Condannato il boia di Sobibor

BERLINO - John Demjanjuk, 91 anni, l'ex guardia nazista accusata di concorso nell'eccidio di quasi 28mila ebrei nel 1943, è stato condannato oggi a cinque anni di prigione dal tribunale di Monaco di Baviera (Sud). L'accusa aveva chiesto una pena di sei anni e Demjanjuk, ribattezzato il boia di Sobibor (Polonia), rischiava fino a un massimo di 15 anni di carcere. Tuttavia, la pena, arrivata dopo quasi un anno e mezzo dall'inizio del processo, ha avuto vita breve: l'arresto è stato revocato a causa della sua età avanzata e il boia di Sobibor è da oggi di nuovo un uomo libero.Si conclude così uno degli ultimi grandi processi a un ex nazista sospettato di crimini contro l'umanità, che era cominciato il 30 novembre 2009 sotto i riflettori delle telecamere dei media mondiali. Nonostante la tesi della difesa, secondo cui Demjanjuk doveva essere prosciolto perché innocente, i giudici lo hanno riconosciuto colpevole, stabilendo comunque una pena di un anno inferiore a quella richiesta dall'accusa alla luce degli anni già trascorsi in prigione negli Stati Uniti, in Israele e in Germania. Oggi, prima del verdetto, Demjanjuk ha rinunciato alla dichiarazione finale, mentre i giudici di Monaco di Baviera hanno respinto le richieste dei suoi avvocati di cercare nuove prove.