezzi di vendita. I dati più recenti mostrano che la maggioranza dei commercianti non prevede più un aumento dei prezzi. A giugno, infatti, c’è stata una leggera prevalenza di chi prevede una diminuzione. Questi risultati trovano conferma nell’indice dei prezzi al consumo che dopo la fase inflazionistica del 2022 e 2023 si è relativamente stabilizzato nel corso del 2024. Secondo l’indagine, questa flessione dei prezzi verso il basso si riflette anche a livello nazionale.

Occupazione

Per quanto concerne l’occupazione, invece, l’indagine conferma una generale soddisfazione rispetto agli attuali livelli di impiego. Anche distinguendo per dimensione dei negozi non si registrano grandi scostamenti. «Per i piccoli negozi, dopo la fase di leggera carenza di manodopera di fine 2023 si è tornati su saldi nulli.Mentre per i negozi medio-grandi la quasi totale assenza di negozianti che valutano eccessiva o insufficiente la manodopera attuale risulta in un saldo regolarmente nullo». Guardando al futuro, invece, si registra un saldo positivo, ossia una maggioranza di commercianti che anticipano un aumento dei posti di lavoro nei prossimi mesi. «La spinta alla crescita occupazionale proviene principalmente dai negozi medio-grandi e trova conferma nelle statistiche sull’impiego che fanno registrare un settore in espansione nelle ultime rilevazioni».

Merci invendute

Un’analisi che in generale trova conferma anche nella lettura di Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio. «I mesi di aprile, maggio e giugno sono stati caratterizzati da condizioni meteorologiche avverse che hanno avuto un impatto significativo anche nel nostro Cantone». Il che ha fortemente penalizzato l’umore dei consumatori e ridotto l’affluenza turistica tanto sperata, avverte ancora Sommaruga: «Le merci dedicate al periodo primaverile e alla stagione estiva sono rimaste in gran parte invendute. Questo capitale investito senza esiti positivi ha costretto alcune attività ad anticipare il periodo di promozioni e saldi». La chiusura delle scuole ticinesi e l’incertezza sull’arrivo dei turisti hanno ulteriormente peggiorato la percezione di un miglioramento economico, fa notare ancora Sommaruga. «Tuttavia, ci aspettiamo che la stabilizzazione del meteo e le imminenti attività culturali nelle nostre città possano migliorare la situazione, ridando ossigeno ai commerci, che per il momento riusciranno a mantenere i posti di lavoro». Il settore secondo Sommaruga si muove quindi con cautela soppesando ogni cambiamento «al fine di evitare difficoltà future quali la riduzione della forza lavorativa o la chiusura delle attività».