Così i dividendi salgono ancora e si avviano verso il nuovo record

I dividendi, cioè la parte degli utili che le società distribuiscono ai propri azionisti, sono un indicatore di rilievo. Le dinamiche dei dividendi ci aiutano a capire meglio l’andamento delle attività delle imprese e, per alcuni aspetti, anche qual è più in generale il quadro economico. Se le società realizzano con continuità buoni profitti, possono distribuire con regolarità buoni dividendi e l’indicatore registra quindi il segno positivo. Ed è quanto sta accadendo anche in questo 2024. I dati sin qui disponibili mostrano che i Paesi con il segno negativo per il loro PIL sono molto pochi, la grande parte delle economie rimane in area crescita. C’è stato un rallentamento economico, ma questo non si è trasformato in recessione internazionale.
Le cifre
Il rapporto Global Dividend Index, che è pubblicato periodicamente dalla Janus Henderson, società internazionale di gestione con sede a Londra, fotografa a livello mondiale la distribuzione degli utili di imprese quotate in Borsa. Nello studio c’è il censimento dei dividendi pagati da un ampio numero di società (le 1.200 a più larga capitalizzazione, più altre). L’ultima edizione, uscita il mese scorso, mostra che nel secondo trimestre di quest’anno l’ammontare dei dividendi ha toccato un nuovo record di periodo, a 606 miliardi di dollari USA. L’aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è stato del 5,8%. Senza il freno dei tassi di cambio, e in particolare della debolezza dello yen giapponese, l’incremento sarebbe stato dell’8,2%.
Questo aggiornamento sul secondo trimestre ha spinto Janus Henderson ad alzare le previsioni sui dividendi per l’intero 2024. L’ammontare dovrebbe essere di circa 1.740 miliardi di dollari (circa 1.490 miliardi di franchi al cambio attuale), livello record, con un aumento annuo di circa il 5%. A parte la parentesi negativa del 2020, anno dell’esplosione della pandemia, l’incremento negli ultimi anni è stato chiaro. Le cifre riviste sono queste: nel 2018 circa 1.370 miliardi di dollari, nel 2019 1.400 miliardi, nel 2020 1.235 miliardi, nel 2021 1.450 miliardi, nel 2022 1.570 miliardi, nel 2023 1.660 miliardi. Considerando che dividendi in assenza di utili si danno solo in casi molto particolari, è chiaro che la redditività delle imprese in questi anni è rimasta buona, al di là delle oscillazioni del quadro economico. Le società che sono andate male non hanno fermato l’onda delle molte società che sono andate bene (il 92%, dice il rapporto, ha mantenuto o alzato i dividendi).
Settori e nazioni
Come già visto nel 2023, anche nel secondo trimestre 2024 una forte presenza di dividendi c’è stata nel settore delle banche, al primo posto con 94 miliardi di dollari; i tassi di interesse ora stanno scendendo, ma i precedenti aumenti in funzione anti inflazione ancora si sono fatti sentire, contribuendo al buon andamento delle attività bancarie. Al secondo posto il settore assicurazioni con 38 miliardi, al terzo posto i produttori di petrolio e gas con 34 miliardi, al quarto posto il settore veicoli e componenti con 32 miliardi, al quinto il settore telecomunicazioni con 30 miliardi. Il gruppo dei primi dieci settori è completato poi nell’ordine da farmaceutica e biotecnologie, utilities, altri servizi finanziari, costruzioni, alimentare.
Per quel che concerne la suddivisione per Paesi, gli Stati Uniti anche nel secondo trimestre 2024 hanno mantenuto la loro leadership, con 161 miliardi di dollari in dividendi; da notare l’esordio nei dividendi di alcune big americane, tra le quali Meta e Alphabet. Al secondo posto la Francia con 56 miliardi, al terzo la Germania con 47 miliardi. Il quarto posto è del Giappone con 37 miliardi, il quinto del Regno Unito con 32 miliardi. Al sesto posto c’è la Svizzera con 27 miliardi, al settimo l’Italia con 17 miliardi, all’ottavo il Canada con 15 miliardi, al nono Hong Kong con 14 miliardi, al decimo la Svezia e la Spagna, entrambe con 12 miliardi.
La piazza elvetica
Il rapporto Global Dividend Index sottolinea la rilevanza dell’ammontare raggiunto in Svizzera. Dopo il record annuo di 48 miliardi toccato per l’intero 2023, nel secondo trimestre di quest’anno i dividendi delle società elvetiche sono rimasti a livelli elevati. I 27 miliardi citati pongono nuovamente la Svizzera in buona posizione. Il comparto finanziario - e all’interno di questo in particolare UBS, Zurich, Swiss Re - ha contribuito in modo non secondario alla performance svizzera in termini di dividendi. Per UBS ciò è avvenuto nonostante la impegnativa integrazione dell’acquisito Credit Suisse. Come ammontare complessivo di dividendi, Nestlé nel trimestre è al secondo posto nella graduatoria mondiale, alle spalle della banca britannica HSBC.