Consiglio di Sicurezza, bocciata anche la risoluzione USA
«Abbiamo visto i frutti della diplomazia perché aiuti umanitari hanno cominciato ad arrivare a Gaza, ma molto di più è necessario». Lo ha detto la Rappresentante permanente degli Stati Uniti all'Onu Linda Thomas-Greenfield spiegando perché i membri del Consiglio di Sicurezza dovrebbero appoggiare la bozza di risoluzione «forte e equilibrata» di Washington oggi ai voti dei Quindici. Thomas Greenfield ha invece sottolineato che la risoluzione presentata dalla Russia in alternativa a quella americana è «in cattiva fede».
«La risoluzione americana è una licenza perché Israele attacchi Gaza», ha detto il Rappresentante permanente di Mosca all'Onu Vasily Nebenzya illustrando la risoluzione russa sul conflitto tra Israele e Hamas. Nebenzya ha stigmatizzato il fatto che la risoluzione americana, che non chiede il cessate il fuoco a Gaza, ricordi il diritto di Israele all'autodifesa.
La Russia ha quindi messo il veto alla risoluzione americana su Gaza. Hanno votato a favore 10 stati membri, tre contro (tra cui la Russia) e due si sono astenuti. La bozza è stata respinta.
Anche la Cina, un altro membro permanente, ha votato contro la risoluzione americana su Gaza perché era «evasiva» rispetto le misure da prendere per fermare i combattimenti. Lo ha detto il Rappresentante permanente di Pechino dopo il voto sul testo di Washington.
A nome dei membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza, Malta ha messo a punto un terza bozza di risoluzione su Gaza da presentare una volta fallite le bozze degli Stati Uniti e della Russia.
Bocciata anche la risoluzione russa
Anche la risoluzione presentata dalla Russia all'Onu su Gaza è finita su un binario morto: quattro voti a favore, nove astensioni e i no di Usa e Gb. La bozza è stata bocciata perché non ha ricevuto il numero di sì necessari, non solo per il veto dei due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Solo Russia, Cina, Emirati Arabi Uniti e Gabon hanno votato a favore della risoluzione russa. Il Gabon aveva votato a favore anche del testo degli Stati Uniti.
La reazione
Dopo il voto, l'ambasciatrice americana Thomas-Greenfield si e' detta delusa per l'esito del voto, ma ha assicurato che continuera' a negoziare.
Per parte sua la Cina ha spiegato di aver posto il veto perche' gli Stati Uniti «hanno ignorato le preoccupazioni della maggior parte dei membri dell'Onu» e hanno spinto su un testo che «non riflette i forti appelli del mondo per il cessate il fuoco».