Consiglio federale

Contingentamento energetico per i depuratori, ordinanza in consultazione

Le misure per ridurre l'utilizzo di elettricità interesserebbero circa la metà dei 720 impianti di depurazione delle acque di scarico comunali (IDA)
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
01.05.2024 11:30

In caso di grave penuria elettrica, anche gli impianti di depurazione delle acque dovranno ridurre il consumo in maniera mirata, senza pregiudicare la produzione di energia dai gas di depurazione. Il Consiglio federale ha posto oggi in consultazione fino al 22 agosto la relativa ordinanza.

Le misure per ridurre l'utilizzo di elettricità, che hanno come obbiettivo di mantenere la stabilità della rete e l'approvvigionamento di energia, prevedono il contingentamento dei grandi consumatori (almeno 100 megawattora). Circa la metà dei 720 impianti di depurazione delle acque di scarico comunali (IDA) sarebbero interessati.

L'applicazione rigorosa del contingentamento a questi impianti però potrebbe causare gravi problemi igienici e un massiccio inquinamento delle acque. Ne risentirebbe anche la produzione di gas di depurazione che contribuisce all'approvvigionamento energetico. Gli impianti di depurazione infatti producono più energia (termica, elettrica e chimica) di quanta ne consumino in elettricità. Per questo è stato sviluppato un approccio che consente a questi impianti un risparmio attraverso misure mirate e graduali.

A seconda della quota di contingentamento stabilita, le misure verrebbero attuate in più fasi. La prima fase prevede la disattivazione delle installazioni ausiliarie non rilevanti per la sicurezza e l'aumento della produzione interna di energia elettrica e non avrebbe alcun impatto sulle prestazioni di depurazione. Nella seconda fase invece si passerebbe alla disattivazione degli impianti di filtraggio con ripercussioni sulla depurazione delle acque. Il diritto federale e cantonale in materia dovrà quindi essere dichiarato inapplicabile per tutta la durata del contingentamento.

La scelta delle misure garantisce che non si verifichino problemi igienici e che l'ambiente non venga danneggiato a lungo termine, precisa un comunicato. Inoltre non avrebbero alcun impatto sulla produzione di energia da gas di depurazione né sullo smaltimento dei fanghi. L'esecuzione spetterebbe ai cantoni mentre a implementarle sarebbero tutti i gestori degli impianti e non solo i grandi consumatori. L'ordinanza non si applica agli impianti di depurazione delle acque di scarico industriali.

Solo in caso di grave carenza, le misure per gli impianti di depurazione saranno sottoposte al Consiglio federale per entrare in vigore contemporaneamente alle ordinanze sui contingenti. Come per le altre misure di gestione dell'elettricità, la consultazione permetterà alle aziende, ai cantoni e al pubblico in generale di esprimersi in merito, conclude la nota.