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A sostenerlo è l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov in dichiarazioni riportate dalla TASS – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:09
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Mosca condanna a 14 anni un impiegato OSCE in Ucraina
Un dipendente della missione Osce nell'Ucraina orientale, Vadym Golda, è stato condannato a 14 anni di carcere per «spionaggio» a beneficio di «servizi segreti stranieri», ha annunciato la procura generale russa.
L'uomo, un 56enne «assistente alla sicurezza della missione speciale di monitoraggio dell'Osce» nell'Ucraina orientale «è stato giudicato colpevole» di «spionaggio» e condannato a «14 anni di reclusione in una colonia penale a regime severo», ha dichiarato la procura in un comunicato.
Secondo l'accusa, Vadym Golda ha raccolto nel 2021, prima dell'attacco russo su larga scala del febbraio 2022, «dati sugli impianti industriali poi colpiti dai missili» ucraini. È stato arrestato nell'aprile 2022.
La procura generale russa specifica nel suo comunicato pubblicato su Telegram che il dipendente dell'Osce ha collaborato con «servizi di intelligence stranieri», senza identificarli e senza fornire prove.
L'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) - creata nel pieno della Guerra Fredda per promuovere il dialogo Est-Ovest - ha «condannato categoricamente» la sentenza e ha chiesto il «rilascio immediato» del suo dipendente e di altri due membri dell'organizzazione, condannati nel settembre 2022 a 13 anni di reclusione dalla giustizia russa. Dall'inizio dell'offensiva militare in Ucraina, le autorità russe hanno aumentato gli arresti per spionaggio, tradimento o collaborazione con l'Ucraina come parte di una vasta campagna di repressione.
18:25
18:25
Export russo verso il Brasile cresciuto del 27,4% nel 2023
Il forte aumento delle importazioni brasiliane di diesel e fertilizzanti dalla Russia ha fatto di Brasilia il quinto mercato estero più grande di Mosca nel 2023.
Lo scorso anno le esportazioni russe verso il Brasile sono cresciute del 27,4% rispetto all'anno precedente e del 75,6% rispetto al 2021, Nel confronto con i dati del 2019, l'aumento è stato del 171,8%.
Nel 2022, il Brasile si trovava al 20esimo posto, già al di sopra della 28esima posizione occupata nel 2019. Negli ultimi cinque anni il Brasile si è lasciato alle spalle Stati Uniti, Germania e Regno Unito, che occupavano rispettivamente il secondo, quarto e quinto posto tra le maggiori destinazioni delle esportazioni russe nel 2021, prima che Vladimir Putin invadesse l'Ucraina nel febbraio 2022.
L'adozione di sanzioni economiche da parte delle potenze occidentali, cui il Brasile non ha mai aderito, hanno fatto sì che il Paese sudamericano occupasse una posizione sempre più rilevante nella bilancia commerciale russa, confermata nella prima metà del 2024.
18:22
18:22
Ritiro delle truppe russe da Zaporizhzhia? «Richiesta ONU senza effetti»
Il primo vice rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, ha bollato come «politicizzata» la risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu in cui si chiede il ritiro delle truppe russe d'occupazione dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina invasa, e ha affermato che «non avrà assolutamente nessun effetto sul terreno». Lo riporta la Tass.
Ieri l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato la risoluzione con 99 voti a favore, nove contrari (Bielorussia, Burundi, Corea del Nord, Cuba, Mali, Nicaragua, Russia, Siria e Eritrea) e 60 astenuti.
15:18
15:18
Superjet russo si schianta vicino Mosca, morti i 3 piloti
Un aereo russo, il Superjet Sukhoi, si è schiantato vicino Mosca durante un test di volo. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza, come riporta la Tass, aggiungendo che a bordo c'erano tre piloti, tutti morti, ma nessun passeggero.
«L'aereo appartiene alla Gazprom. Era stato sottoposto a riparazioni programmate. Oggi è stato effettuato un volo di prova. A bordo c'erano solo tre membri dell'equipaggio», ha detto un portavoce dei servizi operativi russi secondo la Tass.
14:25
14:25
Oppositore russo condannato in contumacia a 8 anni e mezzo
L'oppositore e giornalista Leonid Gozman è stato condannato in contumacia a otto anni e mezzo di reclusione da un tribunale di Mosca con l'accusa di diffusione di «false informazioni» sull'esercito russo: un reato introdotto da una legge bavaglio che di fatto proibisce di criticare l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe e di denunciare i crimini contro i civili di cui sono accusati i soldati del Cremlino.
Lo riporta la testata online Novaya Gazeta Europe, con la quale Gozman collabora. A dicembre, la Tass scriveva che le accuse contro l'oppositore erano dovute a non meglio precisati post sui social media riguardanti la guerra in Ucraina. Gozman, 73 anni, era presidente dell'ora disciolta «Unione delle forze di destra», un partito considerato di orientamento liberal-conservatore.
14:20
14:20
Mosca: «Il vertice NATO è stato fallimentare, ha solo aumentato i rischi»
Il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha dichiarato che il vertice NATO a Washington è stato a suo parere «disastroso» e «non ha fatto altro che aggravare le tensioni» e «aumentare i rischi di un ulteriore sviluppo della situazione».
«Siamo giunti alla conclusione che, ovviamente, questo è un vertice della vergogna», ha dichiarato Ryabkov.
13:51
13:51
Cremlino: «Non vogliamo limitare l'accesso a YouTube»
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, smentisce che le autorità russe vogliano limitare l'accesso a Youtube. «No, non ci sono piani del genere», ha dichiarato Peskov secondo l'agenzia Interfax.
Il colosso delle telecomunicazioni in Russia, Rostelecom, ha annunciato stamattina che nel Paese potrebbero riscontrarsi problemi con la velocità e la qualità dei video di YouTube a causa di «problemi tecnici» con le apparecchiature di Google. Ma secondo una fonte nel settore delle telecomunicazioni sentita dalla testata online Meduza, il governo russo avrebbe iniziato da ieri a rallentare deliberatamente il sito di video.
YouTube in questi anni è stato utilizzato da oppositori e giornalisti indipendenti russi per diffondere contenuti non in linea con i dettami del governo in un momento in cui il Cremlino sta inasprendo sempre più la repressione del dissenso e aumentando il controllo sui mezzi di comunicazione.
Social media come Facebook e Instagram sono bloccati in Russia (sebbene accessibili con sistemi VPN). I tribunali russi hanno più volte multato Google accusandola di non aver rimosso da Youtube dei video sulla guerra in Ucraina che, secondo Mosca, contenevano «informazioni false» sull'esercito.
Mosca ha varato una legge bavaglio che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull'esercito che dovessero essere giudicate «false» dalle autorità, e fino a cinque anni per chi è accusato di «screditare» l'esercito. Di fatto, un modo per vietare ogni critica contro la guerra.
13:09
13:09
Il Cremlino respinge le accuse sul caso Rheinmetall
Il Cremlino respinge le accuse di un piano russo per assassinare l'amministratore delegato dell'azienda tedesca di armi Rheinmetall che fornisce armi all'Ucraina.
«È tutto presentato nello stile di un'altra storia falsa, quindi tali notizie non possono essere prese sul serio», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, interpellato sulle notizie diffuse dalla CNN da fonti occidentali anonime secondo cui la Russia aveva pianificato di uccidere Armin Papperger, il capo della Rheinmetall, attacco che sarebbe stato sventato dagli USA secondo l'emittente.
12:57
12:57
«Missili a lunga gittata? Una pericolosa escalation»
Il Cremlino considera i piani della NATO sul dispiegamento di missili a lunga gittata come «una pericolosa escalation». Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, come riporta la Tass.
I missili forniti dalla NATO vengono già utilizzati per colpire la Russia, ma i piani di dispiegamento di missili a più lunga gittata potrebbero aggravare la situazione, ha dichiarato Peskov.
«Ciò che è importante è che questi missili vengono utilizzati per attacchi alle nostre regioni», ha dichiarato ai giornalisti, riferendosi alle quattro nuove regioni russe.
«Per quanto riguarda i missili a più lunga gittata, si tratta di una pura azione a falsa bandiera e di una nuova, pericolosissima escalation», ha sottolineato.
11:29
11:29
Orban: «È un onore incontrare Trump, risolverà il problema della pace»
Il primo ministro ungherese Viktor Orban esprime su X la sua soddisfazione dopo l'incontro con Donald Trump a Mar-a-Lago a seguito del vertice NATO.
«Missione di Pace 5.0», scrive il premier ungherese, riferendosi alle cinque tappe del suo viaggio di questi giorni (Kiev, Mosca, Pechino, Washington e la Florida).
«È stato un onore fare visita oggi a Donald Trump a Mar-a-Lago. Abbiamo discusso i modi per creare pace. La buona notizia del giorno: risolverà tutto!», assicura Orban.
Trump ha poi risposto a sua volta ai complimenti ricevuti, direttamente sul suo social Truth. «Grazie Viktor. Ci deve essere pace, e rapidamente. Troppe persone sono morte in una guerra che non avrebbe mai dovuto iniziare!», ha scritto.
10:12
10:12
Erdogan a Zelensky: «Al lavoro per rilanciare il patto sul grano»
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto al suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky che sono stati avviati i lavori per rilanciare l'iniziativa sul grano, un patto conclusosi circa un anno fa dopo l'uscita della Russia dall'accordo.
«Ho assicurato che la nostra squadra continuerà con questo lavoro. Ci stiamo preparando a tenere una conferenza in Turchia riguardo alla sicurezza alimentare e alla libertà di navigazione in base alla messa in pratica delle decisioni prese durante la Conferenza sulla pace in Ucraina», tenutosi sul Bürgenstock (NW) il 15 e il 16 giugno scorsi, ha dichiarato Erdogan - come riferisce Anadolu - in riferimento ad un incontro con Zelensky, a margine del vertice NATO di Washington.
L'accordo sull'Iniziativa per il grano nel Mar Nero (Black Sea Grain Iniziative) è stato trovato a Istanbul alla fine del luglio del 2022 ed è stata sottoscritta da Mosca, Kiev e Ankara sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Il patto ha permesso l'esportazione di grano e altri prodotti alimentari da vari porti dell'Ucraina attraverso un corridoio sicuro nel Mar Nero. In circa un anno, sono stati esportati 32,9 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti alimentari in vari Paesi del mondo ma, nel luglio del 2023, Mosca si è sfilata dal patto, dopo avere criticato le restrizioni sull'esportazione dei suoi prodotti alimentari.
07:57
07:57
«La Cina fa sempre più pressione alla NATO»
«Le recenti esercitazioni militari con la Bielorussia vicino alla Polonia mostrano come i regimi autoritari siano sempre più autoritari e la Cina si sta avvicinando sempre di più alla NATO sia in Europa che in Africa»: lo ha detto il segretario generale uscente Jens Stoltenberg nella conferenza stampa conclusiva del summit dell'Alleanza a Washington, ribadendo che Pechino non può continuare a sostenere la guerra della Russia in Ucraina senza danneggiare la sua immagine e i suoi interessi, una frase contenuta nella dichiarazione finale del summit.
07:42
07:42
Macron: «Orban in Russia non aveva un mandato UE»
Viktor Orban non aveva «nessun mandato» da parte dell'UE per la sua visita in Russia e «si è impegnato solo per l'Ungheria». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nella conferenza stampa finale dal vertice NATO di Washington.
La Francia, ha aggiunto, continuerà a sostenere l'Ucraina «fin quando sarà necessario. È con questo spirito che anche qui a Washington sono state prese importanti decisioni per ancorare il nostro sostegno a lungo termine e progredire verso l'adesione dell'Ucraina alla NATO», ha aggiunto.
Rispondendo poi ad una domanda sulla situazione in Francia dopo le elezioni legislative, il presidente ha chiarito: «Non farò alcun commento sulla politica interna».
07:00
07:00
Il punto alle 7.00
«Il futuro dell'Ucraina è nella NATO», questa la formula scelta da Stoltenberg per assicurare a Volodymyr Zelensky che il percorso di Kiev verso l'adesione è «irreversibile». A emergere alla fine del vertice NATO di Washington è un rafforzato sostegno all’Ucraina e la volontà di stringere legami ancora più stretti con le democrazie dell’Indo-Pacifico in modo da contrastare la Cina la quale ha fornito un prezioso contributo allo sforzo bellico russo.
Dal canto suo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha tentato di proiettare un'immagine di forza e decisione ieri, durante l'attesa conferenza stampa tenuta al termine dell'annuale vertice della NATO a Washington. L'inquilino della Casa Bianca ha voluto rassicurare gli alleati e la comunità internazionale in merito all'immutato ruolo degli Stati Uniti come custodi della democrazia e della libertà a livello globale, specie per quanto riguarda il sostegno all'Ucraina aggredita dalla Russia. Biden si è quindi detto pronto al confronto con Putin.
Se sul fronte occidentale quanto scaturito dal vertice NATO sembra positivo, di tutt’altro avviso è la Russia. «Il vertice della NATO a Washington ha chiarito che i Paesi aderenti hanno imboccato la strada della preparazione alla guerra». A sostenerlo è l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov in dichiarazioni riportate dalla TASS. «Gli Stati Uniti e tutti gli altri Paesi - dice il diplomatico - stanno mobilitando il massimo delle risorse per preservare la loro egemonia in declino. Sono - sottolinea - nemici dichiarati». Antonov, riferendosi alla guerra in Ucraina, sostiene che «gli USA non vogliono cercare compromessi e chiedono che siamo noi ad accettare docilmente lo spostamento della macchina militare dell'alleanza verso est».