Condannato l'artista "oppositore" Piotr Pavlenski

Famoso per essersi cucito la bocca e inchiodato lo scroto alla Piazza Rossa a Mosca, il 32.enne è stato giudicato per aver sventolato bandiere ucraine
Piotr Pavlensky.
Red. Online
19.05.2016 16:49

MOSCA - L'artista "oppositore" Piotr Pavlenski è stato condannato a 16 anni di reclusione da un tribunale di Mosca per aver inscenato due anni fa una protesta a favore di Kiev bruciando pneumatici e sventolando bandiere ucraine vicino a una cattedrale di San Pietroburgo assieme ad alcuni attivisti.

L'artista non sconterà la pena a causa di ritardi nel processo, ma resta comunque in carcere per aver dato fuoco lo scorso novembre a una porta della Lubianka, quartier generale dei servizi segreti russi.

A San Pietroburgo Pavlenski voleva ricordare la protesta di Maidan - la piazza centrale di Kiev - che ha costretto alla fuga l'allora presidente ucraino filorusso Viktor Ianukovich. Secondo il suo legale, pochi giorni fa, durante il trasferimento in un tribunale di Mosca, l'artista sarebbe stato malmenato dalle guardie carcerarie che gli avrebbero anche fratturato una costola.

Pavlenski è famoso per alcune eclatanti azioni di protesta. In particolare, nel 2012 si cucì le labbra per protestare l'arresto di alcune componenti del gruppo Pussy Riot; e nel 2013 si inchiodò lo scroto a Mosca sulla Piazza Rossa, davanti al mausoleo di Lenin, per protestare "l'apatia, l'indifferenza politica e il fatalismo della società russa".